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La scelta di Diawara: “Giocherò con la Guinea, mai detto di volerlo fare con l’Italia”

In vista della partita con il Ruanda, in programma il prossimo 12 ottobre, il centrocampista del Napoli è stato convocato dal commissario tecnico Paul Put: “Ho sempre sognato di giocare con la Guinea, per me è una cosa molto importante. Non ho mai detto che avrei giocato con la maglia dell’Italia”.
A cura di Alberto Pucci
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In attesa di ricevere notizie da Allan, il commissario tecnico Roberto Mancini ha incassato il "no, grazie" di Amadou Diawara: anche lui accostato alla Nazionale azzurra. Il giocatore del Napoli, che ha risposto per la prima volta alla chiamata della Guinea, ha confermato la sua scelta in un'intervista concessa alla BBC: "Ho sempre sognato di giocare con la Guinea, per me è una cosa molto importante. Non ho mai detto che avrei giocato con la maglia dell'Italia".

Il nome del centrocampista di Carlo Ancelotti era già emerso durante la precedente gestione di Giampiero Ventura: "È un ragazzo di talento – dichiarò l'allora ct – Se posso chiamarlo, perché no?". Dopo aver rifiutato le precedenti convocazioni, Diawara ha dunque sciolto le riserve ed è pronto a scendere in campo il prossimo 12 ottobre contro il Ruanda: partita valida per le qualificazioni alla Coppa d'Africa.

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La gioia del ct Paul Put

A convincere il mediano partenopeo a rispondere alla chiamata di Paul Put, ct della Guinea, è stato il centrocampista del Liverpool Naby Keita: "In passato non mi sentivo ancora pronto, adesso lo sono – ha spiegato Diawara alla BBC – Penso che la squadra ha dei giocatori tali da poter raggiungere un buon livello di gioco, spero di poter dare il mio contributo".

"Da quando ho preso la squadra in mano l’ho sempre voluto – ha spiegati a "Radio Marte" mister Put – ma il giocatore prima si è voluto principalmente concentrare sul Napoli. Ora ha trovato un giusto equilibrio, le cose con gli azzurri stanno andando bene e la Coppa d’Africa si avvicina, e finalmente il ragazzo raggiungerà la nostra nazionale. Può ripercorrere le orme del suo idolo Yaya Touré? Ci sono tutte le premesse, è giovane, deve ancora crescere in diversi aspetti ma la qualità di base e fisiche ci sono, poi serviranno anche fortuna e continuità".

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