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Dalla morte della mamma in Guinea all’exploit con il Napoli, la storia di Diawara

Il giovane centrocampista del Napoli arrivato in Italia un anno dopo la tragica scomparsa della mamma, ha conquistato la scena grazie al primo gol in Serie A al Chievo, quello che tiene vive le speranze di scudetto della squadra di Maurizio Sarri.
A cura di Marco Beltrami
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Probabilmente Amadou Diawara fa ancora fatica a crederci. Proprio lui, chiamato ad un vero e proprio esame di maturità in Napoli-Chievo, ha conquistato la scena con una super prestazione impreziosita dal gran gol che ha regalato i 3 punti al Napoli in rimonta e in extremis. Lui che, con quel tiro a giro da campione ha tenuto vivo i sogni di scudetto del Napoli, riportando la squadra di Sarri a meno 4 dalla Juve, e che dopo la rete ha iniziato a correre con gli occhi spiritati, prima di dedicare la rete al cielo e alla mamma che non c'è più. Momenti unici e che potrebbero rappresentare la svolta per la carriera del ragazzo guineano trasformatosi in poche ore da "oggetto misterioso" a "uomo della provvidenza".

Diawara, esame superato a pieni voti contro il Chievo

Senza lo squalificato Jorginho, Sarri in Napoli-Chievo ha deciso di tornare a puntare sul giovane Diawara. Dopo la prestazione non brillante in Europa League contro il Lipsia, il ragazzo africano era finito un po' nel dimenticatoio, con il tecnico azzurro che ha deciso di insistere sul suo centrocampo titolare. Nel caldo pomeriggio del San Paolo, l'ex Bologna ha preso per mano la squadra alla 17a presenza stagionale in campionato, la terza da titolare. E riecco il calciatore che tutti conoscevamo: temperamento, autorità da veterano e 116 tocchi di palla a dimostrazione di una presenza costante nella manovra azzurra con tanto di perla del gol del definitivo 2-1, con una perfetta conclusione a giro.

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La storia di Diawara, dall'arrivo in Italia al trasferimento al Napoli

Una rete, la prima in Serie A, celebrata in maniera speciale con una dedica alla mamma, morta un anno prima del suo arrivo in Italia. Una perdita terribile per il ragazzo che ha deciso di rimboccarsi le maniche e inseguire il suo sogno. Già perché Diawara è arrivato nel Belpaese dalla capitale della Guinea Conacry, giovanissimo nel 2013, con l'attuale dirigente viola Corvino che ha visto in lui doti importanti nella sua Academy. Ecco allora l'esperienza in Lega Pro con il San Marino, e l'arrivo in Serie A a Bologna nel 2015. In rossoblu, il ragazzo africano strega tutti diventando con Rossi e Donadoni un titolare inamovibile. Il Napoli fiuta l'affare e lo acquista per circa 15 milioni nel 2016, vedendo in lui il centrocampista del futuro.

Diawara, la rinascita dopo il flop con il Lipsia

E a Napoli Diawara cerca sempre di farsi trovare pronto, allenandosi bene e senza polemiche con Sarri che trova il giusto equilibrio nel trio titolare Jorginho-Allan-Hamsik. Quando gioca il classe 1997 prova sempre a dare il suo contributo, fino alla prova con il Lipsia, opaca che lo spinge nuovamente in panchina. Nessun dramma per Amadou che continua a lavorare aspettando l'occasione per il riscatto. Riscatto che arriva nella sfida contro il Verona, con un gol che i tifosi del Napoli non dimenticheranno facilmente. Un'iniezione di fiducia notevole per il centrocampista che guarderà al futuro con maggiore fiducia, pronto a dare il suo contributo nell'intrigante duello scudetto con la Juventus.

Il profilo di Amadou Diawara (foto Whoscored.com)
Il profilo di Amadou Diawara (foto Whoscored.com)

Il numero 42 e l'idolo Yaya Touré

Uno step importante per la carriera del ragazzo che porta sulle spalle il numero 42. Un numero non casuale, ma quello indossato dal suo idolo Yaya Touré. Un campione al quale Diawara s'ispira da tutti i punti di vista e che spera di emulare. Il tempo è dalla sua parte e il giovane Amadou non può che crescere e migliorare con la speranza di regalarsi altre giornate indimenticabili come quella di ieri. Tutta Napoli, lo spera.

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