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Di Canio: saluto romano, tatuaggi e il funerale dell’ex terrorista nero

La decisione di Sky di sospendere l’ex giocatore della Lazio è arrivata come un fulmine a ciel sereno. In passato, però, la presunta “simpatia” di Di Canio all’estrema destra era già stata evidenziata. In Italia, così come in Inghilterra.
A cura di Alberto Pucci
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Paolo Di Canio è fascista? Uno che si tatua la scritta "Dux" sulla pelle è da considerare tale? Al di là dell'opinione personale di chi ha seguito la vicenda dell'ormai ex opinionista di Sky, certi gesti e certe vecchie dichiarazioni (prima rilasciate e poi smentite) di uno degli idoli della tifoseria biancoceleste (notoriamente simpatizzante di destra) fanno venire più di un dubbio.

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"Sono un fascista non un razzista"

Nel 2005, dopo la squalifica e la condanna a una multa di diecimila euro, inflitta dal giudice sportivo per il saluto fascista fatto durante Lazio-Juventus, Di Canio si difese affermando: "Sono un fascista, non un razzista. Il saluto romano lo faccio perché è un saluto da camerata a camerati, è rivolto alla mia gente. Non voglio incitare alla violenza, né tantomeno all'odio razziale".

Il dietrofront: "Mai detta quella frase. Il saluto? Appartenenza sportiva"

Una presunta dichiarazione che venne poi smentita con forza dallo stesso giocatore: "Non ho mai detto quella frase – fece sapere attraverso il suo legale – ho sempre e solo manifestato a tutti che il mio saluto, fatto spesso a due mani, ha un significato non politico ma esclusivamente di appartenenza sportiva".

Berlusconi: "Paolo è un bravo ragazzo, un po' esibizionista"

Un dietrofront che non convinse pienamente critica e tifosi, anche se il suo ex presidente Silvio Berlusconi (che ingaggiò Di Canio nell'estate del 1994) si lanciò in una sua difesa accorata: "Paolo è ragazzo per bene, non è fascista – dichiarò Berlusconi al "Corriere della Sera" nel dicembre 2005 – Lo fa solo per i tifosi, non per cattiveria. Un bravo ragazzo, ma un po' esibizionista".

Le foto del "Sun" e l'irritazione degli ebrei italiani

L'ipotetica appartenenza di Di Canio all'estrema destra, motivo di discussioni accese nel nostro paese, varcò i confini italiani e finì sulle prime pagine dei tabloid inglesi. Il "Sun", ad esempio, pubblicò le foto della sua partecipazione al funerale dell’ex terrorista nero Paolo Signorelli: militante nel MSI, fondatore di Ordine Nuovo e condannato per associazione sovversiva e banda armata, dopo le accuse (poi cadute) di essere il mandante di due omicidi e di avere partecipato alla strage di Bologna. Vicende vecchie di qualche anno che, inevitabilmente, hanno accompagnato Di Canio fino all'esonero dalla squadra di Sky: un licenziamento che ha coinvolto anche il collega Adam Smulevich.

L'editorialista di Moked, il portale dell'ebraismo italiano, si è infatti sfogato con un articolo pubblicato sul noto portale: "Le sue opinioni politiche sono note universalmente – ha scritto Smulevich – Così come il vistoso tatuaggio ‘Dux' che sfoggia con orgoglio sul braccio destro. Sorprende pertanto che Sky Sport, che l'ha voluto come opinionista di punta di questa stagione calcistica, amplifichi oggi (come altrove in passato) un messaggio pericoloso e distorto. Un pessimo servizio a milioni di spettatori".

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