Di Biagio ct dell’Italia. Perché non è l’uomo giusto per la Nazionale
Gigi Di Biagio sarà il commissario tecnico della Nazionale Italiana ad interim fino a giugno. Il selezionatore dell'Under 21 guiderà gli azzurri nelle due amichevoli in programma il 23 e il 27 marzo contro l'Argentina e l'Inghilterra. La decisione della Federcalcio è arrivata dopo l'incontro di questa mattina tra lo stesso Di Biagio, il commissario Roberto Fabbricini e il sub-commissario Alessandro Costacurta ed era abbastanza prevedibile perché in FIGC si stanno muovendo a piccoli passi per cercare di prendere prima delle decisioni sulle regole e poi sulla squadra da mettere in campo per il prossimo futuro.
Di Biagio è solo un traghettatore?
La scelta di tenere il commissario tecnico dell'Under 21 fino a giugno prima di scegliere un altro tecnico è di buon senso soprattutto perché, evidentemente, non ci sono candidati liberi con il profilo che interessa ai nuovi dirigenti. Di Biagio conosce come si lavora in Federazione e potrebbe iniziare a portare nella squadra A qualche uomo che ha visto crescere nella sua esperienza con l'Under 21. Potrebbe restare anche dopo giugno? Non c'è nulla di scontato e lo stesso Billy Costacurta lo ha ammesso ieri durante lo Sky Calcio Show.
I circa 2 milioni di euro a stagione, la metà di quanto prendeva Antonio Conte e poco più di Ventura (1,5 milioni), che l'ex centrocampista di Inter, Roma e Foggia prende dalla Federazione sono un compenso che non ha nulla a che vedere con quelli dei tecnici che spesso vengono accostati alla panchina azzurra ma non sono un buon motivo per prenderla come un candidato. Dopo la batosta della mancata qualificazione ai Mondiali del 2018 prende sempre più corpo di ripartire con un nome forte, di livello internazionale, che possa dare il giusto risalto alla rappresentativa e, con tutto il rispetto, i risultati di Gigi Di Biagio negli ultimi due Europei di categoria sono stati più che deludenti e, forse, sarebbe più conveniente se continuasse il suo percorso con l'Under 21 per far maturare i giovani.
Chi sono i candidati?
Il discorso sul ct della Nazionale ha spazi di considerazione molto ampi, si fanno dei nomi di persone con contratti in essere, con delle situazioni internazionali molto complesse. Se queste persone non si rendono libere, diventa diplomaticamente difficile andare a chiedere di prendere in considerazione la possibilità di guidare la Nazionale. Anche in serie A ci sono allenatori degni di considerazione, ma chiedere la loro disponibilità senza seguire leregole sarebbe un autogol. Costacurta sta prendendo contatti in modo riservato, attento, amichevole, i nomi che girano sono tanti e bisogna essere molto cauti, dipende anche dalla disponibilità che sono nel mirino di Costacurta e bisogna anche pensare a un tecnico che sia nelle disponibilità della Federazione che recentemente ha avuto delle problematiche finanziarie che ne hanno disegnato il bilancio preventivo in modo chiaro.
Roberto Fabbricini, commissario straordinario della FIGC, ha parlato così della situazione commissario tecnico della Nazionale A dopo l'incontro di stamane con Di Biagio. I nomi che circolano con piacere insistenza sono quelli di Carlo Ancelotti, Roberto Mancini e Claudio Ranieri.
Carletto e Mancio: che stipendi!
Dopo l'esonero dal Bayern Monaco, Ancelotti ha ripetuto più volte di voler continuare ad allenare squadre di club ma un cambiamento ai vertici federali potrebbe portare anche ad un ripensamento. Di certo Ancelotti non potrà ricevere lo stesso compenso che prendeva in Baviera, ovvero 15,8 milioni di euro netti a stagione. È l'uomo che vorrebbero tutti i tifosi di calcio come ct.
Per Roberto Mancini il discorso è un po' diverso: a differenza di Ancelotti lui è legato contrattualmente con lo Zenit San Pietroburgo ma ha inviato segnali ben precisi nell'ultimo periodo proprio sulla Nazionale e la sua candidatura è quella più calda. Se non ci sono punti di congiunzione con Carletto sul piano contrattuale, ne troviamo uno sul compenso: Mancio prende 5,9 milioni di euro a stagione e, di certo, è una cifra lontana dagli standard federali.
Claudio Ranieri, l'outsider
Tutti gli italiani vorrebbero allenare la Nazionale. Io a Nantes sto bene, anzi benissimo. Dovesse arrivare una richiesta, andrei dal presidente a chiedere di lasciarmi libero.
Così parlò Claudio Ranieri a La Gazzetta dello Sport poco prima di Natale. L'allenatore testaccino non ci ha pensato due volte e ha affermato che non si tirerebbe indietro in caso arrivasse una chiamata azzurra. La cavalcata con il Leicester ha visto tutto la nazione tifare per lui e il suo nome è assolutamente in corsa. Ad onor di cronaca, però, dobbiamo ricordare la nefasta esperienza in terra di Grecia alla guida della nazionale ellenica: 4 gare con un bilancio di un pareggio, 3 sconfitte e sconfitta casalinga per 0-1 rimediata contro le Fær Øer.