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Derby Milan-Inter: più trombati che squilli di tromba

I riflettori del Meazza sono pronti ad accendersi per il 164° derby della Madonnina: stracittadina che, rispetto alla gara di andata, non vede in campo diversi protagonisti.
A cura di Alberto Pucci
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Cinque mesi. Tanto è bastato per cambiare gli obiettivi stagionali e la fisionomia delle due squadre milanesi. Dal derby di andata, vinto dall'Inter dopo che il Milan lo aveva in parte giocato meglio, sono infatti cambiate molte cose alla Pinetina e a Milanello. Complice l'andamento delle ultime settimane, Mancini ora vede lontano il sogno scudetto, mentre Mihajlovic è pronto a firmare per il premio di consolazione dell'Europa League. Per raggiungere i traguardi fissati, i due allenatori hanno fatto scelte drastiche in queste ultime settimane relegando in panchina giocatori che sembravano certi di una maglia da titolare e mettendo sul mercato altri campioni che, nel derby di andata, erano regolarmente in campo.

Ultimo derby per molti rossoneri

Rispetto alla sconfitta dello scorso settembre, la più grande sorpresa di Sinisa Mihajlovic è tra i pali dove Donnarumma ha preso il posto di Diego Lopez: tra i migliori nel derby d'andata. Con lo spagnolo ormai alla Malpensa e pronto a lasciare Milano, anche altri protagonisti rossoneri sono stati "trombati" nel corso di questi ultimi mesi: Cerci e Suso sono già un ricordo e sono già stati impacchettati (cit.) e spediti all'amico Preziosi, con Luiz Adriano ci hanno provato ma, alla fine, è rimasto a Milano, Honda sarà certamente all'ultimo derby e Nocerino e de Jong sono attratti dall'idea di volare subito nella Major League. Infine, Balotelli. Anche lui in panchina, dopo una semifinale di coppa Italia inguardabile.

Il camaleonte nerazzurro

Anche in casa Inter, la lista dei trombati è lunga. Della squadra che ha vinto alla terza giornata di andata si sono salvati in pochi. Guarin e Ranocchia sono stati ceduti, Montoya e Santon quasi, Felipe Melo, Jovetic e Juan Jesus saranno in panca, mentre Perisic rimarrà a guardare perché infortunato. E con l'arrivo di Eder, anche lo stesso Maurito Icardi rischia di brutto di finire nel dimenticatoio. Roberto Mancini, uscito a fatica dalla bufera mediatica scatenata dopo le parole di Maurizio Sarri, è dunque pronto a mettere in campo l'ennesima "rivisitazione" della sua squadra. I tifosi si augurano che possa essere l'ultima, anche perché il tempo per fare altri esperimenti è già terminato.

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