Defrel e Quagliarella spazzano via il Napoli delle ‘riserve’. La Samp vince 3-0
Ancelotti vara il mini-turnover buttando nella mischia Diawara e Verdi in luogo di Hamsik e Callejon, ma il risultato è devastante quasi come se l’ex tecnico del Real Madrid avesse cambiato l’intera squadra. Il Napoli non trova le misure, non fraseggia come sa, subisce l’agonismo dei blucerchiati e si spegne sotto i colpi di Defrel prima e Quagliarella poi.
Ma il dato che più preoccupa, al di là del pesantissimo ko, del 3-0 finale, è la totale confusione vista in campo per larghi tratti della contesa con il Napoli che non dà mai l’impressione di avere un gioco o, almeno, idee chiare in fase di impostazione segnando una forte discontinuità con la tradizione sarriana. E la ripresa è lo specchio di questo caos tattico con tanti cambi, nessuna chance per Callejon e Hamsik, Mertens ancora defilato e lontano dalla porta e la Samp a ben controllare, e poi chiudere, la partita. Una partita, l’ennesima, che mette in mostra le enormi mancanze difensive della squadra campana incapace a ‘Marassi’ sia di approntare la terza rimonta di fila che di salvaguardare la porta di Opsina che, invece, subisce altri te gol che, con quelli totali, fanno sei gol con sei tiri nello specchio della porta.
Defrel segna ed evidenzia le lacune difensive del Napoli. Albiol e KK nulli
Il primo tempo, sponda Napoli, è da incubo, anzi, un inferno. E a mandare gli azzurri agli inferi ci pensa Defrel che, in contropiede, su calcio d’angolo in favore degli ospiti, sfrutta la sua corsa, la sua velocità in transizione trovando, poi, un missile terra-aria di destro che si infila nel sette della porta di Opsina.
Ma la sua festa individuale, nel giorno dell’esordio a ‘Marassi’, non è certo finita e, al 32’, l’ex Roma bissa la rete iniziale al termine di una azione corale che si sviluppa sulla destra e si conclude quasi al limite dell’area piccola avversaria.
Una doppietta incredibile, impronosticabile ma che al tempo stesso evidenzia le ormai storiche lacune della retroguardia di Ancelotti incapace di arginare le folate offensive dei blucerchiati e di mantenere inviolata la porta di Opsina con i campani, in tre gare, a subire ben 6 gol con sei tiri nello specchio della porta. Uno score impietoso, pericolosissimo e che delinea i contorni di una vera e propria emergenza nelle retrovie acuita, poi nel finale, dall'eurogol del solito Quagliarella per il definitivo 3-0.
Diawara e Verdi non ingranano, le scelte dall’inizio sono un flop
Dal primo minuto, il Napoli propone due novità di formazione rispetto all’undici che ha avuto la meglio, sia pure in rimonta, sul Milan, ovvero: Diawara per Hamsik e Verdi per Callejon. Due scelte, specie nella prima frazione di gioco, davvero poco azzeccate con entrambi i giovani protagonisti campani, mai realmente in partite e pure mai in grado di entrare con coscienza nei rodati, ma anche malfunzionanti, meccanismi azzurri.
In regia, l’ex Bologna si fa vedere poco soffrendo gli inserimenti, la pressione ma anche il palleggio del trequartista Saponara, poi sostituito per un problema muscolare da Ramirez, mentre l’esterno numero #9 ospite non riesce ad incidere davanti né a difendere in fase di non possesso limitando, o provando a farlo, le discese del fluidificante Murru. Scelte che sono alla base e che in parte spiegano la ‘caporetto' napoletana.
Verdi e Insigne non scalano in difesa: le corsie sono blucerchiate
Sulle corsie, per gran parte della gara, il canovaccio non è dissimile da quello visto in altre zone del campo. La Sampdoria fraseggia stretta, tiene bene palla per poi creare, con convinzione e piglio, le premesse per allargare il gioco con gli azzurri, invece, ad appoggiarsi sì sulle proprie fasce ma senza troppa determinazione. Ma se le mezzeali doriane, Barreto e Linetty, fanno legna ed aiutano i propri fluidificanti, gli esterni offensivi avversari di inizio gara, Insigne e Verdi, non supportano a dovere la propria linea mediana prestando il fianco a Murru e Bereszynski che, di gran carriera, sfruttano la situazione trovando sortite importanti. Come, ad esempio, quella della rete del 2-0 col polacco a crossare al centro per Quagliarella che poi gira per Defrel. Motivo per cui, Ancelotti, visibilmente stizzito, ad inizio ripresa sostituisce entrambe le sue ali per Ounas a destra e Mertens a sinistra che però, non riescono a capovolgere la situazione finendo, così come tutta la squadra, per spegnersi sotto i colpi di una Samp al massimo del suo potenziale tecnico.
Fortino Samp, gli attaccanti azzurri non fanno breccia
Nel secondo tempo ma non solo, la Sampdoria dimostra una grande voglia di riscattare la sconfitta di domenica scorsa contro l’Udinese mettendo insieme una sfida al limite della perfezione. Specie, in fase di non possesso. Gli uomini di Giampaolo, infatti, con grande spirito di squadra, riversano sul rettangolo verde tutta la loro forza fisica per una corsa, costante ed a tratti asfissiante, che dura tutta la gara.
Basti pensare ai contrasti tentati dalla formazione di casa con i doriani a quasi doppiare gli avversari di serata in questo specifico fondamentale. Linetty, primo con ben 11 tackle tentati, ne mette insieme tanti quasi come l’intero Napoli restituendo l’immagine di una gara, anche sul piano della voglia, tutta appannaggio della Samp.
Tabellino e voti
Sampdoria (4-3-1-2) #1 Audero 6.5; #24 Bereszynski 6.5, #3 Andersen 6+, #26 Tonelli 6.5, #29 Murru 6.5 (Dal 58’ Sala 6); #8 Barreto 6, #6 Ekdal 6.5 (Dal 83’ Vieira s.v.), #16 Linetty 6; #5 Saponara 6.5 (Dal 37’ Ramirez 6+); #92 Defrel 8, #27 Quagliarella 7.5. A disposizione: #33 Rafael, #72 Belec; #7 Sala, #15 Colley, #22 Junior Tavares, #25 Ferrari, #95 Rolando; #4 Vieira, #14 Jankto; #11 Ramirez; #17 Caprari, #99 Kownacki. Allenatore Marco Giampaolo 7
Napoli (4-3-3) #25 Ospina 5; #23 Hysaj 5.5, #33 Raul Albiol 5.5, #26 Koulibaly 5, #6 Mario Rui 5-; #20 Zielinski 6-, #42 Diawara 5 (Dal 71’ Rog 5.5), #5 Allan 6; #24 Insigne 5 (Dal 46’ Mertens 6.5), #99 Milik 6-, #9 Verdi 4.5 (Dal 46’ Ounas 6.5). A disposizione: #22 D’Andrea, #27 Karnezis; #2 Malcuit, #13 Luperto, #19 Maksimovic, #21 Chiriches; #17 Hamsik, #8 Fabian Ruiz, #30 Rog; #11 Ounas, #14 Mertens, #7 Callejon. Allenatore Carlo Ancelotti 5