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De Rossi si sfoga e minaccia querele: “Non sono un infame, mai contro Totti”

E’ stato scritto che De Rossi e altri tre senatori (Dzeko, Manolas e Kolarov) hanno cospirato contro l’ex tecnico Di Francesco, l’ex uomo mercato Monchi e Francesco Totti. Capitan De Rossi ha smentito tutto, si è detto inorridito e ha minacciato querele: “Stiamo parlando di fantascienza, è una cosa gravissima e io non c‘entro niente”. E il centrocampista si è detto pronto a querele: “Darò immediatamente mandato ai miei legali di fiducia di richiedere un legittimo risarcimento danni in Tribunale, che devolverò integralmente in beneficenza ad un noto ospedale pediatrico di Roma”
A cura di Alessio Morra
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Daniele De Rossi assieme a tre senatori voleva ‘fare fuori’ Totti. Questo il succo dell’inchiesta pubblicata da ‘La Repubblica’ giovedì. La notizia di questa presunta congiura ha ovviamente sollevato un polverone, soprattutto a Roma, ma la notizia non è passata inosservata nemmeno tra chi ama il calcio. Perché è impensabile pensare su due fronti opposti Totti e De Rossi, è un po’ come se diventassero rivali Batman e Robin o Sherlock Holmes e il dottor Watson.

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De Rossi risponde alle accuse e minaccia querele

Nell’edizione odierna il ‘Corriere dello Sport’ ha pubblicato un virgolettato che è stato attribuito a De Rossi, che si difende e nega tutte le accuse. L’ex capitano avrebbe inviato questo messaggio vocale a un amico. DDR sembra sia pronto a querelare chi ha scritto quell’articolo:

Non c’è niente da fare, se non inorridire. Io dovrei rispondere, dovrei fare nomi e cognomi. Ma non serve, non sono il tipo. Ma de che stiamo a parlà, di cosa stiamo parlando? Di che povertà stiamo parlando… Io penso che il dubbio venga soltanto agli sprovveduti. Basti pensare al fatto che se io sono un pezzo di merda, uno che ce l’ha con Francesco, uno che ce l’ha con Baldini o Di Francesco, uno da allontanare, non mi offri il ruolo di vice-amministratore delegato. Non voglio aprire la querelle tra me e la Roma, non l’ho fatto quando si parlava solo di calcio, non lo faccio ora. Stiamo parlando di fantascienza, è una cosa gravissima e io non c‘entro un cazzo, la mail l’ho letta, non c’è un riferimento a me, a me contro Francesco o Di Francesco o Monchi, si parla solo di senatori che non gradiscono certi metodi di allenamento.

L'ormai ex centrocampista ha poi rincarato la dose in una lunga lettera inviata all'Ansa, in cui conferma la volontà di adire vie legali:

"Non è la prima volta poi che per motivi a me ignoti vengono gettate ombre sull'amicizia tra me e Francesco. Vi dico: impegnatevi di più che così non basta. "ntendo esprimere tutta la mia indignazione per la distorta, se non addirittura falsa, ricostruzione di alcuni fatti ed episodi,che mi riguardano. Per questo sarò costretto a difendermi perché citato espressamente, in alcuni passaggi specifici di detto articolo, dove vengono distorti episodi accaduti, e mi vengono attribuiti comportamenti mai avuti e frasi mai dette. Scrivere che il sottoscritto, insieme ad altri straordinari e leali professionisti che hanno dato il cuore per la maglia della Roma, abbia posto in essere quei "comportamenti" è semplicemente ridicolo, oltre che spudoratamente falso".

Un'ulteriore smentita di De Rossi è quella relativa ai rapporti con la Roma che gli avrebbe offerto un ruolo importante al contrario di quanto sostenuto nell'inchiesta: "

Questo articolo che "ricostruisce" così i motivi del mio allontanamento risulta ancor più grottesco se si pensa che la Roma – pochi giorni fa – mi ha offerto un ruolo dirigenziale delicato e rilevante vicino all'amministratore delegato, onorandomi con una offerta che ho declinato per i motivi a tutti noti. In ogni caso, poiché ritengo quanto scritto gravemente diffamatorio e lesivo della mia reputazione e della mia immagine, darò immediatamente mandato ai miei legali di fiducia di richiedere un legittimo risarcimento danni in Tribunale, che devolverò integralmente in beneficenza ad un noto ospedale pediatrico di Roma".

I senatori contro Totti

La notizia diffusa da ‘La Repubblica’ ha fatto il giro del mondo e non poteva essere altrimenti. Perché stato scritto che Kolarov, Manolas e Dzeko, con capitan De Rossi avevano chiesto la testa di Francesco Totti, che dopo aver lasciato il calcio è diventato un dirigente giallorosso, ma anche di Monchi e Di Francesco, liquidati dal club dopo l’eliminazione in Champions.

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