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Cacciare Totti dalla Roma, cosa c’è da sapere sulla congiura ordita da Daniele De Rossi

De Rossi, Dzeko, Kolarov e Manolas sarebbero i quattro calciatori autori della fronda di spogliatoio contro il tecnico, Di Francesco, e l’ex dieci, Totti. Il primo finito nel mirino per il gioco folle e dispendioso, il secondo per le percezioni negative che trasmetteva allo spogliatoio. Gola profonda, il medico sociale e una mail spedita al presidente, Pallotta. Ecco casa ce’è da sapere sulla congiura svelata da un inchiesta di La Repubblica. “Sono tutte cazzate, vogliono danneggiarci”, la replica del massimo dirigente americano.
A cura di Maurizio De Santis
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Una mail spedita dal preparatore atletico, Ed Lippie, al presidente, James Pallotta. In quelle poche righe c'è il racconto di una congiura ordita all'interno dello spogliatoio con tanto di nomi e trame oscure definiscono i contorni di una squadra pronta a esplodere. E su quella polveriera era seduto il tecnico, Eusebio Di Francesco, divenuto pomo della discordia, inviso al punto da essere messo in discussione dai senatori del gruppo assieme allo stesso Francesco Totti. A dare notizia dell'episodio è il quotidiano La Repubblica che traccia anche una collocazione temporale: dicembre scorso, quando il malcontento si trasformò in opposizione interna nei confronti dell'allenatore e dell'ex numero dieci passato a compiti dirigenziali dopo aver appeso le scarpette al chiodo.

Sono tutte cazzate, qualcuno sta provando a danneggiare la Roma con continue bugie, il commento del presidente Pallotta a Il Messaggero in merito alle notizie apparse sui giornali.

Chi erano i contestatori e da chi erano guidati

Nell'articolo scritto da Siviglia si legge che alla guida del gruppo c'è Daniele De Rossi, lo stesso calciatore che poche settimane fa è stato ‘gentilmente' messo alla porta dal club per nulla intenzionato a rinnovargli il contratto. A essere d'accordo con il capitano c'erano tre big della formazione: Kolarov (che nella prossima sessione estiva delle trattative dovrebbe lasciare la maglia giallorossa), Edin Dzeko (vicino all'Inter) e Manolas (pure lui in lista di sbarco qualora venisse pagata la clausola rescissoria di 36 milioni).

Perché i congiurati volevano le teste di Totti e Di Francesco

Ad alimentare le ragioni della fronda c'erano due motivazioni molto forti: l'una nei confronti dell'ex tecnico (il cui gioco era ritenuto folle, dispendioso e per affatto produttivo per la squadra), l'altra all'indirizzo di Totti finito nel mirino perché accusato di filtrare emozioni negative all'interno dello spogliatoio.

Chi è la gola profonda che ha portato alla luce la congiura

A inviare la mail fu il preparatore atletico che per dare fondamento al proprio racconto citò quale fonti attendibili il medico sociale Riccardo Del Vescovo e il fisioterapista Damiano Stefanini, che verranno successivamente licenziati oltre a Di Francesco e al direttore sportivo spagnolo Monchi. Ed è proprio la rimozione di Stefanini a far scattare la congiura: De Rossi, Kolarov, Dzeko e Manolas intuiscono che dietro la decisione c'è l'influenza diretta di Toti e da allora qualcosa si rompe nel rapporto tra l'ex capitano e DDR molto legato a Stefanini.

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