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De Laurentiis: “Sarri via? Ne trovo un altro. Orsato? No la rosa andava gestita meglio”

Il presidente del Napoli attacca la Juve (“Sudditanza psicologica, con Calciopoli dovevano andare giù pesanti”), ma crede che la partita con l’Inter non sia stata decisiva per la corsa scudetto azzurra. Dito puntato invece contro le scelte del tecnico, che non ha sfruttato il turnover e ha “mollato” l’Europa League. Tra i possibili successori di Sarri inserisce anche il “colonnello” Conte.
A cura di Marco Beltrami
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Aurelio De Laurentiis è un fiume in piena. Nel corso dell'incontro con la stampa, il presidente del Napoli ha affrontato tutti i temi più caldi del momento con dichiarazioni destinate a far discutere. Pur evidenziando la sudditanza psicologica degli arbitri nei confronti della Juventus, il patron ha voluto dribblare le polemiche sulla direzione di Orsato in Inter-Juve preferendo puntare il dito contro le scelte del suo allenatore. A suo dire infatti se il Napoli dovesse perdere lo scudetto le responsabilità sono anche di Sarri che ha utilizzato poco il turnover, sacrificando anche le coppe europee. Parole che potrebbero rappresentare una frattura con il tecnico toscano, per DeLa che ha aperto anche ad un possibile cambio della guardia con tanto di nomi di possibili successori, tra i quali spicca anche il "colonnello" Conte.

De Laurentiis e la sudditanza psicologica degli arbitri nei confronti della Juve

Innanzitutto il presidente ha spiegato perché gli arbitri hanno la cosiddetta sudditanza psicologica nei confronti della Juventus. Queste le sue parole al Corriere della Sera: "Sudditanza Juve? Certo che sì. la Juventus appartiene alla famiglia più potente d’Italia, con Calciopoli sarebbero dovuti andare giù pesanti, invece non è successo niente. Volete che si mettano contro gli Agnelli, contro la Fiat, contro il potere? Prima di farlo ci pensano su 20 mila volte. Ma il problema degli arbitraggi sbagliati riguarda tutta l’Europa". La soluzione per evitare questa situazione è evidente per DeLa: "La verità è che gli arbitri non dovrebbero stare nella Figc, dovrebbero essere assunti come liberi professionisti e dopo tre errori dovrebbero essere sospesi. Sono i club che finanziano tutto e gli arbitri dovrebbero essere al di sopra delle parti. Io non voglio pensare male, ma qualcosa non va, è talmente evidente".

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L'attacco a Collina

Il problema però per l'azzurro è a monte, e in questo dimostra di essere in linea con le dichiarazioni post Real-Juve di Andrea Agnelli schierandosi contro il designatore Collina: "Nicchi ha difeso Orsato? Giusto, difende la castaMa non è solo una questione di arbitri. La Uefa e la Fifa, per esempio, dovrebbero dipendere dall’ECA, noi mettiamo a disposizione 6.000 calciatori, dovremmo avere maggiore voce in capitolo, c’è in gioco la credibilità. In Europa noi italiane abbiamo contro Collina. Il Var è uno strumento giusto e innovativo e andrebbe introdotto anche in Europa, ma viene utilizzato male. Nella cabina di regia non possono esserci gli arbitri".

Il campionato non è falsato, parola di De Laurentiis

Nessun campionato falsato dunque per De Laurentiis, che entrando nello specifico di Inter-Juve riserva una stoccata a Spalletti per le sue scelte (il riferimento è al cambio Icardi-Santon): "Non voglio mica tirar fuori le pistole e metterle sul tavolo, resto uno sportivo che però vuole cambiare le regole. Inter-Juventus? Non credo che una partita possa indirizzare tutto il campionato. Campionato falsato? Io non credo. Sabato sono successe tante cose, perché ci possono essere state anche delle scelte dell'allenatore dell'Inter non condivisibili ad aver deciso il risultato. Negli ultimi cinque minuti ha fatto due cambi, ha fatto uscire Icardi, i giocatori sono entrati a freddo e chi è entrato non ha mai la stessa tensione di chi esce. Il Var non è stato ben utilizzato o non è stato mai utilizzato, ma ci sono anche partite precedenti che avrebbero potuto consegnarci non punti in più ma maggiore distacco rispetto agli altri. Non mi va che il Var venga messo sotto accusa perché sono e resto un suo sostenitore".

De Laurentiis punta il dito contro le scelte di Sarri

Nonostante tutto però De Laurentiis non pensa che la sconfitta del Napoli a Firenze, sia figlia anche del contraccolpo psicologico per quanto accaduto in Inter-Juve. Sarri punta il dito, a sorpresa, contro le scelte del suo allenatore che ha usato poco il turnover: "Inter-Juve ha influenzato Napoli-Fiorentina? Non credo. Credo a un'altra cosa: all'inizio dell'anno abbiamo dovuto anticipare il ritiro perché avevamo un preliminare Champions e questo vuol dire che finirai prima il tuo carburante. A meno che tu non adoperi tutti i giocatori della rosa che hai. Ecco, si poteva prendere fiato in certi momenti della stagione, per preparare meglio il rush finale. Ma se giochi sempre con gli stessi. Se noi non avessimo avuto infortuni come quello di Ghoulam avremmo mai scoperto uno come Mario Rui che, a parte gli errori catastrofici fatti con la Roma, è stato molto bravo".

Perché il tecnico ha mollato le Coppe, De Laurentiis contro il tecnico

L'altra mancanza imperdonabile, a giudizio del numero uno partenopeo è quella di aver mollato le coppe: "Io non avrei mollato le coppe europee. Contro il Lipsia abbiamo perso l’andata perché alla vigilia lui aveva lasciato intendere che dell’Europa gli importava poco o niente. Dichiarazioni che potrebbero aver smontato i giocatori. Poi, a Lipsia, abbiamo dimostrato di poter vincere, ma non è bastato. In questi ultimi anni col lavoro che abbiamo fatto siamo arrivati a decine di milioni di tifosi nel mondo e 120 milioni di simpatizzanti , un fenomeno in crescita da due stagioni. Non posso rimproverarmi nulla, non ho paura di andare avanti. Tolti i tre anni per arrivare in A, sono 11 anni che il Napoli è in Europa, nemmeno la Juve ha fatto tanto. Continueremo a crescere".

Quale sarà il futuro di Sarri

Parole tutt'altro che leggere quelle nei confronti del suo allenatore dunque per De Laurentiis, che potrebbero incidere sulle scelte di Sarri. Il patron aspetta: "Con e senza, dipende da Sarri. Non mi sembra adesso il caso di insistere con lui, va lasciato lavorare tranquillo. Da gennaio gli ho parlato diverse volte, se alla fine vorrà rimanere per me sarà un grande piacere. Se qualcuno, poi, dovesse pagare la clausola rescissoria, a quel punto non potrei fare niente. Ma se lui volesse andare via a prescindere, significherebbe che non ha più motivazioni e dovrò prendere atto di questo. Attenzione, però, io non rinuncio ai miei diritti e quindi alla clausola".

I sostituti di Sarri al Napoli, De Laurentiis apre a Conte

Il Napoli comunque non vuole farsi trovare impreparato e a tal proposito monitora diversi profili. De Laurentiis fa sognare i tifosi azzurri aprendo anche al "colonnello" Antonio Conte: "È dallo scorso ottobre che stiamo valutando una serie di tecnici, abbiamo visto gente in Portogallo, Spagna, Francia, Germania, Russia e anche in Italia se si volesse continuare col modulo ci sarebbe Giampaolo. Se si volesse spingere sull’acceleratore e prendere un innovatore con variabili possibili di gioco, potrebbe esserci Simone Inzaghi. A Spalletti non ci ho mai pensato se non tre anni fa, ma era incasinato con lo Zenit. Conte? È un amico, un bel colonnello che non fa fiatare più nessuno e che detta regole particolari. Secondo me Sarri rimane e se non volesse ho alternative altrettanto valide"

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