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De Laurentiis: “Sarri pensava all’immagine. La Grande Bellezza del Napoli? Voglio vincere”

Il presidente torna sui motivi che lo hanno portato a dare il benservito a Sarri: “Quando disse ‘al prossimo rinnovo mi voglio arricchire’. La considerai un’offesa che estenderei a chi vive in un Paese da anni in recessione. Il record di punti non è un obiettivo societario, ma un traguardo personale: meglio un secondo posto a 81 e una progressione nel percorso europeo”.
A cura di Marco Beltrami
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Un fiume in piena. Aurelio De Laurentiis torna a parlare e racconta la sua verità sulla fine del matrimonio con Maurizio Sarri. Una lunga intervista quella concessa dal presidente al Corriere dello Sport, per spiegare cosa lo ha portato a considerare chiuso il ciclo del tecnico toscano in azzurro e a piazzare il colpaccio Ancelotti. Tante le scelte non condivise dal numero uno azzurro con un Sarri che ha sì regalato ai tifosi del Napoli una squadra capace di giocare un calcio spumeggiante, ma non ha vinto nulla. Una macchia indelebile per DeLa al quale non sono piaciuti diversi atteggiamenti dell'ormai ex allenatore partenopeo.

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Sarri più attento alla sua immagine che al club, la verità di De Laurentiis

L'errore principale di Sarri, quello che ha portato alla rottura per De Laurentiis è stato quello di anteporre la sua immagine a quella della squadra, non esprimendosi nei tempi e modi richiesti sul suo futuro: "Non è vero che non ci prendevamo, io sono sempre stato molto educato con lui, l'ho sempre supportato. Ma a un certo punto se tu hai un contratto con me per altri due anni e cominci a seminare pubblicamente dei dubbi, dubbi del tipo ‘non so se rimango', ‘non so se la società ce la farà a trattenere i migliori', ‘nella vita meglio finire quando le storie sono belle', invii dei chiari segnali di insofferenza e sfiducia, disattendi i tuoi obblighi contrattuali e mi procuri dei possibili danni. Non ragioni più da società, pensi solo alla tua immagine".

De Laurentiis critica Sarri sulla gestione della squadra e lo scarso turnover

Anche in altre occasioni il presidente del Napoli ha puntato il dito contro le scelte tecniche del suo allenatore. Sarri oltre a non prendere parte in maniera attiva, non ha sfruttato a giudizio del patron tutte le pedine a sua disposizione per una squadra arrivata dunque a corto d'ossigeno: "Premesso che lui non ha mai partecipato al mercato, mai, o forse una volta quando suggerì l'acquisto di Maksimovic che ha peraltro giocato pochissimo. Premesso questo, dicevo, prendiamo Mario Rui, è solo un esempio. Se impieghi sempre gli stessi va a finire che presto o tardi si rompono e i sostituti hanno pochi minuti nelle gambe e nella testa. Aggiungo Rog, o Diawara che dopo il primo anno Maurizio giudicò fantastico e geniale e che nel secondo ha utilizzato pochissimo. Zielinski, un altro".

Le dichiarazioni di Sarri non gradite a De Laurentiis

Entrando nello specifico però il numero uno del Napoli ha citato un paio di dichiarazioni del tecnico toscano tutt'altro che gradite: "Quando disse ‘al prossimo rinnovo mi voglio arricchire'. La considerai un'offesa che estenderei a chi vive in un Paese da anni in recessione. Uno che guadagna 3 milioni lordi a stagione, 4 con i bonus, non può affermare una cosa del genere. Il record di punti non è un obiettivo societario, ma un traguardo personale: meglio un secondo posto a 81 e una progressione nel percorso europeo. Al 4-3-3 passò grazie a noi, lo spingemmo a cambiare direzione. Mi disse: Presidente, mi faccia fare alla mia maniera, le prime sette partite le perderemo ma in seguito vedrà che risultati. Gli risposi che dopo tre sconfitte lo avrei dovuto esonerare".

Il bel gioco non basta, De Laurentiis vuole vincere

Il bel gioco dunque non è bastato. Per rendere l'idea De Laurentiis ha utilizzato un paragone cinematografico tirando in ballo il capolavoro di Paolo Sorrentino "La grande Bellezza". La bellezza del Napoli di Sarri dunque per il patron si è rivelata fine a se stessa e a tal proposito non manca anche la stoccata sulla gestione della squadra nelle Coppe: "La Grande Bellezza è un film di Sorrentino, bellissimo, ma è molto più bello vincere. Voglio vincere. Io sono un dirigente d'azienda, Sarri, l'allenatore in generale, è un dipendente di altissimo livello, e questa azienda per crescere ha bisogno di aumentare il fatturato, non conosco altre vie. Come? Attraverso le coppe europee. Al primo anno di Serie A il Napoli figurava alla posizione numero 515 del ranking mondiale, oggi siamo sedicesimi. Le coppe sono fondamentali; io sono chairman dell'ECA per il marketing e la comunicazione e secondo te non voglio fare strada nelle coppe? Avete visto cosa ha portato a casa la Roma? 90 milioni".

Quale futuro per Sarri, De Laurentiis apre ai club interessati

Nel frattempo sono scaduti i termini per il pagamento da parte del Chelsea della clausola di Sarri con il Napoli. Cosa accadrà ora? E soprattutto De Laurentiis come si comporterà in caso di offerte per l'allenatore toscano? Nessun muro contro muro da parte del patron, pronto a trattare senza però effettuare sconti: "Liberare Sarri? Se si presenterà qualcuno a trattare sarò ragionevolissimo. Non sono un tipo vendicativo e, lo ripeto, Sarri avrà sempre il mio grazie".

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