Dalla Calabria al 2° posto in Bundesliga: chi è il Tedesco che fa volare lo Schalke
In Bundesliga c’è un 32enne italo-tedesco che sta facendo faville. Ma, a differenza di quanto si potrebbe pensare, non si tratta di un calciatore bensì di Domenico Tedesco allenatore nativo di Rossano Calabro ma cresciuto in Germania assunto dallo Schalke 04 la scorsa estate. Al momento del suo arrivo a Gelsenkirchen l’opinione pubblica si era perfettamente spaccata a metà. Da un lato chi pensava che la poca esperienza in panchina non fosse un problema sulla scia della “rivoluzione” al calcio tedesco apportata da Jurgen Klopp prima e Julian Nagelsmann poi, e chi invece, credeva che per risollevare le sorti della nobile decaduta ci fosse bisogno di un tecnico più esperto con qualcuno che si era addirittura spinto oltre profetizzando un futuro alla Karl-Heinz Marotzke, il 32enne a cui nel 1967 era stata affidata la guida dello Schalke, per mezzo secolo, prima dell’arrivo di Tedesco, allenatore più giovane della storia del club, che su 13 partite ne vinse una soltanto prima di essere sollevato dall’incarico.
Tecnico rivelazione della Bundesliga
Com’era nelle previsioni c’è voluto un po’ di tempo prima che il ‘calcio verticale’ di Tedesco fatto di 3-4-3, organizzazione difensiva, e responsabilizzazione dei calciatori, sia stato metabolizzato dai suoi uomini, ma alla fine l’allenatore, già proclamato tecnico rivelazione della Bundesliga, ci è riuscito e i risultati adesso si vedono anche sul campo.
Oltre le aspettative: 5 vittorie consecutive e 2° posto in classifica
Dopo una prima parte di stagione in cui la sua idea di calcio era stata molto apprezzata da addetti ai lavori e semplici appassionati, ma i risultati erano altalenanti, seppur in linea con l’obiettivo stagionale (riportare lo Schalke tra le prime sei del campionato), adesso, con la fantastica striscia aperta di cinque vittorie consecutive, a Gelsenkirchen si è andati addirittura oltre le aspettative trovandosi al momento, quando mancano sette giornate alla conclusione, in seconda posizione in classifica alle spalle dell’irraggiungibile Bayern Monaco ma davanti a Borussia Dortmund, Lipsia, Bayer Leverkusen e l’Hoffenheim dell’altro “baby-fenomeno” della panchina Julian Nagelsmann.
Incroci inevitabili: Tedesco vs Nagelsmann
Ma se è vero che le vite di due fenomeni nello stesso ambito sono destinate per forza di cose prima o poi ad incrociarsi, gli episodi che legano quelle di Nagelsmann e Tedesco sono già tantissimi. L’ultimo, in ordine cronologico, è quello legato alla partita del 17 febbraio scorso nella quale lo Schalke si è imposto sull’Hoffenheim per 2-1, vendicando la sconfitta dell’andata, ma soprattutto dando inizio alla striscia di successi che ha consentito a Goretzka e compagni la scalata in classifica. Ma, come detto, questa è soltanto l’ultimo di una serie di incroci tra i due.
Domenico, una laurea in ingegneria gestionale e un master in management dell’innovazione, l’inizio di carriera nel settore giovanile dello Stoccarda, è passato a guidare prima l’Under 17 e poi l’Under 19 dell’Hoffenheim. Una panchina, quest’ultima, che fino alla primavera 2016 era occupata proprio da Julian Nagelsmann prima del sorprendente passaggio in prima squadra a soli 29 anni. I due inoltre nell’annata 2015/2016 sono stati compagni alla Hennes-Weisweiler-Akademie, la Coverciano di Germania, nel super corso per allenatori della Federazione. All’epoca Tedesco è risultato il migliore di tutti ottenendo il massimo dei voti, facendo quindi meglio di quello che già era il manager dell’Hoffenheim. “Un voto migliore non fa l’allenatore migliore”, commentò in quella occasione l’italo-tedesco.
Miracolo salvezza ad Aue
Anche dal punto di vista dei risultati Tedesco sembra essere sullo stesso solco tracciato da Nagelsmann. Infatti, come il tecnico dell’Hoffenheim, anche l’italo – tedesco al suo primo anno tra i “grandi” si è fatto notare per aver centrato una salvezza insperata. Il nativo di Rossano lo ha fatto però in Zweite Bundesliga, la Serie B tedesca, con il neopromosso Ergzebirge Aue. E, a proposito di incroci, nella "Gelsenkirchen dell'Est", com'è conosciuta Aue per l'alta concentrazione di miniere estrattive, la scorsa stagione Tedesco si è reso protagonista di un autentico miracolo paragonabile a quello che contemporaneamente nella sua terra d’origine, la Calabria, stava facendo Davide Nicola con il suo Crotone: assunto nel girone di ritorno, ha portato i biancoviola dall'ultimissima posizione in classifica ad un tranquillo 14° posto finale con 20 punti in 11 partite.
Semifinalista in Coppa di Germania
Una salvezza miracolosa che gli è valsa dunque la chiamata da parte dello Schalke 04 a cui i risultati ottenuti fin qui da Domenico Tedesco sembrano dare pienamente ragione, a dispetto degli scettici e di chi al suo arrivo sulla panchina dei Königsblauen ne aveva addirittura profetizzato il fallimento. E già, perché il calcio divertente del 32enne di Stoccarda, ha portato la nobile decaduta al secondo posto in classifica con una qualificazione alla prossima Champions League più che probabile a sette giornate dal termine del campionato, come già detto, ma anche in semifinale di DFB – Pokal, la Coppa di Germania, nella quale il 18 aprile prossimo affronterà l’Eintracht Francoforte, per accedere a quella finale da cui la compagine di Gelsenkirchen manca ormai da sette anni.