DA ZERO A DIECI di Manuel Parlato – Giornata 31 Serie A
Chiamatele pure se volete: emozioni. Come quelle che cantava il grande Battisti fino a quelle che riesce a regalare il campionato. Da Milano a Napoli, da San Siro al San Paolo. Dalla doppietta con dedica romantica di Pato, alla fantastica tripletta di Cavani, re dei cannonieri che fa sognare una città intera. Da un derby vinto meritatamente dal Milan di Allegri sull'Inter dell'ex figlio prediletto Leonardo, ad una doppia rimonta che ha dell'incredibile del Napoli che non molla mai targato Mazzarri sulla Lazio di un altro ex, Reja.
E allora, vi proponiamo il nuovo copione del campionato: Milan contro Napoli, come ai tempi del grande Diego, di Careca ed Alemao, di uno squadrone di Fenomeni che ne sfidava un altro di grande spessore guidato dai tulipani Gullit, Rjikaard e Van Basten. Tre punti, solo una vittoria distanzia rossoneri ed azzurri. Con l'Inter che sembrava la nuova protagonista del campionato apparentemente tagliata fuori dopo uno stop fatale, perché incassato in un derby. Corsa a due o a tre poco importa, perché saranno certamente emozioni in un campionato che sta regalando colpi di scena a ripetizione e dove l'equilibrio è diventato padrone assoluto.
Anche per la corsa Champions League, per il quarto posto sono assicurate emozioni dopo le sconfitte di Udinese, Lazio e Roma. Emozioni le ha regalate finalmente la Juventus tornata alla vittoria sulla Roma a stelle e strisce dell'americano Di Benedetto. E saranno emozioni anche per la corsa salvezza con il Lecce che batte l'Udinese e riapre i giochi. In coda, come in testa. Chiamale se vuoi: emozioni.
Viva la coppia delle meraviglie, dei sogni del Milan e del Napoli. Due gol per il milanista con dedica tutta per lady B.B, Barbara Berlusconi; Inter al tappeto nel derby e forse anche nei sogni di scudetto. L'azzurro segna invece la terza tripletta stagionale per una rimonta da sogno contro la Lazio ed in classifica che lancia il Napoli al secondo posto.
Vince il derby meritatamente con Leonardo dal punto di vista tattico, nonostante la pesante assenza di Ibra.
Si aggiudica con alcune dichiarazioni il derby della comunicazione dimostrando amore nel giorno della vittoria al "nemico" ed ex figlio prediletto Leonardo, una vita in rossonero ed ora sulla panchina dell'Inter.
La prima doppietta in A riapre le speranze di salvezza del Lecce, ora quartultimo e a un punto da Parma e Samp, ma nello stesso tempo chiude l'imbattibilità dell'Udinese che durava dal 19 dicembre dello scorso anno.
Gioca al posto di Buffon fermato da un attacco influenzale e si traveste proprio da perfetto Buffon sventando un paio di occasioni da gol della Roma. Chiedete pure a Totti.
Per un pelo non sgambetta la sua ex squadra nel suo vecchio stadio, ma farsi rimontare due volte (0-2 a 2-2 e da 2-3 a 4-3) è davvero troppo.
Per lui il derby in panchina è un qualcosa di stregato, non riesce a vincerlo né da milanista, né da neo "Giuda" nerazzurro.
La sua Roma non decolla sulla pista di lancio della Champions League e lui rischia di restare solo un traghettatore giallorosso.
Caccia Delio Rossi dopo il clamoroso kappaò interno con l'Udinese e chiama Cosmi. Poi manda via anche lui dopo il pesante 4-0 nel derby contro il Catania. Per richiamare ancora Delio Rossi? Non era meglio tenerlo?
Ci risiamo, ecco a voi le solite "cassanate". Fantantonio segna il rigore del 3-0 e si fa prima ammonire per essersi tolto la maglia e poi espellere per un fallo davvero inutile.
Accomunati da due sconfitte pesanti e clamorose contro Bari e Catania: saltano le rispettive panchine di Parma e Palermo. Il primo non è stato mai così tanto amato dalla piazza gialloblù, il secondo non è riuscito a dare la sterzata giusta alla squadra rosanero.