Da Rivera a Totti, quando l’addio chiude un’epoca di calcio italiano
Le ultime giornate di campionato sono spesso di grandissima attesa e tensione perché molti risultati stagionali non sono ancora stati decisi. Altre volte invece sono di grande malinconia perché pezzi di calcio e di vita di tifosi abbandonano l’attività di calciatore. Questa è la volta di Francesco Totti, simbolo della Roma a partire dalla seconda metà degli Anni ’90 e uno degli ultimi uomo-squadra nel nuovo millennio insieme ad Alessandro Del Piero per la Juventus.
Il primo vero addio: Gianni Rivera
Rivera ha avuto l’addio che tutti vorrebbero avere: sul campo, da titolare, con la maglia numero 10 della squadra con cui ha giocato quasi tutta la carriera (tranne i primi anni nella sua Alessandria), vincitore dello scudetto della stella per il Milan. Prima l’addio al suo stadio, San Siro, nella gara interna contro il Bologna e poi l’ultima partita, all’Olimpico contro la Lazio. Cala il sipario, termina anche la generazione degli Anni ’60 che tanto ha fatto gioire e penare i tifosi italiani, ma soprattutto ci ha fatto innamorare del calcio senza più freni.
Franco Baresi, icona del calcio italiano
Il suo ultimo giro di campo è stato pieno di lacrime, un momento davvero toccante perché lacrime di un calciatore del quale durante la sua lunga carriera non si notava mai nessuna emozione, un monumento che per la seconda volta (la prima volta dopo la finale persa di USA ’94, 21 giorni dopo la rottura del menisco) si lasciava totalmente andare.
Il lungo addio di Codino
A differenza di Baresi e Rivera, Roberto Baggio ha costruito una sorta di lungo addio durato un intero campionato. Quando già a settembre si seppe che quella 2003-2004 sarebbe stata l’ultima stagione di Codino in campionato, ovunque il campione di Caldogno giocava era accolto da un affetto verace e sentito da parte dei tifosi di tutta Italia. Nell’ultima partita a San Siro contro il Milan, saluto affettuoso con l’altro grande capitano Paolo Maldini e uno stadio avversario tutto in piedi ad applaudire.
Maldini, finale amaro
Altra storia invece proprio per Maldini. Durante il giro di campo finale lo stadio era spaccato a metà. La curva o buona parte di essa inneggiava Baresi, per loro vero e unico capitano del Milan degli Invincibili, mentre tutto il resto dello stadio applaudiva e piangeva per l’ultima recita del capitano delle cinque Champions League. L’astio della Curva era dovuto al fatto che Maldini ha sempre criticato gli atteggiamenti polemici dei gruppi ultrà, non partecipando mai a loro eventi. Tutto iniziò al ritorno dalla incredibile sconfitta di Istanbul contro il Liverpool, dopo la finale di Champions League 2004-2005: Maldini sembrerebbe essersi rifiutato di rispondere alle domande degli ultrà sul perché di quella sconfitta e, secondo alcune fonti, avrebbe chiamato "poveri pezzenti" un gruppo di tifosi che lo contestavano.
Tutti in piedi per Pinturicchio
Tutti in piedi e adoranti invece i tifosi della Juve quando Allessandro Del Piero, alla fine di un’annata con l’ennesimo scudetto vinto, ha lasciato la squadra bianconera per andare a giocare in Australia. In realtà anche per l’addio al calcio italiano di Del Piero si sfiorò l’incidente dilpomatico in quanto lo stesso addio non fu comunicato da Del Piero ma dal Presidente Agnelli che a domanda sul futuro del suo numero 10 non perse occasione per dichiarare chiuso con lui ogni rapporto da calciatore. Chiusura del rapporto che dura ancora oggi con un Alessandro Del Piero lontano dalla società che lo ha visto diventare uno dei migliori calciatori italiani del nuovo millennio.
Zanetti dal campo alla scrivania
Salutato da uno stadio intero, Zanetti non solo è rimasto nei cuori di tutti gli interisti perché ultimo capitano vincente nella loro storia ma anche in società, nonostante i cambiamenti continui da Moratti a Thorir, alla nuova società cinese.
La caviglia ‘maledetta' di van Basten
Forse l’addio al calcio più triste invece è stato quello in giacca di renna di Marco van Basten, un addio anticipato dalle maladette caviglie fragili che lo hanno limitato nel corso della sua intera carriera. Ancora non sono trapelate indiscrezioni su quello che sarà l’ultimo saluto al calcio di Francesco Totti ma siamo più che sicuri che entrerà di diritto fra quelli che più emozioneranno tutti noi tifosi.