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Da Piatek a Stulac: ruolo per ruolo, le sorprese in Serie A dopo 3 giornate

Ecco le rivelazioni, per media voto e non solo, di questo inizio di campionato di Serie A 2018/2019: dalla fame di gol del genoano Piatek, già a quota tre reti in questo avvio di stagione, alle geometrie in regia di Leo Stulac del Parma fino alla classe di Zajc ed alle parate di Terracciano, Gomis e Audero.
A cura di Salvatore Parente
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Dopo appena tre giornate di campionato, la Serie A si ferma per concedere spazio alle selezioni nazionali. Eppure, queste tre settimane hanno già raccontato molto di questa 117ª edizione del nostro massimo campionato inviando a tutti precisi messaggi: la Juventus è, almeno pare, di un altro pianeta, le altre, dalla Roma al Napoli, dall’Inter al Milan, sono in una fase di transizione e lotteranno per i restanti tre posti per la prossima Champions League.

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Questo, in estrema sintesi, per quanto concerne le zone alte della classifica ma anche per quanto riguarda gli obiettivi collettivi, di squadra. Dal punto di vista individuale, invece, questi primi 270’ di gioco sono stati molto importanti specie per quei ‘carneadi’, per quei calciatori, anche di club più piccoli, poco noti al grande pubblico ma che già si stanno segnalando/candidando per un posto fra i talenti rivelazione di questa appena iniziata annata. Prospetti come Audero, Vicari, Stulac o Zajc o Piatek che, in questo avvio, hanno messo insieme giocate importanti ma anche una media voto di tutto rispetto.

Audero e Terracciano, new entries fra i pali

Fra i pali, al momento, le sorprese di questa annata portano il nome del sampdoriano Emil Audero e dell’empolese Pietro Terracciano i quali, malgrado l’impatto con la nuova categoria, non hanno sofferto più di tanto, anzi. E sì perché i due estremi difensori, prima del 18 agosto, con solo due presenze in Serie A frutto della precedente esperienza al Catania nell’annata 2011/12 del secondo, si stanno bene disimpegnando nella massima categoria garantendo, appunto, nonostante una scarsissima esperienza, sicurezza ed affidabilità alle proprie formazioni con interventi sicuri ed una guida del pacchetto arretrato inattesi.

Certo, qualche incertezza, specie con i piedi per entrambi c’è pure stata ma forse nemmeno i due ragazzi avrebbero sperato in un avvio migliore nella nuova dimensione, in un contesto, come non mai nella loro carriera, così complicato. Eppure, i 3 clean sheet raccolti in due, le loro acrobazie in porta ed il loro 6.3 di media in ogni singolo match sin qui disputato, parlano del loro impatto, del loro apporto alle proprie squadre e di due portieri, al momento, in rampa di lancio così come Gomis della Spal che, però, a differenza dei predetti estremi difensori, qualche chilometro in più in A, lo ha già percorso.

Vicari e Magnani al top in difesa, senza dimenticare il danese Andersen

Anche in difesa lo scettro di rivelazione, di sorpresa di questa prima, piccola porzione di campionato va condivisa fra più ragazzi che, con le loro prestazioni, si stanno guadagnando il proscenio mediatico e qualche attenzione da parte di qualche big in giro per l’Europa. Parliamo di Vicari della Spal (media voto altissima a quota 6.7 per gara disputata), di Magnani del Sassuolo, bravissimo già all’esordio assoluto in Serie A contro l’Inter e del 22enne Andersen della Sampdoria. Tre ragazzi piuttosto giovani, due dei quali italiani, che sono subito entrati in forma, nel loop della stagione facendosi trovare pronti all’appuntamento col campionato. Tre ragazzi dalla media del 6.5 ma anche con i crismi del centrale moderno: alto, potente, veloce e con un buon piede in fase di impostazione. Segnatevi questi nomi, ne sentiremo parlare.

le tappe della carriera di Stulac (Transfermarkt.it)
le tappe della carriera di Stulac (Transfermarkt.it)

Stulac e Zajc, la Slovenia va in paradiso. Occhio a Gerson

Sono entrambi sloveni, hanno da poco superato la soglia dei 23 anni e danno, al tempo stesso, l’impressione di voler durare tanto nel nostro campionato. Parliamo dei centrocampisti di Parma ed Empoli Stulac e Zajc che, in questo momento, hanno sorpreso un po’ tutti mettendosi bene in mostra in questa alba di campionato. L’uno in regia, l’altro sulla trequarti col Ct Kavcic a non farseli sfuggire per i prossimi impegni contro Bulgaria e Cipro. Due ragazzi giovani sì ma già con grande esperienza e con la consapevolezza, in Emilia e in Toscana, di avere una chance fondamentale per la loro carriera. Una chance che stanno sfruttando al meglio con i due talenti bravi, soprattutto in due precise gare, a mettersi in luce e a far vedere tutte le loro doti che hanno garantito loro un rating medio, per gara, di 6.2.

Contro la Juventus il primo e contro il Cagliari il secondo, Stulac e Zajc hanno ottenuto sin qui la loro miglior prestazione individuale impressionando per personalità, voglia, intensità, qualità, dribbling, geometrie e, non da ultimo, doti balistiche. Stesso destino ma in una squadra diversa per Gerson col brasiliano di scena a Firenze, dopo due stagioni alterne con la Roma, a godere dell’ambiente giovane della Viola e ad imporsi, specie contro il Chievo, nel promettente ed energico centrocampo della Fiorentina.

Piatek sembra Lewandowski, in attacco nessuno come lui

Le statistiche parlano per lui e dicono che, al momento, nessun attaccante nei maggiori cinque campionati d’Europa ha realizzato tanti gol in questo avvio come il genoano Piatek. Uno score di 7 reti in tre gare ufficiali per lui che vogliono dire tanto e che lo eleggono, a mani basse,  come direbbero negli States, steal of the draft, pesca per eccellenza, colpo più riuscito di questa estate.

Certo, siamo solo all’inizio ma questa sua promettente introduzione nel nostro calcio sembra il preludio ad una carriera alla Lewandowski o, per tenere il paragone nei confini genoani, alla Milito col ragazzo poi ‘costretto', dalla sua grandezza, a esperire nuove e più difficili strade. Senza andare troppo oltre con l'immaginazione però, se il futuro può essere sempre nebuloso, il presente è suo e se lo sta prendendo a suon di gol.

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