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Da Pastore a Higuain: i 5 flop di mercato del 2018 ad oggi

Dal ‘Flaco’ Pastore alla Roma al ‘Pipita’ Higuain e Caldara al Milan, da Nainggolan all’Inter fino a Zaza al Torino: ecco quali sono stati i peggiori acquisti delle due sessioni di mercato del 2018 in relazione ai soldi spesi per il cartellino e al rendimento avuto fino ad oggi con il nuovo club.
A cura di Michele Mazzeo
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Guardando a ciò che è successo in questo 2018 che sta per volgere al termine nel calcio di casa nostra sicuramente un posto di rilievo lo occupa il calciomercato molto movimentato. Tanti infatti i trasferimenti che hanno animato sia la sessione invernale dello scorso campionato che quella estiva che ha puntellato le varie rose per l’attuale stagione.
Tra questi ci sono stati dei grandi “affari” ma anche alcuni flop: tralasciando quei calciatori in prestito per i quali non è previsto un obbligo di riscatto, quelli che non hanno mai giocato a causa di lunghi infortuni, ecco quali sono stati i peggiori acquisti di queste due sessioni di mercato del 2018 in relazione ai soldi spesi per il cartellino e al rendimento dei calciatori con il nuovo club.

Higuain e Caldara: ma che Diavolo succede?

L’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus sembrava avesse consentito al Milan di fare un grande affare intavolando una trattativa che includeva anche il ritorno di Leonardo Bonucci in bianconero ma che portava uno dei centravanti più forti in circolazione, Gonzalo Higuain, e uno dei difensori più promettenti dell’intero panorama calcistico, Mattia Caldara, alla corte di Rino Gattuso. Con soli 18 milioni (la quota versata per il prestito annuale del Pipita) la società rossonera sembrava aver fatto un vero e proprio colpaccio di mercato e invece dopo cinque mesi i frutti non sono quelli sperati al momento della semina con l’attaccante argentino che prima del gol alla Spal nell’ultimo turno di campionato non segnava da oltre due mesi che appare comunque come un corpo estraneo alla formazione rossonera (tanto che il Milan sta pensando di liberarsene già a gennaio per arrivare ad un altro centravanti e sembra orientato a non riscattarlo dalla Juventus nonostante dal punto di vista economico rimarrebbe l’opzione più conveniente).

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Ancora più deludente l’impatto con il mondo rossonero del difensore scuola Atalanta che prima di infortunarsi al tendine d’Achille non era entrato a pieno negli schemi del tecnico rossonero (e mostrato più di qualche difficoltà a giocare in una difesa a quattro) con quest’ultimo che preferiva affidarsi ai già rodati Musacchio o Zapata per far coppia con il capitano Alessio Romagnoli anziché al difensore arrivato dalla Vecchia Signora che, avendo nel suo curriculum stagionale solo una presenza in Europa League contro i lussemburghesi del Dudelange, non ha ancora esordito in Serie A con la maglia rossonera.

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Il desiderio Nainggolan si trasforma in rimpianto Zaniolo?

Altro grande colpo di mercato estivo che non ha poi, fin ad oggi, rispettato le attese è quello che ha visto il passaggio di Radja Nainggolan dalla Roma all’Inter per 24 milioni di euro più i cartellini di Davide Santon e del giovane Nicolò Zaniolo. Dal suo arrivo a Milano però il centrocampista belga, tra infortuni, poca professionalità, scarso ambientamento e dichiarazioni poco lusinghiere nei confronti del suo nuovo club, ad oggi si è fatto notare maggiormente per il suo comportamento fuori dal campo che per il rendimento all’interno del rettangolo verde. Ad aumentare il rammarico dei tifosi interisti anche il fatto che al contrario del belga, il giovane Zaniolo, sbolognato nella capitale proprio per arrivare all’ex Cagliari, grazie alla fiducia accordatagli da Eusebio Di Francesco si sta mettendo in grande mostra con la maglia della Roma facendo così salire le sue quotazioni e il suo valore di mercato rendendo molto probabile il fatto che a breve la sua cessione ai giallorossi possa diventare un altro grande rimpianto nerazzurro.

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Il ‘lento’ rientro in Italia di Pastore

In estate la ciliegina sulla torta del mercato della Roma non era però il giovane Zaniolo, bensì il trequartista argentino tutto classe ed eleganza in arrivo dal Psg Javier Pastore. Il Flaco, arrivato nella capitale per una cifra vicina ai 25 milioni di euro, doveva essere quel calciatore che doveva aumentare il tasso qualitativo della rosa a disposizione di Di Francesco e, vista la sua grande esperienza a livello internazionale, fare la differenza nelle partite che contano. Nulla di tutto ciò invece ad oggi è accaduto dato che a causa di una difficile collocazione tattica e di una discontinuità nelle prestazioni (anche all’interno degli stessi 90 minuti) l’ex Palermo è retrocesso nelle gerarchie tanto da venire superato da Lorenzo Pellegrini (spostato ad hoc nel ruolo di trequartista) prima e, come già detto, dal giovanissimo Zaniolo poi.

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Zaza-Toro, più dolori che gioie

Il grande colpo dell’ultimo giorno di mercato della sessione estiva è stato certamente l’arrivo di Simone Zaza al Torino. In molti, soprattutto i tifosi granata, già pregustavano una coppia da Nazionale con Andrea Belotti che garantisse tante giocate e tanti gol, e invece l’attaccante lucano dopo cinque mesi non ha ancora rispettato le aspettative, risultando sì decisivo in qualche match ma facendosi ricordare soprattutto per l’errore che è costato il derby contro la Juventus. La punta ex Valencia non è riuscito a scalzare, nelle gerarchie di Walter Mazzarri, lo spagnolo Iago Falque più funzionale sul piano tattico per il 3-5-2 del tecnico livornese.

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