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Da Kane a Messi, i top player ‘scartati’ dalle italiane

Diversi top player dei giorni nostri sono stati vicini a vestire maglie di club italiani in tenera età ma le scelte fatte da parte di alcuni dirigenti portano a fantasticare su come sarebbero potute cambiare le storie di alcune squadre.
A cura di Vito Lamorte
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Quante volte avete sperato di voler vedere un campione affermato nella vostra squadra del cuore o nel campionato italiano? A volte sembra fantacalcio ma in alcune situazioni qualche top player mondiale poteva davvero essere acquistato da squadre italiane e, perché no, deliziarci come ha fatto altrove. Si tratta di storie di mercato, di velocità, poca lungimiranza e, in qualche caso, di grossolani errori di valutazione che hanno contribuito a non portare alcuni dei calciatori più forti del momento a giocare nel nostro paese già diversi anni fa.

Tra gli aneddoti più comuni non possiamo fare a meno di menzionare l’avvocato Agnelli che non volle ascoltare Sivori che gli consigliò Diego Armando Maradona ("Quel cognome sembra una bestemmia"); l'Inter che scartò Franco Baresi prendendo solo il fratello, Beppe, o di Galliani che invece di comprare Zinedine Zidane tornò a Milano con la firma di Christophe Dugarry ma ci sono delle scelte fatte da parte di alcuni dirigenti che fanno mangiare le mani a tanti tifosi ma allo stesso tempo portano a fantasticare su come sarebbero potute cambiare le storie di alcune squadre.

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Kane scartato dal Livorno nel 2003

Il centravanti del Tottenham nell’estate del 2003 fu vicino al Livorno ed è lo stesso Spinelli a confermare il rumors: "Avevamo parlato di un prestito con diritto di riscatto, ma poi non se ne fece di niente". Il nome di Harry Kane venne preso in considerazione prima di puntare su Paulinho, Emeghara e Dionisi ma non ci fu una vera e propria trattativa: secondo l'ex patron del club amaranto emerse il nome della punta britannica in una chiacchierata con Franco Baldini ma non venne preso in considerazione.

Lionel Messi al Como per 35mila euro

Nel 2002 il club lombardo, che aveva appena raggiunto la promozione in Serie A, ebbe in prova un ragazzino argentino, forse un po’ basso ma dal talento cristallino e il suo nome era Lionel Messi. Esatto, proprio lui, la Pulce. Se fosse stato acquistato dal Como sarebbe costato appena 50mila dollari, circa 35mila euro, ma alla fine la società di Preziosi lo scartò:

Quando ero il proprietario dei lariani ho avuto Messi in prova per due settimane. Aveva 15 anni, lo seguivamo da molto tempo e già allora era un fenomeno, ma alla fine abbiamo deciso di non prenderlo per varie situazioni e il Barcellona ha fatto il colpo.

CR7 non va al Parma per colpa di un'amichevole

Cristiano Ronaldo in Serie A? Sì, poteva succedere nel 2003. Il Parma aveva in mano il cartellino di un giovane attaccante dello Sporting Lisbona, che sarebbe dovuto arrivare al posto di Mutu promesso sposo del Chelsea, ma saltò tutto perché Alex Ferguson durante un’amichevole tra il Manchester Unite e il club lusitano adocchiò quel giovanotto che giocata esterno e subito lo prese, senza nessuna esitazione. Quando si dice "tempismo".

Lewandowski poteva giocare nel Genoa

Il bomber del Bayern Monaco a venne proposto alla Lazio ma Lotito ritenne esagerata la richiesta di 100mila euro del Znicz Pruszków. Lewandowski è stato acquistato dal Lech Poznan e Sampdoria, Palermo, Chievo, Fiorentina, Udinese e Parma hanno fatto dei tentativi per portarlo in Italia ma nessun club chiuse l’affare. Il Genoa è stata la società più vicina a fare il colpaccio dato che  Lewandowski assisttte anche al derby contro la Samp a Marassi ma al momento della firma sul contratto Preziosi fermò tutto perché non riteneva fisicamente idoneo il polacco per giocare in Serie A.

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