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Da Hamsik al Faraone, in Serie A i mohicani del gol

Da El Shaarawy a Marek, passando per Beckham, Balotelli e Cristiano Ronaldo. Sotto il segno della ‘cresta’, l’ultima moda tricologica che imperversa tra i calciatori professionisti trasformandosi da semplice taglio alternativo ad un vero e proprio status symbol. E voi, di ‘cresta’ siete?
A cura di Alessio Pediglieri
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cresta hamsik

Tutto (o quasi) ebbe inizio a cavallo degli anni '80 quando in serie A arrivò un certo Ruud Gullit, il tulipano nero della triade olandese che tanto fece impazzire – di gioia – i tifosi rossoneri e – di rabbia – gli avversari. Proprio lui, salì subito alla ribalta delle cronache sportive (e non solo) per il suo curioso taglio di capelli: una folta chioma ondulante fatta da treccine rasta che imperversavano i campi della serie A, distinguendolo tra tutti sempre e comunque, ancor prima dei suoi assist vincenti e delle sue rocambolesche giocate. Antitesi perfetta della grazia di Van Basten e naturale complemento del fosforo di Frank Rijkaard, Ruud Gullit fu – col senno di poi- l'antesignano degli attuali giocatori che in serie A mostrano orgogliosi l'ultima moda tricologica, facendola diventare un elemento di riconoscimento e quasi uno status symbol: la cresta.

“ Stephan venne da me e mi disse: Fai tu. Mi inventai la cresta che adesso vogliono tutti ”
Salvatore Corigliano
Status Symbol – Una moda che imperversa in tutti i campionati di calcio, non solo italiani e che annovera campionissimi di ogni età dal mito David Beckham (uno che con i propri capelli da sempre ci fa un po' quel che vuole) a SuperMario Balotelli, passando per Cristiano Ronaldo.
Ed è proprio la cresta che accomuna oggi in Italia i vari Marek Hamsik, Stephan El Sharaawy e Arturo Vidal. I fiori all'occhiello di Napoli, Milan e Juventus non sono collegati tra loro per la corsa al tricolore, per essere punti di riferimento delle rispettive squadre, per le qualità calcistiche. E nemmeno per i gol e le prestazioni maiuscole. Loro, insieme a moltissimi altri, sono "quelli con la cresta", con quel taglio di capelli che oramai sembra un lavoro architettonico fatto più da geometri che da semplici parrucchieri. Creando proseliti in ogni dove, dai colleghi meno famosi ad altri che militano in squadre di seconda o terza fascia, in un crescendo di novelli mohicani del terzo millennio.

“ Se vinciamo lo scudetto sono pronto a tagliarmi la cresta ”
Stephan El Shaarawy
Lancia in c…resta – Tra tutti, però c'è una squadra che detiene un primato particolare (e probabilmente di questi tempi anche molto ambito), il Milan. Il club rossonero è infatti quello che annovera contemporaneamente più giocatori con la cresta. Capitanati dal ventenne nuovo fenomeno del nostro calcio, il capocannoniere Stephan El Shaarawy, i giocatori rossoneri hanno optato per il look ‘cresta' in modo quasi massiccio, tanto che anche il presidente Silvio Berlusconi non ha potuto non commentarlo a margine dei suoi ultimi due atterraggi in elicottero a Milanello. El Shaarawy, appunto, ma anche Philippe Mexes, Ignazio Abate, Robinho, Prince Boateng, Kevin Costant.  Persino l'ultimo arrivato, Mbaye Niang. A ben contare, quasi un'intera squadra titolare.
Un record? Sì, anche se tutte le altre squadre non sono da meno.

“ Cannavaro e Maggio mi hanno tagliato la cresta. Era una promessa che ho mantenuto ”
Marek Hamsik
La carica dei Mohicani del Terzo Millennio – A Napoli, cresta fa rima con Hamsik che si tagliò la ‘criniera' per un ‘fioretto' l'anno passato (vittoria del Napoli  in Coppa Italia) trasformandosi in un altro uomo e giocatore. Come Sansone, ha dovuto riportare le punte in testa per ritrovare tutte le sue capacità da campione e trascinare il Napoli alle spalle della Juventus (non a caso la vittoria di Cagliari per 1-0 ha portato la sua firma).
Sotto il Vesuvio non è però solo: insieme a lui ci sono Valon Behrami, Angel Britos, Andrea Dossena, Lorenzo Insigne, Edu Vargas. Persino Pandev che non può certo definirsi un ‘capellone' accenna per quanto possa, una parvenza di cresta. Poi, nella Juventus campione d'Italia ecco Vidal con la ‘cresta geometrica' che richiama da vicino i segni Maya, poi Paul Pgoba, Simone Padoin. Nell'Inter Samir Handanovic, Fredy Guarin, Marko Livaja.
Ma anche Gillet e Meggiorni nel Torino; Lamela, Lopez, Tachtsidis e Castan alla Roma; Agazzi e Cossu a Cagliari; Agliardi, Paponi e Pasquato a Bologna; Bergessio a Catania; Morganella, Pisano, Miccoli a Palermo. E così via. Ce ne sarebbero molti altri da elencare, ma lasciamo a voi il piacere di scoprire e segnalarci tutti i ‘mohicani' di serie A. Ricordando che c'è chi è pronto – come El Shaarawy – a tagliarsi la cresta in caso di scudetto e in attesa di vedere se – in caso di replica – anche Antonio Conte sarebbe pronto a sfoggiarla. Questo sì, sarebbe l'ultima frontiera tricologica abbattuta.

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