Da disoccupato alla finale di Champions, la favola di Andrew Robertson
Ci sono storie che meritano di essere raccontate e che possono rappresentare un inno alla speranza per tanti giovani che inseguono il sogno di sfondare nello sport, lottando tra mille difficoltà. E di speranza ne ha avuta tanta Andrew Robertson, uno che ha appena conquistato una finale di Champions League con il Liverpool e che a Kiev proverà con i suoi compagni a scrivere una pagina storica di calcio, battendo il Real Madrid. Proprio lui che nel lontano 2012 inseguiva il sogno di diventare un calciatore professionista di primissimo livello, lottando però con la sua condizione di disoccupato con tanto di sfoghi social sulle difficoltà della vita.
Da disoccupato a finalista di Champions League, la favola di Robertson
Era il lontano 2012 e un giovanissimo Andrew Robertson militava nel Queens'Park, ovvero la più antica squadra di calcio scozzese che attualmente gioca in 4a serie. All'epoca dei fatti il terzino sinistro aveva 18 anni e sognava di diventare un calciatore professionista. Tra il dire e il fare però ecco le difficoltà del quotidiano, con le necessità economiche imposte dalla vita di tutti i giorni che spingevano lo stesso Robertson a mille sacrifici. Ecco allora lo sfogo sui social e in particolare su Twitter: "La vita a quest’età senza soldi fa schifo. Ho bisogno di un lavoro". Un cinguettio che il calciatore non ha mai cancellato e che oggi ha un sapore davvero particolare.
Robertson, dalla Scozia alla finale di Champions con il Liverpool
Già perché da allora le cose sono cambiate e non poco per il classe 1994 che dopo aver vestito la maglia del Dundee United è approdato in Premier nel 2014 per trasferirsi all'Hull City. Qui nella scorsa estate è stato notato da Jurgen Klopp che ha deciso di portarlo a Liverpool per un affare da circa 8 milioni di sterline, ovvero circa 9 milioni di euro. E in questa stagione il calciatore scozzese è stato utilizzato con continuità dal manager tedesco che gli ha permesso di scendere in campo in 27 occasioni, compresa la doppia sfida di Champions contro la Roma.
Il sogno di una finale di Champions contro il Real Madrid
E Robertson non ha sfigurato contro i giallorossi mettendo al servizio dei Reds le sue doti principali, ovvero corsa, senso della posizione e il proverbiale piglio scozzese. Ecco allora che il prossimo 26 maggio, l'ormai ex disoccupato potrà giocare con i Reds la partita più importante della sua carriera ovvero la finale di Champions, contro i campioni in carica del Real Madrid. Difficile anche sognare una situazione del genere per un ragazzo che pur sfogandosi sui social ha avuto il grande merito di crederci fino in fondo.