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Da calcio al golf, 2018 di sport con il dolore nel cuore per la morte di Davide Astori

Ecco tutti i principali momenti del 2018 che hanno segnato lo sport azzurro. Dalla tragica morte di Davide Astori al sorprendente arrivo in Italia del cinque volte Pallone d’Oro Cristiano Ronaldo, dal primo Mondiale degli ultimi 60 anni visto da spettatori al record italiano sui 100 metri di Filippo Tortu, dalle medaglie olimpiche nello sci e nel pattinaggio all’argento mondiale dell’Italvolley femminile, dalla semifinale al Roland Garros di Cecchinato alla follia di Romano Fenati in Moto2 fino all’anno fantastico del golfista Francesco Molinari.
A cura di Michele Mazzeo
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Il 2018 è stato una grande anno di sport. Tanti i momenti belli e, purtroppo tanti anche i momenti brutti per lo sport italiano in questi ultimi 12 mesi. Dalla tragica morte di Davide Astori al sorprendente arrivo in Italia del cinque volte Pallone d’Oro Cristiano Ronaldo, dal primo Mondiale degli ultimi 60 anni visto da spettatori al record italiano sui 100 metri di Filippo Tortu, dalle medaglie olimpiche nello sci e nel pattinaggio all’argento mondiale dell’Italvolley femminile, dalla semifinale al Roland Garros di Cecchinato alla follia di Romano Fenati in Moto2 fino all’anno fantastico del golfista Francesco Molinari, riviviamo i principali avvenimenti che hanno segnato e visto protagonista gli sportivi del Bel Paese e lo sport italiano in generale.

La tragedia di Davide Astori

Il 2018 sarà ricordato anche e soprattutto per il tragico lutto che ha colpito il calcio italiano il 4 marzo quando Davide Astori, 31enne capitano della Fiorentina, è stato trovato morto in un albergo di Udine («Là di Moret»). Il difensore anche della Nazionale, si trovava in città con la sua squadra per la partita contro la formazione friulana, ma il suo cuore si è fermato nella notte. Amava la sua famiglia e il suo lavoro, teneva l’ironia per viverlo seriamente, senza però prendersi mai sul serio ed era conosciuto per la grande applicazione che metteva in ogni allenamento. Aveva scelto il numero 13 per omaggiare il suo idolo, Alessandro Nesta. Era un uomo amato da tutti, compagni ed avversari, e per questo tutta la Serie A e tutte le tifoserie d’Italia gli hanno reso omaggio.

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L’affare del secolo: CR7 alla Juve

In estate la Juventus, fresca vincitrice del settimo scudetto consecutivo, per tentare l’assalto definitivo alla tanto agognata Champions League piazza il colpo di mercato che verrà definito “l’affare del secolo” e che sembra destinato ad invertire la tendenza del campionato italiano. Dopo anni in cui i grandi campioni preferivano altre mete rispetto alla Serie A, i bianconeri acquistano dal Real Madrid il cinque volte Pallone d’Oro Cristiano Ronaldo considerato, al pari di Leo Messi, il miglior calciatore al mondo. Un affare da 117 milioni di euro (commissioni comprese) che per l’intero calcio del Bel Paese va al di là del mero aspetto sportivo in quanto ne aumenta sensibilmente l’appeal a livello globale riaccendendo i riflettori sulla a nostra Serie A snobbata negli ultimi decenni.

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I Mondiali senza Italia

Dopo sessant’anni l’Italia calcistica si ritrova nuovamente ad assistere ad un Campionato Mondiale da spettatrice e non da protagonista. In Russia la grande sorpresa è rappresentata dalla Croazia di Luka Modric (che vincerà poi il Pallone d’Oro) che arriva fino alla finale di Mosca dove però è la giovane Francia dei talenti Pogba, Mbappé e Griezmann a portare a casa il secondo titolo iridato della propria storia a distanza di 20 anni dal primo conquistato nell’edizione che lo aveva visto come Paese organizzatore della manifestazione.

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Tortu batte Mennea: primo italiano sotto i 10”

Dal pupazzetto della prima gara alla delusione per la mancata qualificazione olimpica, passando per i consigli di un papà allenatore, Filippo Tortu, 20enne velocista brianzolo di origine sarda è il primo azzurro a sfondare il muro dei 10 secondi sui 100 metri: il 22 giugno in occasione del Meeting di Madrid, piazza uno storico 9″99, che cancella il 10″01 di Pietro Mennea che resisteva ormai dal 1979 e diviene il primo italiano della storia a scendere sotto i 10″ sulla distanza.

Moioli, Goggia e Fontana: Pyenongchang si tinge d’azzurro

Nelle Olimpiadi invernali di Pyeongchang sono soprattutto le donne a regalare le più grandi soddisfazioni al nostro Paese. Michela Moioli, snowboarder bergamasca ha preso quello che era suo secondo ogni pronostico, l’oro nella gara del cross sulla tavola assicurandosi la prima medaglia d’oro in questa specialità per un’atleta italiano. Fa lo stesso la concittadina Sofia Goggia che si laurea campionessa olimpica di discesa libera e regala all’Italia uno dei giorni più belli nella storia dei Giochi Invernali estraendo dal cilindro una prestazione perfetta diventando così il secondo azzurro a riuscire nell’impresa dopo Zeno Colò (che vi riuscì a Oslo nel 1952). Impressata bissata poi un mese più tardi con la conquista della coppa del mondo di specialità. Sono tre (un oro, un argento e un bronzo) invece le medaglie portate a casa da Arianna Fontana, regina dello short track, che da sola fa quasi un terzo del medagliere azzurro.

La cavalcata d’argento dell’Italvolley femminile

Tutta Italia ha sognato l’oro Mondiale che manca dal 2002, unico trionfo iridato delle azzurre. In Giappone il bis è mancato per pochissimo: nonostante le «ragazze terribili» di Davide Mazzanti non partissero coi favori del pronostico, hanno costruito, mattone dopo mattone, una meravigliosa strada che le ha condotte fino all’ultimo atto della competizione. Dieci vittorie consecutive, in un Mondiale, l’Italvolley non le aveva mai fatte, poi per Paola Egonu e compagne è arrivato il ko contro la Serbia, nell’ultima gara della terza fase. Ma tanto è stata insignificante quella sconfitta, quanto invece è stata dolorosa quella in finale. Una sconfitta che non toglie comunque nulla alla fantastica cavalcata delle azzurre che tornano in Italia con un argento del tutto impronosticabile alla vigilia che fa da contraltare al tragico lutto che cinque giorni dopo la finale iridata ha colpito il volley italiano con la drammatica scomparsa dell’ex pallavolista azzurra Sara Anzanello.

Quadarella regina d’Europa, Codia e Panziera nella storia

Il nuoto italiano ha trovato la sua nuova regina. Tre ori europei per la nuotatrice Simona Quadarella. Ai campionati Europei di Glasgow, in Scozia, la 20enne romana si impone nei 1500m, 800m e 400m stile libero ergendosi come la nuova regina del nuoto azzurro e non solo. Ma il suo non è stata l’unica gioia arrivata dalla manifestazione continentale: negli annali finisce infatti anche l’impresa di Pietro Codia, 28enne triestino, che conquista l’oro europeo nei 100 farfalla diventanto il primo italiano a nuotare sotto i 51” dopo esser entrato in finale con l’ottavo tempo, il peggiore, così come quella di Margherita Panziera, oro nei 200 dorso con 2’’06”18, decima prestazione di sempre.

È tutto, ma proprio tutto, come lo sognavo✨🥇#EUROPEANCHAMPION#1500free

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La ‘favola’ parigina di Cecchinato

Il sogno di Marco Cecchinato si ferma in semifinale al Roland Garros. Il tennista palermitano in uno dei tornei più prestigiosi e affascinanti dell’intero circuito internazionale sorprende tutti e spinto dal supporto di tutta Italia che ad ogni turno si appassiona sempre di più alla “favola Cecchinato” arriva sorprendente fino al penultimo atto dello slam transalpino diventando così il primo italiano a giocare una semifinale a Parigi negli ultimi 40 anni.

La follia di Fenati

Una follia in mondovisione, senza precedenti nella storia del motociclismo. Il 9 settembre a Misano Romano Fenati perde la testa e, durante la gara di Moto2, dopo averlo affiancato allunga il braccio per tirare la leva del freno di un suo avversario, Stefano Manzi. Un gesto di una pericolosità estrema, considerato che entrambe le moto affiancate stavano viaggiando ad oltre 200 chilometri orari: bandiera nera e squalifica per due Gran Premi (poi verrà anche licenziato dal suo team). Per fortuna nessuno si è fatto male.

L’anno della consacrazione di Molinari

Se si parla di golf invece il 2018 è stato senza ombra di dubbio l’anno di Francesco Molinari. Il 36enne torinese diventato a luglio il primo italiano a vincere un major grazie al successo al British Open in questo anno si è consacrato a livello mondiale con il trionfo da protagonista in Ryder Cup e il titolo di miglior giocatore dell’anno che lo hanno fatto entrare di diritto nel gotha del golf mondiale.

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