Da Borriello ad André Silva, ecco gli ‘epurati di lusso’ in Serie A
La 24esima giornata di Serie A è stata caratterizzata da diversi spunti molto importanti da dover analizzare. Dai giovani goleador, passando per il ritorno al gol di diversi attaccanti, come Belotti e Dzeko, che non segnavano da tempo, è curioso il dato riguardante almeno 5 calciatori che ormai, da inizio stagione, dopo prestazioni opache, si sono trovati ben presto in panchina messi da parte dal proprio allenatore. Calciatori di tutto rispetto, alcuni acquistati anche questa estate o altri la cui presenza sembrava scontata per questa stagione. Juventus, Milan, Roma e Inter sono i club che sono maggiormente interessate da questo fenomeno degli ‘epurati di lusso’.
Nell’ultimo turno di campionato infatti è emerso proprio questo, perchè al folto numero di acquisti d’estate rimasti in panchina si sono aggiunti anche altri che a questo punto, proprio perchè messi in ombra anche dal loro sostituito, rischiano seriamente di terminare la stagione guardando le gare dalla panchina. Vediamo allora nello specifico chi sono questi 5 calciatori della nostra Serie A interessati.
Andrè Silva dilemma del Milan
Ultime apparizioni da subentrato sempre vicine alla mediocrità, la possibilità di scendere in campo titolare nel penultimo turno di campionato contro l’Udinese in trasferta (senza lasciare il segno) e la conseguente nuova panchina nel match di Ferrara con la Spal.
La settimana di Andrè Silva è stata piuttosto altalenante, caratterizzata prima dalla speranza di essere rientrato finalmente nelle grazie di Gattuso scalzando Kalinic, venendo poi, solo in un secondo momento, smentito da quel Patrick Cutrone che ha goduto come terzo incomodo tra i due litiganti, dando qualche certezza in più al tecnico rossonero che adesso potrebbe seriamente pensare di puntare sul baby bomber azzurro fino al termine della stagione dopo la doppietta.
Per il numero #9 portoghese, 38 milioni di euro sborsati dal Milan in estate nelle casse del Porto, la consapevolezza che adesso si farà davvero dura per poter sperare di avere di nuovo una chance da titolare. Per lui, 8 gol in Europa League, 15 presenze in Serie A ma neanche una realizzazione in 641 minuti giocati, questo rappresenta più di un indizio per cominciare a temere davvero la panchina fino a fine stagione.
L’Inter boccia definitivamente Candreva?
Probabilmente è uno dei calciatori che, insieme a Perisic e Icardi ha giocato maggiormente da titolare nell’Inter di Spalletti. Ma il lungo periodo di partite senza vittorie, il digiuno di gol di Icardi e la scarsa incisività davanti alla porta, ha costretto l’ex tecnico della Roma a prendere una decisione drastica in cui uno di quei 4 là davanti avrebbe dovuto pagare il conto per tutti. Quel qualcuno è stato Antonio Candreva.
Dopo l’esclusione di Joao Mario (poi ceduto al West Ham), la bocciatura di Brozovic, il ruolo da trequartista l’ha conquistato Rafinha, ma mancava ancora qualcosa e allora proprio l’ex Lazio è stato dirottato in panchina per capire cosa non andasse nella squadra neroazzurra. Pensate che in 23 partite da titolare, soltanto 6 volte ha concluso tutti i 90 minuti, è sempre stato sostituito, spesso ad un quarto d’ora dal termine.
Non ha realizzato neanche un gol in Serie A mettendo a segno 8 assist che però non hanno convinto Spalletti che contro il Bologna, nella gara coincisa con la seconda gara in panchina stagionale per Candreva, dopo quella con la Fiorentina, questa volta non gli ha concesso neanche un minuto in campo lasciando la scena al giovane Karamoh, autore del gol decisivo e probabilmente prossimo a vestire la maglia da titolare al posto dell’#87 dell’Inter.
Gonalons è il flop per la Roma
Un infortunio al polpaccio l’ha messo ko nelle ultime giornate non permettendogli di scendere in campo, ma nonostante questo, il rendimento stagionale di Maxime Gonalons, è stato davvero deludente. Acquistato dalla Roma in estate, l’ex capitano del Lione, arrivato nella capitale per cercare di far tirare il fiato a De Rossi, o anche, per soffiargli il posto, non ha mai convinto Di Francesco che gli ha concesso solo 7 apparizioni in Serie A lasciandolo spesso in panchina o sostituendolo quelle poche volte che è partito titolare.
Forse troppo lento per il gioco dell’ex tecnico del Sassuolo o anche lo stesso Gonalons non si è riuscito mai ad amalgamare al meglio al ritmo della Serie A. Sono queste le spiegazioni, probabilmente, di questo scarso minutaggio con la maglia giallorossa del centrocampista che è stato fin da subito un ‘epurato di lusso’ non riuscendo mai a convincere neanche la piazza, sempre esigente, di Roma, che non è riuscita a vedere in lui quel calciatore grintoso e determinato negli ultimi anni in Ligue 1 con la maglia del Lione.
Rugani: da ‘nuovo Bonucci’ a panchinaro
La cessione tanto discussa di Bonucci al Milan la scorsa estate, la mancanza vera di un nuovo leader da mettere al centro della difesa e la consapevolezza che la società non avesse deciso di acquistare nessuno per sostituire l’ex numero #19 della Juventus, avevano convinto Daniele Rugani che finalmente questo sarebbe stato il suo anno.
E invece anche questa volta, dopo che ad Empoli, due stagioni fa, si distinse per personalità e pulizia negli interventi, il giovane difensore bianconero non è riuscito a conquistarsi una maglia titolare lasciando il posto a quel Benatia che orami è diventato una certezza nella retroguardia di Allegri che adesso non può fare più a meno dell’ex Roma e Bayern Monaco. Per il povero Rugani, richiesto in estate da mezza Italia ed Europa, ma lasciato a Torino dalla società per volontà della dirigenza, ora rischia seriamente di pensare di partire la prossima estate. Allegri gli ha concesso 11 presenze i Serie A in cui ha realizzato anche 1 gol e 1 assist.
Inizialmente il tecnico juventino aveva puntato su di lui, alternandolo solo qualche volta al marocchino, ma dalla sconfitta contro la Sampdoria in poi, ha deciso definitivamente di cambiare e affidare quel ruolo al fianco di Chiellini proprio a Benatia lasciando il povero Ruga in panchina. In effetti questo cambiamento ha poi dato alla Juventus tanto equilibrio alla squadra.
La Spal ha già dimenticato Borriello
No, non stiamo parlando di un top club e neanche di una squadra solita a far parte della nostra Serie A. Ma la SPAL allenata da Semplici e arrivata quest’anno nella massima serie con la voglia di voler fare bene puntando anche su un mercato importante, vede proprio in uno degli elementi che avrebbe dovuto consentire il salto di qualitàalla squadra di Ferrara, uno dei suoi grandi problemi.
Stiamo parlando di Marco Borriello che da acquisto di punta in estate, con tanto di polemica infinita con l’allora Cagliari allenato da Rastelli, decise di accettare le lusinghe della matricola di Serie A provando a ripetere magari la stessa stagione con i sardi lo scorso anno. Ma un po’ lo scarso rendimento e un po’ i tanti problemi fisici, ma soprattutto le scelte di Semplici che con Antenucci e Paloschi pare aver trovato un maggiore equilibrio in attacco, hanno definitivamente lasciato in panchina Borriello che è sicuramente, ad oggi, un flop di questa Serie A.
Per lui solo un gol contro l’Udinese in 683 minuti giocati. Davvero poco per uno con la sua esperienza. Dal mese di novembre in poi, dalla gara contro l’Atalanta, tra infortuni, squalifiche e scelte tattiche, ha messo a segno solo 138 minuti in 13 partite. Davvero ben pochi per provare a convincere una piazza che l’ha già bocciato.