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Crisi Lazio: il dopo Pioli è Mihajlovic ma c’è l’incognita Milan

La situazione in casa Lazio è in profonda evoluzione. Simone Inzaghi è la soluzione del momento ma in futuro si dovrà puntare su un progetto tecnico più strutturato: oltre all’attuale allenatore del Milan, si pensa a Prandelli e a Mazzarri, alternative doc.
A cura di Alessio Pediglieri
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Rivoluzione in casa lazio, tecnica e societaria. Il presidente Lotito scampato ad un'aggressione dei tifosi inviperiti dopo il poker subito nel derby contro la Roma, starebbe ristrutturando l'intero assetto del club per riportare ordine e risultati nel club capitolino. Un compito ingrato per un presidente mai amato dai sostenitori biancocelesti che lo hanno sempre osteggiato e contestato, ma necessario. L'affidare a Simone Inzaghi la squadra in sostituzione di Stefano Pioli è stato un gesto dovuto, ma che non ha una progettazione a lungo termine. Ciò significa che necessitano altre scelte, idee concrete per confermare che l'attuale situazione è semplicemente da considerarsi temporanea e soprattutto irripetibile.

Un base di partenza obbligatoria è il nuovo allenatore:  si è parlato moltissimo di Sinisa Mihajlovic e il tecnico serbo ex Lazio resta in prima fila, ma prima bisognerà capire se il Milan, in caso di successo nella finale di Coppa Italia, lo manderà via o meno e a che condizioni. Tanti punti interrogativi che potrebbero frenare le idee di rilancio estive anche se l'allenatore con Lotito vanta un buon rapporto da oltre 10 anni, è ben accettato dai tifosi e ha la personalità giusta per mettere ordine nello spogliatoio, abbracciando il sogno di tornare a Roma da tecnico delle aquile.

Non fosse possibile però chiudere in tempo e con certezza con Mihajlovic, partendo dal presupposto che Simone Inzaghi è squisitamente un traghettatore dell'ultima ora, si dovrebbe anche studiare un piano B e un piano C di qualità uguale e con i presupposti giusti. Ecco due nomi: Cesare Prandelli e Walter Mazzarri. L'ex Ct della Nazionale vuole tornare in panchina e la Lazio potrebbe essere un buon punto di partenza, l'ex Inter ha cullato per alcuni mesi il sogno estero ma non sembra più avere un mercato florido al di là delle Alpi.

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