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Così aggiro il fair play finanziario, il piano economico dell’Inter cinese

Il Suning Group non potrà investire a proprio piacimento sul mercato, ma dovrà prima studiare soluzioni per ripianare i debiti nerazzurri e dribblare i vincoli dell’Uefa.
A cura di Marco Beltrami
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Arrivata l’ufficialità relativa all’acquisizione del 68% del club da parte del Suning Group, è tempo di capire quali saranno le mosse e gli investimenti da parte dei cinesi nell’Inter. Chi pensa che il presidente del gruppo Zhang Jindong metterà sul piatto sin da subito cifre esagerate per un calciomercato capace di far tornare la squadra di Mancini nell’Olimpo del calci,o è destinato a rimanere deluso. Anche la nuova Inter dovrà infatti fare i conti con la spada di Damocle del fair play finanziario che vincola la capacità degli investimenti agli esercizi di bilancio.

E i numeri del club meneghino, come confermato da "Il giornale" sono tutt’altro che positivi: l’ultimo esercizio si è chiuso con perdite per 140 milioni, ed ecco allora che il debito si aggira sui 500 milioni. Troppo basso il fatturato di 160 milioni per pensare di far rientrare la situazione in tempi brevi. L’Uefa infatti tiene d’occhio la situazione attraverso il fair play finanziario, con tanto di accordo, affinché ci sia una differenza tra costi e ricavi di circa 30 milioni al massimo

L’accordo con il Suning Group farà entrare nelle casse dell’Inter solo una minima parte delle cifre spese per prelevare il 68% del club. Secondo le recenti indiscrezioni, Zhang Jindong e il gruppo cinese potrebbe iniziare dunque con un aumento di capitale tra i 70 e i 100 milioni. Cifre lontane da quelle necessarie per far tornare a sorridere i conti.

Come potrà dunque il Suning Group risollevare realmente le sorti del club? La prima soluzione potrebbe essere quella legata alle sponsorizzazioni, sfruttando la scia dell’entusiasmo per l’ingresso dei cinesi e tutto quello che circonda il nuovo proprietario. Bisognerà però fare attenzione perché Suning non potrà sfruttare le proprie sponsorizzazioni, e dunque parti correlate, per dirottare fondi nell’Inter. La seconda soluzione invece potrebbe essere quella relativa agli investimenti in strutture e in stadi. Impresa tutt’altro che semplice come testimoniato dai tentativi delle ultime stagioni.

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