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Cosa rischia il Psg per l’indagine Uefa sul Fair Play Finanziario

Perché la Uefa ha aperto un’indagine sui conti a bilancio del Psg dopo gli acquisti milionari di Neymar e Mbappé, cos’è il Fair Play Finanziario, quali sono parametri, rischi e sanzioni per valutare la posizione del club francese.
A cura di Maurizio De Santis
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La Uefa ha aperto un'indagine sul Paris Saint-Germain dopo la campagna acquisti milionaria che ha portato a Parigi due calciatori per un investimento complessivo per i prossimi anni – considerati stipendi e budget per le trattative – di quasi 1 miliardo di euro. Neymar e Mbappé, sono loro i giocatori emblema di questa estate folle di calciomercato.

Dembélé finito a Barcellona che si piazza alle loro spalle e solo in parte ha distratto l'attenzione dei media monopolizzati dalla forza economica dei francesi capaci – grazie ai proventi del petrol-dollari – di mettere in ginocchio i blaugrana e in fila il resto dei top club d'Europa. Real Madrid compreso, che ha chiuso i canali col Monaco quando s'è accorto che il prezzo del 18enne sarebbe lievitato a dismisura.

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Un miliardo d'investimento per Neymar e Mbappé

Quanto è costato e quanto guadagna Neymar

O Ney è costato al Psg i 222 milioni della clausola rescissoria oltre ai 60 milioni lordi per 5 anni (30 al netto nelle tasche del calciatore), i soldi per la commissione resi al padre/agente del brasiliano (40 milioni) e un po' di ‘spiccioli' in tasse. Quanto fa in totale? Semplice, 600 milioni. Scandaloso? Per molti è così, per altri è la logica del mercato che ha trovato (anche) nella partita di giro tra il Psg, Neymar e la Qatar Sports Investment (che ha fatto del brasiliano il testimonial dei Mondiali 2022, versandogli i 300 milioni necessari per svincolarsi dal Barça) la libera estensione interpretativa del Finacial Fair Play.

Quanto è costato e quanto guadagna Mbappé

Per Mbappé, però, qualcosa è andato storto al punto da indurre la stessa Uefa – silente relativamente all'operazione condotta per l'ex Santos – a intervenire aprendo un fascicolo sui conti da monitorare dei transalpini rispetto ai parametri del Financial Fair Play che impone limiti di ‘rosso a bilancio' nel rapporto tra incassi e costo della rosa, spingendo verso il pareggio nella gestione dei conti.

La formula del prestito con obbligo di riscatto

Il 18enne attaccante francese è stato prelevato per 180 milioni di euro ma per evitare che l'acquisto pesasse a bilancio oggi – cosa impossibile per l'arrivo di Neymar – il patto tra Psg e Monaco è stato sancito con la formula del prestito con obbligo di riscatto.

Una cambiale da 360 milioni

A Parigi per Mbappé è previsto uno stipendio di 18 milioni netti a stagione (36 al lordo) per 5 anni. Totale, 180 milioni ai quali si sommano quelli elargiti per strapparlo alla concorrenza (180, che diventano 360 nel complesso). Un esborso che andrebbe considerato cumulativamente già in questo bilancio (l'escamotage del prestito serve ad aggirare proprio questo particolare) e non, come vorrebbe il Psg, nel prossimo.

nasser presidente psg

La Uefa apre un'indagine sul Psg

Ecco, anche questo artificio contabile – assolutamente legale – ha smosso la Uefa e gli incaricati della Camera investigativa perché tengano sotto controllo il bilancio dei francesi.

L'indagine della Camera investigativa accerterà la conformità del club al requisito del pareggio di bilancio, in relazione agli ultimi trasferimenti – si legge nella nota pubblicata dalla Federazione -. Nei prossimi mesi, la Camera di investigazione si riunirà per esaminare attentamente la documentazione che riguarda il caso. L'Uefa considera il Financial Fair Play un meccanismo di governance cruciale che ha l'obiettivo di assicurare la sostenibilità finanziaria del calcio europeo.

La replica da parte del club non s'è fatta attendere

Appresa la notizia e ricevuta la notifica, il club ha a sua volta diffuso un comunicato nel quale si dice "sorpreso per l'apertura dell'indagine dal momento che abbiamo mantenuto costantemente informati coloro che si occupano del Ffp della Uefa in merito all'impatto di tutte le operazioni di mercato realizzate questa estate. Siamo fiduciosi di riuscire a dimostrare di essere totalmente in linea con le regole finanziarie del Ffp nell'anno fiscale 2017/2018". 

Financial Fair Play Uefa, cos'è e quali sono i parametri

Il Financial Fair Play è stato introdotto dalla Uefa nel 2009 per indurre i club ha risolvere, progressivamente, le proprie posizioni debitorie fino ad arrivare al pareggio di bilancio (come limite minimo) e all'auto-sostentamento. Perché ciò accada la Federazione ha imposto dei parametri, in particolare i limiti relativi al deficit massimo che un club può accumulare (differenza tra ricavi e spese). Tra le voci, però, vengono dedotte quegli investimenti ritenuti ‘virtuosi' (stadi, settore giovanile, progetti sociali e beneficenza).

Quali sono i periodi monitorati dalla Uefa in base ai parametri fissati? Nelle ultime cinque stagioni la Federazione ha differenziato gli obblighi di bilancio imposti alle società del ‘vecchio continente' calcolandoli in un biennio e un triennio:

  • 2013/2014 e 2014/2015: deficit massimo di 45 milioni (+5 di franchigia) a stagione
  • 2015/2016, 2016/2017 e 2017/2018: deficit massimo di 30 milioni (+ 5 di franchigia) a stagione.

Il Psg: conti in ordine, non teme sanzioni

L'espediente del prestito con obbligo di riscatto (ovvero, una sorta di pagherò che non grava sul bilancio in corso ma quello prossimo) viene anzitutto rigettato dal Psg spiegando di aver sempre operato in trasparenza e soprattutto aver già enunciato alla Uefa – attraverso il proprio direttore generale Jean-Claude Blanc – i dati relativi alle operazioni Neymar e Mbappé mostrando che le transazioni con Barcellona e Monaco erano in linea con le regole del fair play finanziario per l’esercizio 2017/2018.

Il limite del 70% nel rapporto tra fatturato e spese salariali

L'attività d'inchiesta della Uefa durerà qualche mese e sarà incentrata sulla sostenibilità del maxi investimento fatto dal Psg per Neymar e Mbappé. C'è un limite oltre il quale la società francese potrebbe essere considerata ‘fuori legge': se sfonda il tetto del 70 per cento relativo al rapporto tra fatturato e spese salariali.

Le stime sull'incremento degli introiti

A Parigi, però, sono certi che ciò non possa accadere. Anzitutto, perché gli arrivi di Neymar e Mbappé faranno sì da amplificare la caratura mondiale del club, con tutto ciò che ne deriva in termini di introiti economici per i quali è previsto nel bilancio 2017/2018 un incremento compreso tra il 20% e il 40%, alimentato da contratti di sponsorizzazione, merchandising, diritti tv, le tournée delle amichevoli tanto in estate quanto in inverno oltre agli incassi derivanti dai risultati sportivi.

Cessioni ‘pesanti' in preventivo

Vendere per alleggerire il bilancio. In parte il Paris Saint-Germain ha già iniziato a sfoltire la rosa a disposizione di Emery liberandola di quegli ingaggi pesanti (Matuidi, finito alla Juventus) o di quei calciatori (AurierKrychowiak) che non rientrano nel progetto sportivo. Dopo aver già incassato 13 milioni dalle cessioni di Augustin al Lipsia, 4 milioni dal passaggio di Sabaly al Bordeaux e il risparmio degli stipendi di Sirigu (arrivato a costo zero al Torino) e Maxwell, altri ancora (Ben Arfa, Draxler, Di Maria) potrebbero cambiare casacca nelle prossime finestre di mercato (tra gennaio e giugno prossimo) con la possibilità di contabilizzarne gli effetti a bilancio entro il 30 giugno 2018.

Il rapporto salari/fatturato e il valore della rosa

Il livello salari-fatturato finora non ha mai preoccupato il Psg che può vantare una rosa del valore di 521.20 milioni di euro. Nel 2015/2016 il rapporto era al 54%: una percentuale che dovrebbe essere diminuita nel 2016/2017 (con le partenze di Ibrahimovic e David Luiz e nonostante gli arrivi di Draxler e Krychowiak) ma dovrebbe risalire con gli investimenti fatti per Dani Alves, Neymar e Mbappé. Di qui la necessità nei prossimi mesi di formalizzare altre cessioni eccellenti.

Le sponsorizzazioni milionarie

C'è, però, un altro escamotage che consentirebbe al Psg di dare ossigeno ai conti: le sponsorizzazioni milionarie che già in passato hanno portato i francesi e il Manchester City nel mirino dell'autorità Uefa. E' successo in occasione dell'affare Neymar in virtù del legame tra la proprietà del Psg e il fondo sovrano Qatar Investment Authority. O Ney diventa simbolo e testimonial dei Mondiali di calcio 2022 nel Golfo riceve 300 milioni di onorario per aver prestato la propria immagine e ha i capitali da versare nelle casse del Barcellona comprando il proprio cartellino per metterlo nelle mani del Psg. Un'operazione che ha, di fatto, minato i propositi del Financial Fair Play.

Cosa rischia il Psg in caso di sanzioni della Uefa

E' presto per ipotizzare in quali sanzioni possa incorrere il Paris Saint-Germain e soprattutto se la situazione dei conti è tale da prefigurarne, siano quelle più lievi o addirittura più severe. L'indagine della Uefa è appena agli inizi e occorrerà qualche mese per dipanare la matassa ma cosa rischia il club è noto considerato il ventaglio dei provvedimenti quali:

  • avvertimento
  • richiamo formale
  • multa
  • decurtazione di punti
  • trattenuta sugli incassi frutto della partecipazione a una competizione Uefa
  • divieto di iscrizione di nuovi giocatori per una competizione Uefa
  • limitazioni alla rosa dei giocatori (la cosiddetta Lista Uefa) per una delle competizioni Uefa, oltre a una stretta sui benefit per i giocatori elencati nella Lista A
  • nei casi più gravi squalifica dalle competizioni in corso e/o esclusione da future competizioni
  • revoca di un titolo oppure di un premio già conquistato.
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