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Cordoba, il 5 maggio e quei “quattro titolari in tribuna a Udine”

Il colombiano, che ha parlato del suo rapporto con Mourinho e ricordato con grande rammarico il 5 maggio dell’Inter, ha bocciato Balotelli (“non sarà mai un campione”), dato dei consigli a Icardi (“pensi più al campo”) e promosso Spalletti.
A cura di Alessio Morra
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Ivan Ramiro Cordoba per dodici anni ha vestito la maglia dell’Inter. Momenti memorabili quelli che ha vissuto soprattutto con Mancini e Mourinho. Il colombiano, che è stato anche Team Manager dal 2012 al 2014, è stato ospite all’Overtime Festival a Macerata dove ha parlato dei suoi anni in nerazzurro, di Balotelli, di Icardi, dell’Inter di oggi e del 5 maggio.

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Balotelli non sarà mai un campione

A livello umano tanti complimenti per SuperMario da parte dell’ex difensore, che lo definisce un bravissimo ragazzo, che però purtroppo non diventerà mai un grande giocatore, anche se ha delle qualità così grandi che sarebbe potuto diventare forte quanto Ibrahimovic:

Gli abbiamo dovuto far capire come ci si comporta con le buone e con le cattive. Mario è un buono. Quando lui è faccia a faccia, è un bambino, un ragazzo apposto, come un amico, ma è nell’ambiente che diventa una star. Non lo giudico, ma Mario ha avuto tantissime possibilità e non sarà mai il grandissimo calciatore che si pensava. Non diventerà un grandissimo campione. Ha delle doti che se avesse voluto sarebbe potuto diventare come Ibra.

Cordoba e Mourinho

Un rapporto franco tra il difensore e lo ‘Special One’. E a tal proposito Cordoba racconta un aneddoto molto bello. Il colombiano sperava di giocare la finale di Madrid, ma non era al top e provava a recuperare. Mourinho lo rassicurò a modo suo:

Avrei voluto giocare la finale di Champions. Sapevo che sarebbe stato difficile giocare perché mi ero fatto male in finale di Coppa Italia. Facevo tre allenamenti al giorno per rientrare. Ho avuto situazioni difficili con Mourinho e ci siamo confrontati faccia a faccia. Il giorno dopo l’infortunio stavo pensando a come recuperare e lui mi ha detto di non preoccuparmi: “Per me sei tu il primo convocato. Almeno in panchina sei sicuro, poi vediamo. Tu meriti questo più di altri, non strafare che poi magari è peggio.

Icardi, il capitano

La fascia di capitano negli anni gloriosi era di Zanetti, adesso è sul braccio di un altro argentino. Cordoba non ha dubbi sulle qualità calcistiche di Icardi, a cui dà consigli preziosi:

Personalità da capitano? Me lo auguro perché lui ha una responsabilità addosso molto importante che è la fascia. Lui è giovane. Penso che fare il calciatore è facile, nel senso che devi concentrati a giocare e divertirti e fare quello che hai sempre fatto per poi essere giudicato. Se il calciatore è più concentrato a fare il suo mestiere, secondo me la squadra fa di più ed è più bello il messaggio che si può dare agli altri.

Cordoba e il 5 maggio

Quindici anni fa l’Inter perse sul filo il campionato. Si impose la Juve di Lippi. Cordoba con dispiacere parla di quei momenti e lascia intendere che nello spogliatoio dell’Inter si era rotto qualcosa:

Ora l’abbiamo dimenticato. Comunque ci sono episodi che sono successi con dei fatti. C’era nel frattempo Udinese-Juve, va beh Udinese e un’altra squadra. Quando senti un compagno di nazionale, che dice che senza nessun motivo quattro titolari sono stati mandati in tribuna.Noi non abbiamo vinto perché non abbiamo avuto tutta quella carica che dovevamo avere per vincere perché era nelle nostre mani. Però se non ci fossero stati tanti altri episodi la storia sarebbe stata diversa. Non voglio dire il nome dell’allenatore: però quell’episodio come tanti altri.

L’Inter di Spalletti

Promossa a pieni voti la squadra di oggi, che ha in panchina un allenatore esperto e molto bravo, che sta ricostruendo l’Inter dalla difesa, finora la meno battuta del campionato:

Adesso serva capire un po’ meglio la struttura di una società che vuole essere forte, che vuole portare l’Inter a quella che dev’essere l’abitudine, ovvero lottare per cose importanti. C’è una parte societaria che dà forza e un allenatore bravo. Serve continuità per vincere e devi essere costante soprattutto contro squadre piccole come Benevento e Crotone. Le altre partite sono quelle in cui devi giocare come un professionista e lì stanno arrivando ad avere una regolarità che serve per vincere.

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