Coppa Italia, la moviola di Lazio-Milan: polemiche per un contatto Musacchio-Milinkovic
Dopo le polemiche feroci generate dall'arbitraggio (e dal Var) di Fiorentina-Inter, la notte dell'Olimpico è filata via senza grandi problemi per l'arbitro Orsato. Sullo 0-0 finale, non ci sono dunque errori del direttore di gara: sempre attento e preciso sui pochi casi da moviola che il match ha offerto. Nel primo tempo sono stati sostanzialmente due i casi sui quali Orsato ha dovuto prendere una decisione.
Al 30esimo minuto Correa si porta a spasso la difesa rossonera ed entra nell'area di Donnarumma. L'intervento di Paquetà, che tocca il pallone prima di prendere il giocatore biancoceleste, è regolare ed avviene sotto gli occhi di Orsato che lascia correre correttamente. Due minuti dopo, sugli sviluppi di un cross, c'è invece un braccio troppo largo di Musacchio su Milinkovic-Savic che cade a terra. I tifosi laziali invocano il rigore, ma anche in questo caso il fischietto di Schio non interviene.
Le proteste di Donnarumma
Nella ripresa il primo episodio arriva al 56esimo e sempre nell'area del Milan. Dopo un pallone perso da Paquetà, Correa punta centralmente Romagnoli (già ammonito) e termina a terra. Vede bene Orsato, perché il difensore non tocca l'attaccante della Lazio. Lo stesso capitano rossonero rischia ancora sei minuti più tardi, quando viene a contatto con Immobile nell'area di Donnarumma. Secondo Orsato non c'è fallo, anche perché nel frattempo si era alzata la bandierina per il fuorigioco del giocatore di Inzaghi.
L'ultimo caso da moviola avviene a dieci minuti dal termine. Su un lancio in verticale, Immobile scatta in posizione di fuorigioco e colpisce il palo con un pallonetto. Le proteste di Donnarumma, per la chiamata in ritardo del guardalinee, portano Orsato a sventolare sotto il naso del portiere milanista il cartellino giallo: il quinto estratto dal fischietto di Schio, nel corso della partita.