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Lazio-Milan, pagelle di Coppa Italia: Acerbi domina Piatek, Immobile e Suso non pungono

Il primo atto della semifinale d’andata di Coppa Italia tra Lazio e Milan termina 0-0. All’Olimpico spicca soprattutto la prova dei difensori centrali: Acerbi e Romagnoli. E due baluardi delle retroguardie biancocelesti e rossoneri, hanno bloccato al meglio Piatek e Immobile. Promossi anche Paquetà e Milinkovic. Suso mai entrato in partita.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Chiamatelo pure ‘corridoio alternativo per l’Europa’ o semplicemente un trofeo prestigioso da conquistare per svoltare una stagione che comunque così negativa sicuramente non sarà. Il primo atto della semifinale d’andata di Coppa Italia tra Lazio e Milan è terminato con il punteggio di 0-0. Padroni di casa che sono arrivati a questa gara dopo aver riposato nell’ultimo turno di campionato, occasione che comunque non ha consentito a Simone Inzaghi di recuperare uomini in difesa. E allora ecco che la Lazio incerottata vista questa sera, ha iniziato la gara con il modulo 3-5-2.

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In extremis ha giocato Bastos con Acerbi e Patric a comporre il terzetto nella retroguardia biancoceleste, Romulo preferito a Marusic a destra con Parolo, Leiva, Milinkovic e Lulic alle spalle di Correa e Immobile. Gattuso invece, nel rodato 4-3-3 di partenza non ha rinunciato a Piatek (come biasimarlo) prima punta con Suso e la novità Borini a sinistra. Con i confermatissimi Paquetà, Bakayoko e Kessie a centrocampo, l’unica novità in difesa è stato Laxalt per Rodriguez nel ruolo di terzino sinistro. Tra i migliori in campo all’Olimipico sicuramente Acerbi così come Romagnoli, determinanti per le sorti delle due squadre. Bocciati Piatek e Immobile mai entrati in partita. Vediamo dunque le pagelle commentate di questo Lazio-Milan.

Acerbi si conferma un muro: Piatek bloccato fin dall’inizio

L’Olimpico lo omaggiava con urla di compiacimento e applausi a ogni suo intervento. Gattuso si dannava per la sua bravura. Già, perchè Acerbi è stato un autentico muro. Oggi si può dire che l’ex Sassuolo sia stata il primo difensore a riuscire a fermare Piatek da quando è approdato in rossonero. L’ex Genoa infatti, non è mai stato così in difficoltà come stasera. Contro i centimetri, la lettura perfetta della giocata, gli anticipi e la cattiveria agonistica di Acerbi, c’è stato davvero poco da fare.

I numeri della buona prova di Acerbi (Sofascore)
I numeri della buona prova di Acerbi (Sofascore)

Oltre al merito di aver fermato l’attaccante più prolifico del campionato italiano al pari di Cristiano Ronaldo, Acerbi ha avuto il duplice ruolo di guidare una difesa incerottata che aveva i Bastos (ok a metà) e Patric (che in realtà è un terzino puro), i suoi compagni di reparto. Una gara giocata sui nervi per i giocatori che ha dovuto ricorrere agli straordinari per consentire alla Lazio di non subire gli affondi del polacco che non è riuscito ad usufruire del solito fraseggio in fase offensiva di Suso e Borini con quest’ultimo spesso troppo intento più a difendere che attaccare.

Paquetà è un motore, Romulo poco incisivo

Se da un lato Bakayoko ha risentito dal punto di vista della fatica fatta a centrocampo, dall’altra il Milan poteva comunque contare su un giocatore che, arrivato in punta di piedi, anche contro la Lazio ha dimostrato una grande personalità. Stiamo parlando di Paquetà che nonostante un asse sinistro totalmente modificato rispetto al campionato, con Laxalt per Rodriguez e Borini per Calhanoglu, si è riuscito ad ambientare al gioco dell’uruguaiano e del turco facendo fare una brutta figura totale a Romulo lungo l’out destro.

Le due squadre schierate in campo (SofaScore)
Le due squadre schierate in campo (SofaScore)

L’ex Genoa ha provato più volte ad andare al cross ma, una volta la mira non è stata precisissima e in altre occasione è stato provvidenziale proprio l’intervento del brasiliano del Milan a fermare la sua avanzata e far partire il contropiede dei rossoneri. Dopo il ko di Kessie poi, Gattuso l’ha spostato come mezzala destra con Calhangolu (entrato al suo posto) a sinistra. E anche lì, di discese pericolose, Lulic ne sa qualcosa, restando più volte, in modo provvidenziale, a guardia della sua posizione per non farlo ripartire. Straripante.

Milinkovic questa volta spegne il sempre perfetto Bakayoko

Vi abbiamo spesso parlato di Bakayoko e dunque delle gare del Milan, come uno dei giocatori di maggiore equilibrio del centrocampo rossonero. Una vera rivelazione capace di togliere anche il posto a un recuperato Biglia. Ma le serate storte capitano a tutti. E allora già a partire dal primo tempo, il francese ha perso diversi palloni importanti nella zona nevralgica del campo dando la possibilità alla Lazio di ripartire e andare più volte al tiro per vie centrali con Leiva, Correa, Immobile e Milinkovic-Savic. Già, perchè proprio il serbo, nonostante un inizio in ombra, si è poi riacceso come un diesel giocando una semifinale a due facce.

La crescita di Milinkovic-Savic a fine primo tempo (SofaScore)
La crescita di Milinkovic-Savic a fine primo tempo (SofaScore)

Mai visto per i primi 35’ prima di esibirsi, fino a fine primo tempo, in una percentuale di passaggi riusciti pari all’85% e alla capacità di vincere 3 uno contro uno su 4. Da lui passavano infatti tutte le azioni importanti della Lazio. Era il filtro che congiungeva centrocampo e attacco. Per il centrocampista una delle partite più positive della stagione, mentre per Bakayoko è stata una serata no, contraddistinta soprattutto dal fatto, che dopo l’uscita di Kessie, a livello di muscoli, era l’unico a dover tirare la carretta ed è andato giustamente in affanno.

Calabria e Romagnoli spengono Lulic e Immobile, Suso mai visto

Ha tolto prima il posto ad Abate, poi nonostante il recupero di Conti, uno su cui il Milan ha investito tanto, si è meritatamente tenuto la maglia da titolare. Calabria ha infatti confermato anche questa sera di essere un terzino di totale affidabilità. Sempre molto attento a stringere verso il centro quando l'azione si sviluppava a sinistra, ovvero dalla parte opposta a lui e bravo a non farsi quasi mai superare da Lulic che lungo l'out sinistro ha dovuto sempre ricorrere all'aiuto di Parolo per provare a sfondare da quella parte. Peggio del bosniaco ha fatto Immobile che prima di uscire per lasciare il posto a Caicedo ha fallito una clamorosa occasione per portare in vantaggio la Lazio sprecando clamorosamente un gol colpendo il pallo da solo davanti a Donnarrumma.

I numeri della gara di Suso (SofaScore)
I numeri della gara di Suso (SofaScore)

Ma oltre a questo, l'attaccante napoletano, un pò fuori forma, non è mai stato incisivo chiuso da un Romagnoli a dir poco perfetto.Ma se il prodotto del vivaio rossonero e l'ex Roma sono stati positivi facendo sfigurare il capitano biancoceleste e il bomber, non si può di certo dire lo stesso di Suso che ha fatto praticamente dannare Gattuso per tutto il match.Non è stata proprio serata per lo spagnolo che non è mai stato in grado di superare la difesa di casa e solo grazie all'aiuto dello stesso Calabria è riuscito a costruire qualche azione pericolosa sulla destra in virtù delle sovrapposizioni del terzino. Ci sarà molto da lavorare sul numero #8 rossonero, ma la sensazione è che sia più un problema di testa che di posizione. Prova tanto negativa per l'ex Liverpool.

Tabellino e voti

LAZIO (3-5-2) Strakosha 6; Patric 6, Acerbi 7, Bastos 6,5; Romulo 5,5 (90′ Marusic), Parolo 6 (73′ Luis Alberto 5,5), Leiva 6,5, Milinkovic 6,5, Lulic 6; Correa 6, Immobile 5 (81′ Caicedo).
MILAN (4-3-3) Donnarumma 5,5; Calabria 6, Musacchio 6, Romagnoli 6,5, Laxalt 5,5; Kessié 6 (29’ Calhanoglu 6), Bakayoko 5,5, Paquetá 6,5 (85′ Biglia sv); Suso 5 (72′ Castillejo 5,5), Piatek 5,5, Borini 6,5.

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