Come sta Walter Sabatini, ricoverato in terapia intensiva per una crisi respiratoria
Walter Sabatini, 63 anni, ex direttore sportivo di Lazio e Roma, è stato costretto al ricovero nel reparto di Terapia Intensiva dell’Ospedale Sant’Eugenio di Roma. Il dirigente umbro (nato a Marsciano, in provincia di Perugia), noto per essere un fumatore incallito, ha fatto ricorso alle cure mediche per una crisi respiratoria, cosa che gli era accaduta già in passato (quattro anni fa gli vennero diagnosticati dei noduli ai polmoni e uno alla spalla). Questa volta, però, i sintomi sarebbero stati più preoccupanti, abbastanza da spingerlo a rimandare un viaggio già programmato in Cina per affari. La sua situazione è tenuta costantemente sotto controllo e nelle prossime 48 ore dovrebbe riprendere a respirare da solo. Sabatini, che aveva lavorato per il Gruppo Suning dell'Inter, aveva risolto il suo contratto con il colosso cinese ma – dopo qualche periodo d'inattività – era rimasto nel mondo del calcio: da pochi mesi, infatti, ricopre il ruolo di direttore dell'area tecnica della Sampdoria pur avendo conservato la propria dimora nella Capitale.
In merito alle notizie che si sono diffuse sulle condizioni di salute del responsabile dell’Area Tecnica Walter Sabatini, la famiglia e l’U.C. Sampdoria sottolineano che si tratta di accertamenti abituali – si legge nella nota – e che la situazione è sotto controllo e chiedono, come sempre in questi casi, il massimo rispetto nelle comunicazioni del diritto alla privacy.
L'uomo delle plusvalenze. Così era stato ribattezzato in giallorosso grazie alla grande capacità di fare mercato e al tempo stesso accumulare ‘tesoretto' derivante dalla scoperta, dalla valorizzazione e dalla cessione di talenti della rosa. A Genova, sponda blucerchiata, Walter Sabatini è giunto di recente dopo una carriera lunghissima che lo ha visto spesso al centro di trattative importanti.
Da Nesta ad Alisson, i talenti lanciati. c'era lui nel 2000 quando nel settore giovanile della Lazio si piazzavano in rampa di lancio Alessandro Nesta e Marco Di Vaio; è stato lui a tessere le fila di operazioni di mercato come accaduto per Pastore (ai tempi del Palermo), da Kolarov a Benatia (nel corso della sua ultima esperienza alla Roma) passando per Nainggolan, Salah, Manolas, Dzeko, Strootman e il colpo Alisson, da Muslera a Joao Cancelo compresi Skriniar, Vecino e Borja Valero (nel periodo nerazzurro), da Abel Hernandez a Lamela (quest'ultimo vero e proprio pupillo, poi trasferitosi al Tottenham).
