Colpi di mercato e polemiche roventi: la prima estate romana del Sergente Rudi Garcia

Quel troppo che non piace – Che l'ambiente fosse "effervescente", dopo la sconfitta nel derby, lo si sapeva ed era preventivabile. Lo era un pò meno il fatto che, anche in Trentino, potesse giungere l'eco delle grida del tifoso ferito ed umiliato dopo la finale di Coppa Italia persa contro la Lazio. Da quel pomeriggio di maggio, la Roma giallorossa è uscita con le ossa rotte, perdendo tutto ciò che era stato costruito dalla dirigenza romanista (nel bene e nel male). Il progetto, andato a "farsi benedire" dopo la cacciata di Zeman, è crollato definitivamente grazie alla "spallata" di Lulic: gol che ha dato il via alla festa dell'altra metà del cielo capitolino. Troppo grande, per il tifoso romanista, lo smacco di un derby perso in questo modo. Ancor più grande, per l'intera città, la contestazione feroce che ha accompagnato il "day after" della stracittadina di Tim Cup. Per l'ennesima volta, la Roma è costretta a cancellare tutto e ripartire da zero: nuovi dirigenti, nuovo allenatore, nuovi giocatori, nuovo progetto. Tutto "new" (come direbbero in società), tranne l'effetto polemico di un altra stagione buttata dalla finestra: un alone di rabbia e delusione che suona come un qualcosa di già sentito e che, anche nelle passate stagioni, era stato di difficile digestione.
Le ragioni del cuore – Il tifoso, è bene sottolinearlo, ha anche i suoi buoni motivi per essere leggermente infastidito (eufemismo). Magari non con questo "modus operandi", ma un minimo di contestazione e di protesta pare legittima. Fare il consuntivo, a bocce ferme (altro eufemismo), di ciò che la tifoseria della "Lupa" ha dovuto subire in questo mese e mezzo, equivale a commentare una "Pearl Harbour" calcistica. Dirigenti che lasciano (scappano?), allenatori che forse vengono, simboli che vengono "deturpati" nel nome del marketing, giocatori che litigano con i tifosi ed il Capitano che, nel momento peggiore, mette tutti in agitazione parlando apertamente di un possibile addio. Dalla partenza di Franco Baldini, vista da molti come la fuga del comandante che abbandona la nave, alla farsa dell'arrivo di Massimiliano Allegri, si è visto un pò di tutto: Walter Sabatini invitato gentilmente a farsi da parte, pubblicazioni di intercettazioni telefoniche relative a colloqui poco edificanti tra dirigenti, Osvaldo che da appuntamento ai suoi tifosi per un "faccia a faccia" che ha poco del classico momento "foto + autografo", Rudi Garcia che reagisce alle critiche dichiarando che chi contesta "è della Lazio" (cominciamo bene!), la società che s'inventa un nuovo stemma, scatenando l'ira dei "duri e puri" giallorossi. Un putiferio generale nel quale è rimasto impigliato anche Antonello Venditti, contestato anch'egli dagli ultrà dopo aver chiesto di non utilizzare più le sue famose note che, da anni, accompagnano la Roma in campo.
La reazione di James – La risposta alla dura contestazione è l'ottimo mercato che la dirigenza sta facendo in queste ore. Stupisce, in positivo, la grinta e la determinazione con cui Pallotta ed i suoi dirigenti stanno portando avanti nuovamente il progetto, nonostante ci voglia l'ennesima ricostruzione sulle macerie di una stagione disgraziata. Gli arrivi di Benatia e Maicon, più quello molto probabile di De Sanctis, daranno sicurezza ad un reparto che, nella scorsa stagione, aveva mostrato diversi limiti. Specialmente l'acquisto del brasiliano ex Inter è un colpo che potrebbe regalare soddisfazioni alla tifoseria. "Tagliandato" e tirato a lucido, Maicon potrebbe davvero tornare ad aprire le difese avversarie come faceva ai tempi del "Triplete" nerazzurro. Il pezzo più pregiato del mercato romanista, almeno fino ad ora, è però Kevin Strootman. L'olandese, obiettivo di diverse squadre europee, è uno dei centrocampisti più forti ed interessanti e formerebbe con De Rossi, salvo cessione di "Capitan Futuro", un centrocampo di tutto rispetto. Rimane da sistemare il reparto attaccanti dove Osvaldo non godrebbe più della fiducia di tutto l'ambiente. Gilardino, in cambio del rientrante Borriello, potrebbe essere un buona idea da affiancare ad un nome con più "appeal" come, magari, quello di Gervinho dell'Arsenal. La "deadline" di fine mercato è ancora lontana e per placare la contestazione dei tifosi, James Pallotta potrebbe avere ancora qualche carta vincente da giocare.