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Clamoroso Zeman: “Il Barcellona mi contattò, poi tutto sfumò”

Il boemo oggi a Cagliari rivela l’indiscrezione in una intervista al quotidiano spagnolo ‘Marca’. E ritorna al suo vecchio cavallo di battaglia: la lotta al doping.
A cura di Alessio Pediglieri
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Zdenek Zeman alla guida del Barcellona. Fantacalcio? No, una realtà che si sarebbe potuta concretizzare qualche stagione fa quando il club catalano aveva contattato il boemo per farlo sedere su una delle panchine più importanti, prestigiose e vincenti del calcio internazionale. In Catalogna non avranno alcun rimpianto perché – sebbene Zeman non faccia nomi e non dia date precise – hanno vinto comunque tutto ciò che c'era da vincere da un paio di lustri a questa parte. Però il fascino di vedere uno dei tecnici più spregiudicati ed offensivi allenare la squadra azulgrana con le potenzialità economiche che ha da sempre, resta immutato. E chissà cosa avrebbe combinato Zeman con la ‘Pulce' Leo Messi, fenomeno e idolo indiscusso del pianeta Barça, e se l'avrebbe costretto a fare i gradoni e le ripetute sulle salite n montagna. Lui che ha costruito dal nulla campioni, dai tempi del Foggia dei miracoli con Baiano, rambaudi, Signori, Shalimov all'ultimo Pescara delle rivelazioni di Insigne, Verratti, Immobile. Fino all'ultimo pupillo: Marco Sau, il bomber del Cagliari che sotto la sua guida sta maturando bruciando le tappe.

La chiamata azulgrana. L'indiscrezione arriva direttamente dalla fonte, Zdenek Zeman attuale tecnico del Cagliari e che ha oramai legato a doppio filo la propria carriera di tecnico con la Serie A e l'Italia. L'intervista arriva dalla Spagna, grazie al quotidiano sportivo ‘Marca' cui il boemo rivela il particolare che gli avrebbe cambiato la vita professionale. In meglio o in peggio è e resterà una incognita anche se Zeman ricorda il fatto benissimo: "Anni fa fui contattato direttamente dal Barcellona. Ci fu un incontro, parlammo direttamente ma poi non si arrivò alla definizione di un accordo. Io ho vinto poco in carriera, ma per me vincere non è importante: un allenatore deve pensare a migliorare i calciatori a sua disposizione".

Idee chiare sul doping. Parole chiare che riconciliano con il mondo del calcio e dello sport, con la figura dell'allenatore che ritorna ad essere quella di un tempo di educatore e formatore. Combattendo la vecchia piaga che Zeman ha sempre denunciato e per cui ha in passato avuto non pochi guai, soprattutto nelle sue schermaglie – non solo dialettiche – contro l'odiata Juventus: il doping. "A me la salute dei giocatori interessa molto, credo che ancora oggi nel calcio si faccia uso di troppe sostanze dopanti. Ci sono calciatori che sono morti per vincere una sola partita in più. Chi è responsabile di questo non ha certo aiutato il calcio a crescere"

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