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Chiellini, dottore mancato: “Se non avessi fatto il calciatore avrei studiato Medicina”

Il difensore della Juventus e della Nazionale apre il baule dei ricordi: “Amavo il basket ma ero troppo piccolo. Il mio idolo? Maldini. La Juventus è la mia casa”
A cura di Maurizio De Santis
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Ma voi lo immaginate Chiellini dottore? Affidereste la vostra salute alle sue cure? A Vivo Azzurro – il portale ufficiale della Nazionale – il difensore della Juventus e dell'Italia di Conte ha raccontato che da ragazzo, se non avesse intrapreso la carriera di calciatore, si sarebbe iscritto alla Facoltà di Medicina. Sliding doors in bianco e nero alla vigilia della delicatissima sfida contro la Croazia, gara valida per la qualificazione all'Europeo in Francia (2016). Niente stetoscopio e nemmeno anatomia, alla fine ‘Re Giorgio' ha scelto tutt'altra materia: "Laureato in economia e commercio perché non c'era l'obbligo di frequenza e perché sono materie che mi piacciono".

Difensore di lotta e di governo, una colonna del reparto arretrato che da bambino sognava altro… "il basket ma ero troppo piccolo", sliding doors… questione di attimi e tempi sbagliati, fino a quando il tempo e le scelte non ne hanno indirizzato la carriera. "Il mio idolo era Maldini. Livorno è la squadra dove sono cresciuto, le emozioni più grandi che ho provato sono state con la maglia amaranto. La Juventus è diventata la mia squadra e la mia città, vivo a Torino da una decina d'anni e mi trovo benissimo".

Da Torino alla Nazionale, le sliding doors di Chiellini raccontano di esperienze che conserva come brutti ricordi. "L'eliminazione al Mondiale di Sudafrica è la delusione più grande in azzurro, più di quella di Brasile 2014. Il ricordo più bello? Sicuramente quando vincemmo il campionato europeo under 19". Marcello Lippi, Roberto Donadoni, Cesare Prandelli e adesso Antonio Conte: quattro commissari tecnici che si sono avvicendati sulla panchina della Nazionale. "Vestire la maglia azzurra è un sogno e mi ritengo molto fortunato anche perché ho avuto grandi allenatori. Lippi è un testone toscanaccio, Donadoni e Prandelli sono simili, entrambi pacati e riflessivi. Conte è più furente come carattere".

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