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Chelsea, Villas-Boas: “Nel 2012 fui tradito dai giocatori”

Il tecnico portoghese torna a parlare della sua esperienza con i Blues, terminata con l’esonero del 4 marzo.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Andrè Villas-Boas è tornato a parlare del suo passato alla guida del Chelsea. Il tecnico portoghese, da molti indicato come possibile successore di José Mourinho quando, dopo aver vinto con il Porto il campionato lusitano, la coppa nazionale, la supercoppa e l'Europa League, passò alla guida dei Blues londinesi. Ed invece, Villas-Boas venne esonerato il 4 marzo successivo chiudendo così la sua parentesi al Chelsea. Da quell'esonero il portoghese non si è mai liberato: e così è tornato sull'argomento durante un'intervista rilasciata nel suo paese, indicando come responsabili del proprio fallimento i giocatori stessi, che lo avrebbero letteralmente "tradito".

"Ashley Cole lo ha detto pubblicamente, è stato onesto ma non posso accettarlo", ha tuonato il tecnico portoghese attualmente alla guida dello Zenit San Pietroburgo intervistato dai connazionali dell'Expreso, "ho commesso vari errori in Inghilterra: volevo difendere il mio club ed i miei giocatori, ma poi scoprii che nessuno era al mio fianco. Avevo insistito affinché Roberto Di Matteo fosse il mio collaboratore tecnico, nonostante la dirigenza del Chelsea non volesse", ha aggiunto ancora il tecnico portoghese, che l'anno dopo successivo su sceltoalla guida del Tottenham, "invece, dopo che diventò tecnico al mio posto, i giocatori iniziarono a lavorare duramente". Ed in effetti il Chelsea, che sotto la guida del portoghese aveva rischiato di esser eliminato in Champions League dal Napoli, si rimise in carreggiata ribaltando ai supplementari il 3-1 rimediato al San Paolo e volando verso la finalissima di Monaco di Baviera, poi vinta ai rigori sul Bayern. Champions League che si aggiunge alla vittoria della Coppa d'Inghilterra ed al 6° posto in campionato. Insomma, un attacco al vetriolo, quello del portoghese verso i suoi ex-calciatori.

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