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Chelsea, Sarri: “Il mio futuro? Chiedete al club, il mio lavoro è sempre a rischio”

Al termine della partita persa clamorosamente contro il Manchester City, l’ex allenatore del Napoli ha commentato l’incredibile disfatta dei suoi: “Nell’ultimo mese è cambiato tutto e lavoro per capire il perché. Il mio obiettivo è giocare il mio calcio che non è quello che stiamo giocando adesso”.
A cura di Alberto Pucci
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L'umiliazione del 6 a 0 con cui il suo amico Guardiola lo ha asfaltato, nell'ultimo turno di Premier League, rischia di complicare la corsa del suo Chelsea verso la Champions League e di mettere in dubbio il suo futuro sulla panchina dei Blues. Maurizio Sarri, al termine della partita dell'Etihad Stadium, non sa dare spiegazioni all'incredibile crollo dei suoi: capace di prendere quattro gol nei primi 25 minuti di gioco.

"Non ho ancora parlato con i miei giocatori dopo la partita – ha spiegato Sarri dopo la sconfitta – Al momento non sono in grado di spiegare questa prestazione. Avevo un buon feeling durante la settimana. Lo ho avuto ieri, l’ho avuto oggi durante il riscaldamento. Oggi non è stata una questione di motivazioni. Abbiamo preso il primo gol in maniera stupida. Non sono in grado di capire che cosa è successo".

La panchina di Sarri traballa

Alla domanda sul suo futuro, l'ex allenatore del Napoli ha risposto in maniera molto lucida: "Non lo so, dovete chiederlo al club non a me. Non so se ci saranno colloqui sul mio futuro. Penso che se dovesse accadere, sarebbe normale. Sono preoccupato per la prestazione, non per il mio lavoro. il mio lavoro è sempre a rischio".

Atteso dalla trasferta di Europa League contro il Malmoe, e soprattutto dalla prossima delicata gara in campionato contro il Tottenham di Pochettino, il Chelsea deve ora cercare di ricompattarsi per evitare di buttare all'aria quanto di buono aveva fatto vedere ad inizio stagione: "Oggi non ho visto il mio calcio – ha concluso il manager dei BluesAbbiamo grandi problemi fuori casa. Non so perché all’inizio della stagione giocavamo meglio fuori casa che in casa. Nell’ultimo mese è cambiato tutto. Non è facile ma abbiamo bisogno di capire il perché. Lavoro per capire il perché. Il mio obiettivo è giocare il mio calcio che non è quello che stiamo giocando adesso".

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