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Chelsea-Corinthians una finale Mondiale tra colpi di fortuna e colpi di mercato

Due outsiders speculari della recente storia calcistica internazionale; due tecnici concreti, veri maestri di tattica; due prime stelle, brasiliane, nei rispettivi motori. Corinthians-Chelsea, prossima finale del Mondiale per Club sarà una sfida atipica sotto ogni punto di vista. Anche in vista del prossimo calciomercato…
A cura di Alessio Pediglieri
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Era già tutto previsto ma alle 13.30 (ora italiana) è arrivata l'ufficialità del campo. La finale del Mondiale per Club 2012 che si terrà in Giappone verrà giocata tra i brasiliani del Corinthians e gli inglesi del Chelsea che ha battuto 3-1 in semifinale il Monterrey. Per i sudamericani sarà la possibilità di bissare il successo del 2000, per i Blues un'occasione unica per salire per la prima volta sul tetto del mondo dopo la straordinaria conquista contro ogni pronostico, dell'ultima Champions League.

“ Comunque vada questo Mondiale io resto al Corinthians anche nel 2013. L'Inter aspetterà ”
Paulinho
Due mondi uniti da un destino parallelo – Due storie che si uniranno il prossimo 16 dicembre nella finalissima di Yokohama tra le due principali contendenti della Coppa dei Due Mondi, quella che da sempre (anche dopo il varo del mini-torneo voluto da Blatter nel 2005 per accontentare gli investitori asiatici e arabi e africani) contrappone il calcio del Vecchio Continente con quello del Nuovo Mondo. Due storie diverse, quella del Corinthians e del Chelsea ma unite anche da un sottile filo che fa toccare gli opposti. Un filo fatto di stelle pronte ad affrontare da protagoniste il prossimo mercato, una presenza al Mondiale per club quasi ‘per caso' e un gioco molto simile tatticamente, con i ‘paluisti’ che non a caso in patria sono considerati il club meno brasiliano e più europeo del Sud America. Merito del tecnico Tite che sembra essere andato a scuola dai nostri maestri, tanto da assomigliare per il gioco espresso, a Rafa Benitez, neo allenatore dei Blues e per il secondo anno consecutivo alla guida di un club che prova ad arrampicarsi sulla cima del mondo. Un piccolo grande record per lo spagnolo che già nel 2010 riuscì a godersi il successo (effimero) sfruttando il gran lavoro fatto da Mourinho e che quest'anno si ritrova (fortuna sua) con il Chelsea nel Mondiale per Club dopo la cavalcata vittoriosa di Di Matteo in Champions.

“ Stiamo lavorando bene e siamo sempre alla ricerca di altri buoni giocatori. Anche a gennaio ”
Rafa Benitez
La vendetta degli outsiders: tra fallimenti e Champions impreviste – Corinthians e Chelsea sono legati da una recente storia comune che non pronosticava la loro presenza a Yokohama. Nel 2008 nessuno, nella San Paolo bianconera, avrebbe scommesso su una sfida secca coi campioni della Champions League da lì a una manciata di stagioni. Il Corinthians era retrocesso in B, a un passo dal fallimento e venne riportato alla gloria dall’arrivo in panchina di Mano Menezes e alla presidenza di Andrés Sanchez. A riempire la bacheca di uno degli storici club brasiliani, nei quattro anni successivi il Corinthians ha vinto un campionato paulista, una Copa do Brasil, un Brasileirão, una Libertadores. L'ultimo trofeo è stato quello della svolta: conquistata a inizio luglio battendo il Boca Juniors 2-0 ha costituito l’apice dell’ultracentenaria storia del club. Che ha sigillato un anno da ricordare, il 2012 in cui, qualche mese più tardi, è arrivata la retrocessione del rivale Palmeiras.  E ora, dopo un il Brasileirão concluso con un più che dignitoso sesto posto, la sfida della Coppa del Mondo. Al Chelsea che può ritenersi di diritto l'altra outsider della finalissima. Nella scorsa Champions League non si può dimenticare che i Blues non erano nè i favoriti alla vittoria finale nè agevolati da un percorso semplice. Avevano iniziato in sordina, subendo mille difficoltà e una partenza che aveva obbligato l'orgoglioso Abramovich a ricacciare subito il progetto Vilas Boas dando in mano la squadra al ‘secondo' Roberto Di Matteo. Trascinati da un epocale Drogba, i Blues hanno sovvertito ogni pronostico:  liberatisi con più di una difficoltà del Napoli agli ottavi vincendo solamente ai tempi supplementari a Stamford Bridge contro i partenopei 4-1, ai quarti arrivarono due vittorie anti-Benfica prima della semifinale contro la grande favorita del torneo: il Barcellona. Un doppio match che vide i Blues vincere di misura a Londra e difendere con i denti il 2-2 al Camp Nou che valse la finale contro il Bayern Monaco domato solo ai rigori dopo l'1-1 dei tempi regolamentari.

“ Abbiamo 1 milione di sostenitori e vogliamo farli felici: vinceremo per loro ”
Tite
Tite: mix tra schemi europei e la stella Paulinho – Corinthians e Chelsea si assomigliano, come detto, anche per il gioco molto europeista del tecnico Tite, vicino alla nostra scuola più di quanto non si creda. E a ragione, vedendo risultati e la sua militanza in panchina. In Brasile gli allenatori infatti non hanno mai vita lunga su una stessa panchina, ma lui resiste da due anni e mezzo. Ama utilizzare il 4-3-3, o 4-2-3-1 grazie allo spostamento della mezzala sinistra (Danilo o Douglas) sulla trequarti, ma lo alterna a un 4-2-2-2 puramente brasiliano (due centrocampisti di rottura e due offensivi, con ampio spazio alle salite dei laterali difensivi) quando i due mancini di cui sopra vengono schierati in coppia. Un dogma è chiaro: non tutti devono attaccare, ma tutti devono difendere. E le stelle? Non stanno a guardare. Il Corinthians può vantare l'oggetto del desiderio del mercato Paulinho, conteso da mezza Europa, Inter in testa. Anche se – incroci del destino – proprio il Chelsea sembrerebbe essersi fatto avanti magari per affiancarlo all'altro brasiliano attualmente già a Londra: Oscar, il cui talento cristallino l'ha portato in Premier bruciando tutte le tappe. Altro elemento da cullarsi, l'eroe della Libertadores, coi due gol segnati al Boca: Sheik Emerson. Un tipo particolare ma con le stigmate del vincente: dopo parentesi straniere (in Giappone e in Medio Oriente) è tornato in Brasile dove ha vinto tre campionati di fila con tre maglie differenti. E poi, l'ex Bayern Monaco Guerrero colui che ha regalato la finale vincendo sull'Al Ahly 1-0.

“ Rafa? E' un uomo fortunato: può vincere un altro Mondiale senza aver fatto nulla ”
Sir Alex Ferguson
Benitez: tutto su Oscar-Mata-Hazard e sulla Dea Bendata – Per il Chelsea, il gioco è conosciuto ai più e Benitez non ha messo mano a lavagne e ingegno per provare a stravolgere una squadra che ha necessità di certezze più di quanto non sembri. La rinascita di Torres non è dunque un caso con l'inserimento del tecnico spagnolo in panchina. Mata-Hazard e Oscar hanno carta bianca per imperversare sulle tre quarti regalando assist e gol da cineteca mentre in difesa la roccaforte è chiusa a chiave dalla coppia centrale Ivanovic-David Luiz, due che se non si distraggono difficilmente fanno passare qualcosa. Certo, la struttura è quella rodata da Di Matteo, novità non ce ne sono anche perchè di tempo non ce n'è stato eppure le scelte tattiche di Benitez rendono giustizia ad un allenatore che da sempre è famoso per studiare a fondo le mosse da fare in campo, durante le partite. Con quel vantaggio in più che si sta consolidando di situazione in situazione: la Dea Bendata dalla sua parte. Fino all'altro ieri, Benitez era il tecnico della fortunosa vittoria in finale a Istanbul contro il Milan; oggi è il tecnico che ha avuto la fortuna di subentrare nell'Inter proprio a ridosso del Mondiale per Club del 2010 vinto dalla squadra del Triplete senza fare poi molto; domani Benitez alla guida del Chelsea, potrebbe essere ancora colui che – alla guida di un Chelsea già campione d'Europa – con una manciata di gare, conquisterà la sua personale terza Coppa del Mondo per Club. E le stelle? Anche in questo caso, per i Blues i giocatori-fiori all'occhiello non mancano. Detto del giovanissimo Oscar, nell'ultima parentesi di mercato sono arrivati gli altri giocolieri Mata e Hazard superando la concorrenza. Tanti piedi buoni, qualche giocata sopraffina e realizzazioni destinate alla vena di un Torres che è tornato ultimamente a fare il Ninho ‘maravilla' dopo mesi di difficoltà. Adesso però lo dirà il campo chi si meriterà di più a salire sul tetto del mondo: Corinthians o Chelsea, Tite o Benitez, Paulinho o Oscar. Un po' per caso, un po' per fortuna, un po' per merito proprio…

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