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Ched Evans mette in guardia le donne: “Non bevete, ci sono veri stupratori in giro”

Il calciatore prima condannato e poi prosciolto per le accuse di violenza sessuale su una 19enne ubriaca, torna a far parlare di sé con delle curiose dichiarazioni.
A cura di Marco Beltrami
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Evans e la compagna Natasha Massey, hanno un figlio di 9 mesi
Evans e la compagna Natasha Massey, hanno un figlio di 9 mesi

Ched Evans torna a far parlare di sé in Inghilterra con delle dichiarazioni che sono destinate a sollevare un vero e proprio polverone. Il calciatore ex Manchester City, Norwich e Sheffield reduce da una stagione al Chesterfield, squadra militante in Football League One, è stato al centro anni fa di una brutta storia legata alle accuse di violenza sessuale nei confronti di una ragazza diciannovenne. A distanza di diverse stagioni, Evans in un’intervista ai microfoni del Daily Star ha voluto dare un particolare consiglio alle donne: "Credo che le donne debbano essere informate dei pericoli a cui possono andare incontro: esistono veri e propri stupratori pronti ad approfittare delle ragazze che hanno bevuto".

Curioso come questo richiamo arrivi proprio da Evans protagonista di una vicenda assai controversa. Il calciatore infatti nel 2012 è stato condannato a 5 anni di prigione per aver stuprato una ragazza in un albero a Rhyl. Accuse sempre rispedite al mittente dal giocatore che ha sostenuto che la ragazza fosse consenziente, al contrario della pubblica accusa che aveva evidenziato come la presunta vittima fosse troppo ubriaca per essere cosciente del tutto.  Dopo due anni e mezzo di reclusione, a sorpresa Evans è stato rimesso in libertà e poi assolto dal Tribunale di Cardiff perché la sua presunta colpevolezza non è stata prova oltre ogni ragionevole dubbio. Nel racconto offerto alla giuria infatti, l’ex centravanti dello Sheffield ha raccontato di aver visto la 19enne, all’esterno di un negozio di Kebab, mentre la stessa era visibilmente ubriaca.

La stessa si è poi recata in albergo con il calciatore Clayton McDonald, amico di Evans, che è arrivato nella struttura più tardi. Qui si sarebbe consumato quello che per il calciatore incriminato sarebbe stato tutt’altro che uno stupro, in quanto la ragazza a suo dire era consenziente. Quest’ultima però poi ha fatto dietrofront, non ricordando nulla. A tal proposito lo stesso giocatore, che vive ancora la sua relazione con Natasha Massey che gli è stato vicino in tutta la vicenda.,  ha voluto sottolineare la necessità di indagini più approfondite che possano in futuro evitare casi simili: “Bisogna lavorare ancora molto in relazione al “consenso”, perché penso che la polizia abbia un programma per capire che è più facile “caricare” persone quando queste sono ubriache”.

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