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Che utilità hanno 6 arbitri in campo? Nessuna

Un arbitro, due guardalinee, il quarto uomo. E da inizio anno anche due assistenti di porta. Il tutto per combinare un pasticcio incredibile come quello di Catania. Ma non solo: da inizio stagione non c’è giornata in cui non ci siano polemiche arbitrali. Allora perchè aggiungerne sempre di nuovi e non passare direttamente alla tanto invocata tecnologia?
A cura di Alessio Pediglieri
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errori catania juventus

Ciò che è capitato  in Catania-Juventus è l'emblema di quanto non funzioni la scelta operata quest'estate da parte del Coni e della Federcalcio di optare per gli arbitri di linea in aggiunta agli assistenti, al quarto uomo e, ovviamente, al direttore di gara. Se all'inizio della stagione qualcosa di buono si era intravisto, con il passare delle partite si è capito benissimo che ulteriori occhi e menti a disposizione del fischietto principale stiano recando più danno che benefici creando, a volte, una vera e propria confusione.
A Catania si è sfiorato il ridicolo o forse si è anche toccato, con 40 secondi di puro panico tra le giacchette nere e decisioni rivelatesi tutte sbagliate. Ma non solo al Massimino c'è stato da polemizzare perchè anche su altri campi (come nel big-match Fiorentina-Lazio o nel posticipo serale di Roma-Udinese) sono state prese decisioni errate, penalizzanti e soprattutto determinanti ai fini dei risultati.

“ Gli errori fanno parte del gioco, la perfezione non esiste e quindi nessuno è perfetto. ”
Braschi, designatore arbitrale
  Sei arbitri sono meglio di uno? – Non entriamo nel merito facendo dietrologia o cercando complottismi. In questa sede lasciamo ai tifosi e ai commenti da bar sport del dopo gara pensare che ci sia ‘sudditanza psicologica' o un machiavellico meccanismo dietro errori e sviste che ad alcuni piace tanto ricordare tirando in ballo il sempre dormiente scandalo di Calciopoli.
La nostra teoria è molto più semplice e costruita sui fatti: quanto servono sei arbitri in campo contemporaneamente in una gara di pallone? A nulla, o quasi.
Perchè, senza giri di mezzi termini, la classe arbitrale dimostra di trovarsi sempre inadeguata nei momenti che contano di più soprattutto perchè questo calcio oramai vive solamente di episodi e, più degli altri anni a causa di un livellamento verso il basso, le partite vengono decise da un gol di scarto. E' evidente che un fuorigioco non dato, un gol non visto, un fallo non fischiato abbiano un peso specifico elevatissimo.
Dunque, le critiche non possono che arrivare puntuali e diventare ancor più ‘feroci' se ci si sofferma su quanto stabilito in estate dalle istituzioni del nostro calcio che hanno preferito, per questioni di bilancio, di investimenti e di gestione, optare per gli oramai famigerati giudici di porta invece che adoperarsi sin da subito a fornire gli impianti italiani di sensori e telecamere come previsto dalla decisione di Fifa e Uefa.

“ C'è la precisa volontà di adeguarsi alle direttive impartite dalla Uefa, per non diventare un campionato di serie B ”
Nicchi, presidente Aia
Soluzione low cost, risultati low cost – L'apertura di Blatter è arrivata dopo decenni di ostracismo, complice la voglia di non lasciare la poltrona e trovare nuovi accoliti per le prossime elezioni. Con il nullaosta della Fifa, Michel Platini ha varato un piano semi-tecnologico per evitare problematiche legate a gol-fantasma e episodi determinanti nelle aree di rigore: l'Uefa ha messo a disposizione di ogni Federazione la possibilità di scegliere tra l'utilizzo delle telecamere e sensori o l'inserimento di altri arbitri a bordo campo.
La Figc  – e il Coni – facendosi due conti in tasca hanno optato per la soluzione più economica e meno invasiva: i giudici di porta. Trovando subito un riscontro positivo come in Juventus-Parma dove è stato sventato un gol-fantasma alla prima giornata. Ma si è rivelata una vittoria di Pirro visto che da subito e fino ad oggi non c'è stata giornata senza le quotidiane polemiche verso gli arbitri.
Col senno di poi, ma anche con una semplice lungimiranza che chi gestisce il calcio dovrebbe avere e che chi nel calcio vuole fare business dovrebbe pretendere, si poteva prevedere l'impossibilità di sanare una piaga con della semplice acqua corrente. Cosa avrebbe dovuto fare il calcio? Iniziare con i giudici di porta ma impegnarsi sin da subito ad appaltare e installare nei vari impianti sportivi la tecnologia necessaria perchè si passasse il prima possibile dall'occhio umano all'obiettivo delle telecamere.
E invece, stando a quanto sta accadendo, nel tentativo di trovare una cura si sta facendo ancor più danno.

“ A parti inverse ci avrebbero espulso tre giocatori della panchina ”
Pulvirenti, presidente Catania
Un errore alla quarta – Catania ne è un esempio. Dall'azione di Bergessio che va in gol su un doppio tocco di due suoi compagni di squadra al momento in cui l'arbitro decide di non convalidare la rete, passano ben 40 secondi. Un'eternità. Se si considera che l'azione in sè è durata una manciata di secondi, vi fosse stata pronta la tecnologia in quel lasso di tempo si sarebbe potuto rivedere il tutto al rallenty per almeno 10 volte fugando ogni perplessità e confermando la regolarità dell'azione.
E invece? Invece a Catania gli arbitri sono riusciti nell'impossibile, sbagliando quattro volte.
Una prima volta dimostrando un disaccordo evidente quanto imbarazzante con l'arbitro che convalida il gol mentre i propri assistenti manifestano parere contrario, arrivando ad annullare la rete di Bergessio.
Una seconda volta facendosi colpevolmente attorniare da una intera panchina alzatasi e corsa a bordo campo a protestare, senza che vi fosse alzato un cartellino giallo. Un atteggiamento che ha squalificato l'autorità arbitrale sempre pronta a punire severamente – e giustamente – tecnici e vice al primo urlo di troppo o al primo passo fuori dall'area tecnica.
Una terza volta espellendo il presidente Pulvirenti incandescente nell'esternare il suo rifiuto ad accettare la decisione arbitrale. Perchè? Perchè molto probabilmente il presidente del Catania sapeva ciò che anche gli arbitri avrebbero dovuto sapere: che quel gol era regolare. E come avrebbe fatto? Semplicemente informato da qualcuno che l'ha visto in tv in tempo reale. Da qui un comportamento fuori dalle righe ma giustificato – dal suo punto di vista – dalla realtà dei fatti ignorata dal direttore di gara.
Una quarta volta, convalidando in una azione praticamente identica, sullo stesso lato del campo, con gli stessi protagonisti, la rete di Vidal nata da una posizione di offside di Bendtner non segnalata.

“ Gli arbitri? Condizionano il campionato ”
Zeman, allenatore Roma
Il resto? Imbarazzante – Incredibile? No, purtroppo assolutamente normale se si va a rivedere la partita di Milan-Genoa vinta 1-0 dai rossoneri con il gol partita di El Shaarawy nato dalla posizione irregolare di Abate che, con il guardalinee a non più di due metri, è al di là di ogni difensore. E se si rivede la moviola di Fiorentina-Lazio non si comprende nemmeno come si possa aver annullato il gol di Mauri (anche in quel caso decisivo per il momentaneo 1-1 capitolino).
E Roma-Udinese? Anche qui le cose non filano per il verso giusto: sul secondo gol dell'Udinese pesa un possibile fuorigioco di Di Natale in avvio dell'azione (non quando segna). E ancora: Armero rischia la prova tv per uno sputo ai danni di Tachtsidis. Nel finale, poi, il rigore decisivo è un "rigorino" molto generoso: contatto minimo tra Castan e Pereyra con decisione presa dal giudice di porta Cervellera con conseguente e puntuale polemica di Zeman.
Per la serie: a volte si stava meglio quando si stava peggio…

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