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Chapecoense, raccontano a Neto della tragedia: “L’avevo sognata”

Il difensore brasiliano, sopravvissuto al disastro aereo che ha colpito la sua squadra, è stato messo al corrente della tragedia e il suo medico della società rivela: “Non fa altro che ripensarci, aveva sognato che l’aereo sarebbe caduto”.
A cura di Vito Lamorte
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"Com'è finita la partita? Perchè sono in ospedale?". Helio Neto, uno dei tre calciatori della Chapecoense sopravvissuti al disastro aereo in Colombia nel quale sono morte 71 persone, dopo essersi risvegliato dal coma voleva sapere l'esito della finale di Copa Sudamericana che la sua squadra avrebbe dovuto giocare a Medellin e del motivo per cui si trovasse in ospedale. Adesso la vicenda assume contorni davvero particolari. A parlare della situazione è il medico della Chapecoense, Carlos Mendonca, che assiste in un ospedale di Medellìn i superstiti dell'incidente aereo del 29 novembre scorso in cui sono morte 71 persone, tra cui 19 calciatori del club dello stato brasiliano di Santa Catarina e a Sport TV afferma:

In queste ultime ore si stava rendendo conto di avere troppe escoriazioni sul corpo, sulle mani e le gambe e cominciava a sospettare qualcosa. Suo padre mi ha detto che la situazione era arrivata davvero al limite, e allora d'accordo con la psicologa abbiamo deciso di dire la verità al ragazzo. Ho parlato con lui per due ore.

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Il dottor Mendonca nel corso di una conferenza stampa, in cui ha fatto il punto della situazione degli assistito, ha fatto un rivelazione che si può definire, a dir poco, sconvolgente, ma che potrebbe essere solo l'inizio del recupero della memoria da parte del difensore della squadra brasiliana:

Probabilmente, quando potrà, ve lo dirà lo stesso Neto: ha fatto un sogno il giorno prima della partenza. Ha sognato che l'aereo su cui si trovava stava cadendo, una cosa drammatica, al punto che poi ha detto alla moglie che non voleva più viaggiare. E adesso non fa che ripensarci, perché l'incubo è diventato realtà.

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