Champions, pericolo Camp Nou per Conte: in casa il Barcellona è imbattibile

Il futuro di ogni allenatore, passa soprattutto dalle vittorie e dai titoli che riesce a conquistare. Dopo aver trionfato nella Premier League durante la scorsa stagione, Antonio Conte è invece al bivio importante di questa annata. Sfumato il sogno di ripetersi in campionato e lontano quattro punti dalla quarta posizione del Tottenham, il manager del Chelsea è atteso dalla sfida decisiva in Champions League contro il Barcellona.
Il pareggio dell'andata, arrivato dopo i gol di Willian e Messi, mette di fronte i londinesi ad un Everest da scalare. Anche se nel calcio nulla è impossibile, il match in terra spagnola sembra già scritto. Basta guardare i numeri totalizzati dal Barcellona, davanti ai propri tifosi, per mettere da parte sogni di gloria: 20 partite, 18 vittorie e due pareggi. Una sola sconfitta, in agosto, nella Supercoppa di Spagna contro il Real Madrid), 60 gol segnati, solo 10 subiti e 14 partite senza concedere reti.

Le parole di Antonio
Il Chelsea che vola in terra catalana, dove tra l'altro non ha mai vinto, è invece reduce da cinque sconfitte nelle ultime 10 partite e dalle prime polemiche sulla squadra e soprattutto sull'allenatore: colpevole, secondo i media, di aver sbagliato i cambi nell'andata dello Stamford Bridge. Basterà la vittoria dello scorso weekend contro il Crystal Palace, per caricare Hazard e compagni e spingerli all'impresa? Lo scopriremo solo tra qualche ora, quando l'arbitro della gara darà il via ai novanta minuti da dentro o fuori.
"Se vogliamo avere qualche possibilità contro il Barcellona dovremo giocare la partita perfetta – ha spiegato Conte, nella conferenza stampa della vigilia – All'andata ci eravamo quasi riusciti. Vogliamo giocare il nostro calcio, e segnare almeno un gol. Ma dovremo mantenere una grande concentrazione. Giocare nel Camp è sempre fantastico e tutti vorrebbero giocare partite di questo tipo. Mi aspetto che i miei giocatori diano il meglio e che rimangano in partita fino alla fine. Dobbiamo giocarcela così, se vogliamo passare il turno".