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Cavani può fare il record, Neymar gli ruba il rigore. E il pubblico lo fischia

Nonostante i 3 gol segnati contro il Dijon il brasiliano nel finale non ha lasciato il rigore al compagno che segnando avrebbe potuto superare il record di gol di Ibra. Fischi del pubblico per il brasiliano, uscito dal campo senza salutare i tifosi.
A cura di Marco Beltrami
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Cosa può rovinare l'atmosfera nello spogliatoio di una squadra capace di vincere 8-0 in campo? L'ennesima diatriba tra le sue "prime donne". Niente di eclatante sia chiaro, ma un episodio che conferma ancora una volta che Neymar e Cavani non sono disposti a concessioni in campo l'uno nei confronti dell'altro. Dopo le polemiche del passato, ancora una volta è stato un rigore a rivelarsi galeotto nel match di Ligue 1 contro il malcapitato Dijon.

Neymar cannibale, non cede rigore a Cavani

Tutto è accaduto negli ultimi minuti di Psg-Dijon con il punteggio di 7-0 per i padroni di casa. Il direttore di gara ha concesso un calcio di rigore per un fallo commesso su Cavani. Sul dischetto però si è presentato il compagno di reparto brasiliano che con freddezza ha segnato il suo poker personale, fissando il definitivo punteggio della gara sull'8-0.

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Il pubblico dalla parte di Cavani che avrebbe potuto superare Ibrahimovic

Un episodio che ha indispettito il pubblico e ovviamente anche Cavani. Il Matador infatti segnando il penalty avrebbe potuto segnare il 157° gol con la maglia del Psg superando il record di gol di Zlatan Ibrahimovic, eguagliato con la rete realizzata nel primo tempo. I tifosi della squadra di Emery infatti hanno chiamato a più riprese Cavani sul dischetto prima della battuta, rimanendo "delusi" dall'atteggiamento di Neymar che non ha voluto sentire ragioni.

Neymar esce dal campo senza salutare i tifosi

Anche dopo il rigore i tifosi del Psg hanno manifestato il loro disappunto nei confronti dell'episodio con alcuni mugugni. Ecco allora che Neymar, nonostante la prestazione monstre impreziosita da una rete alla Maradona, non si è intrattenuto con la squadra per il classico saluto ai tifosi tornando di corsa negli spogliatoi. Una situazione che conferma ancora una volta che l'atmosfera nello spogliatoio dei transalpini è tutt'altro che idilliaca.

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