Cassano-Milito e il Milan è ko. Almeno sulla carta…

Finalmente è derby. Dopo sei giornate di alti e bassi, Milan e Inter si confronteranno nella sfida diretta di domenica sera per capire chi stia meglio – o meno peggio – in questo momento. Un momento particolare, che arriva dopo un avvio stentato e subito a ridosso dei success internazionali ottenuti in Champions e Europa League. Un derby particolare, di certo differente rispetto a quello degli ultim anni, con i due club profondamente rinnovati nello spirito, nei progetti e nei protagonisti.
La rinascita parte da Stramaccioni – La linea verde nerazzurra era nata già in embrione lo scorso aprile quando un prudente Massimo Moratti aveva accomodato Claudio Ranieri per puntare quasi sottovce su Andrea Stramaccioni, romano di Roma, fresco deus ex machina della Primavera nerazzurra che aveva conquistato la Next Generation, una sorta di Champions League (ad inviti) dei giovani. Un sussurro che è pian piano cresciuto, una voce che si è alzata fino a diventare chiara e sicura in estate con la riconferma del giovane tecnico alla guida della prima squadra, ‘capitano' di una svolta storica in casa interista: un mercato volto alle cessioni illustri, all'abbattimento del monte ingaggi e sull'acquisto di giovani giocatori per un progetto a medio e lungo termine.
Una sfida importante che ha visto salutare giocatori storici (come Julio Cesar e Maicon) e l'arrivo di nuovi volti e scommesse. Pagando pegno. Perchè l'inizio stagionale non è stato dei migliori, con più di un balbettio in Europa League nei preliminari e in campionato, con la sonora sconfitta di San Siro contro la Roma vincente 3-0. Uno scotto da pagare per poter crescere e migliorare, un processo lento cma che sta dando già i suoi primi frutti con gli ultimi score che confermano la bontà del lavoro che si sta svolgendo.

Da Coutinho a Livaja, i bimbi terribili – Un mix verde-oro dove il "verde" è rappresentato dai giovani, moltissimi, su cui punta la società e che avranno spazio e chance da giocarsi; "oro" come i campioni confermati, che invece dovranno garantire qualità, concretezza e costanza di risultati. Tra i primi spiccano i nomi di Philippe Coutinho e Mark Livaja, rispettivamente classe '92 e classe '93, autori di una splendida gara in Europa League nella facile trasferta di Baku con la vittoria sul Neftchi per 3-1 ma non solo. Il brasiliano ha fatto vedere che il prestito all'Espanyol lo scorso anno ha dato i suoi frutti ridando all'Inter un trequartista più consapevole dei propri mezzi e maggiormente sicuro delle qualità da esprimere in campo. Non a caso Stramaccioni ha subito dimostrato grande fiducia al numero 7 nerazzurro utilizzandolo spesso e volentieri quale vice Snejider preferendolo di gran lunga al ‘Maravilla' Alvarez ancora oggetto misterioso, complice un infortunio estivo.
Stesso discorso per Mark Livaja un ‘prodotto' di Stramaccioni nella Primavera nerazzurra, una punta classica che ha scalato le preferenze del tecnico restando in prima squadra senza opzioni in prestito altrove. E' lui, a 19 anni a vestire il ruolo di vice-Milito, vincend la concorrenza di altri ‘top-player'.
Certo, il derby non sembra affare per loro, in una sfida che pretenderà esperienza e saggezza in campo, elementi che porteranno Stramaccioni a partire con i ‘veterani' del gruppo non a caso molti dei quali lasciati a Milano senza sobbarcarsi la trasferta di 10 mila chilometri in Arzebajian giovedi sera.

Nel segno di Cassano e Milito – Tra questi terribili ‘vecchietti' due nomi spiccano in primo piano: Antonio Cassano e Diego Milito. Una ‘strana coppia' costruita quest'estate quasi per caso con l'argentino riconfermato al centro dell'attacco e il fantasista arrivato per ultimo, quasi per caso, in uno scambio repentino ed improvviso con Giampaolo Pazzini. Fantantonio è attualmente di gran lunga l'uomo più in forma di quest'Inter, risorta grazie ai suoi gol e ai suoi assist. Una scommessa al momento vinta da Stramaccioni, suo primo estimatore, che lo sta inserendo gradualmente seguendo la sua preparazione oramai vicina ai 90 minuti di gioco. Non a caso, mai in carriera si è visto un Cassano così decisivo nelle prime giornate, autore di quattro reti nelle ultime cinque partite, capace di sfornare assist vincenti e creare un clima positivo in un ambiente che in passato ha sempre ‘sofferto' le personalità "stravaganti" di chi associava il genio calcistico alla sregolatezza della vita privata.
Un Cassano finalmente maturo, sotto ogni punto di vista, così come maturo oramai da anni è il Principe, Diego Milito, l'ultimo reduce (insieme agli irriducibili Samuel, Zanetti, Cambiasso e Sneijder) di un'Inter da Triplete che oramai non c'è più. E la presenza dell'argentino domenica sera sarà un elemento importante per l'Inter che vuole conquistare un importante successo in campionato, puntando tutto sul proprio bomber da derby visto che proprio Milito è andato a segno in otto gare contro il Milan, in otto occasioni. Un piccolo grande record che metterebbe paura a chiunque, anche al super Abbiati visto nella vittoria del Milan sullo Zenit mercoledì sera.

Inter in trasferta, attento Milan! – Questi i protagonisti o i presunti tali, insieme a chi il derby di Milano lo vivrà per la prima volta, come Handanovic in porta, Silvestre e Alvaro Pereira in difesa, Palacio in attacco o chi di derby non ne conta oramai più come capitan Zanetti, Cambiasso, Samuel. Con una convinzione in più che risale ad una riflessione statistica. Il "mal di San Siro" è stato curato con la vittoria sulla Fiorentina e quindi lo stadio casalingo è stato già ‘violato' perdendo quel tabù che aveva caratterizzato la prima parte di stagione nerazzurra, mai vincente davanti al proprio pubblico. Inoltre, sulla carta, sarà Milan-Inter con i nerazzurri che giocheranno tecnicamente in trasferta, altro dato che fa ben sperare. Quest'anno, infatti, l'Inter ha una marcia inarrestabile lontano da casa: sei partite, sei vittorie con 12 gol fatti e uno solo subito. Uno score da prima della classe tanto che in serie A è ancora l'unica squadra a veleggiare a punteggio pieno in trasferta.
Un piccolo ulteriore talismano per poter vincere il derby, rilanciarsi definitivamente in classifica, scacciare i recenti fantasmi del passato, stoppare sul nascere l'orgoglio rossonero.
Stephan El Shaarawy permettendo….