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Caso Kepa, cosa succede da regolamento quando un calciatore rifiuta la sostituzione

Cosa succede da regolamento quando un calciatore rifiuta la sostituzione come ha fatto Kepa nel corso di Chelsea-Manchester City? L’episodio legato al portiere che detto no alla sostituzione con Caballero nei minuti supplementari della finale di Carabao Cup facendo infuriare Sarri, fa ancora discutere.
A cura di Marco Beltrami
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Cosa succede da regolamento quando un calciatore rifiuta la sostituzione come ha fatto Kepa nel corso di Chelsea-Manchester City? L'episodio legato al portiere che detto no alla sostituzione con Caballero nei minuti supplementari della finale di Carabao Cup facendo infuriare Sarri, fa ancora discutere. Se il tecnico ha minimizzato l'episodio nel post-partita, l'estremo difensore ha spiegato le sue ragioni parlando di un malinteso. Cosa rischia ora Kepa? L'ex Athletic potrebbe andare incontro ad un provvedimento disciplinare da parte del Chelsea.

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Kepa, cosa succede da regolamento quando un calciatore si rifiuta di uscire

Ma cosa dice il regolamento a proposito di episodi come quelli che hanno visto protagonista Kepa? Cosa succede quando un calciatore si rifiuta di uscire. Le "leggi " del calcio parlano chiaro: se un calciatore che deve essere sostituito rifiuta di uscire dal terreno di gioco, il gioco prosegue. E infatti dopo qualche minuto di imbarazzo, con l'arbitro che ha parlato prima con Kepa e poi con Sarri, la partita è andata avanti nonostante la furia di Maurizio Sarri. Il direttore di gara ha spiegato al tecnico infatti che non poteva far nulla, e avrebbe dovuto solo prendere atto della decisione del suo calciatore.

Cosa succederà a Kepa

Rischio squalifica dunque scongiurato per Kepa che però potrebbe andare incontro ad un provvedimento disciplinare del club. Il Chelsea ha minimizzato l'accaduto dopo la sconfitta ai rigori contro il Manchester City, pubblicando le dichiarazioni del portiere e dunque avallando la sua ricostruzione dei fatti, simile a quella di Maurizio Sarri. Nonostante tutto potrebbe arrivare una multa per il numero uno dei Blues soprattutto per le parole offensive immortalate dalle telecamere e rivolte alla panchina nel momento concitato del mancato cambio.

Cosa è successo tra Kepa e Sarri in Chelsea-Manchester City. La ricostruzione

Il caso Kepa ha fatto il giro del mondo. Tutto è accaduto nel finale dei minuti supplementari dell'ultimo atto della Carabao Cup. Sarri ha richiamato in panchina lo spagnolo, intenzionato a sostituirlo con Caballero. Il motivo? Le condizioni fisiche apparentemente non perfette del numero 1 e la fama di pararigori del suo secondo. A quel punto ecco il colpo di scena con Kepa che si è rifiutato di uscire, con tanto di qualche parolaccia di troppo nei confronti della panchina. Dopo diversi minuti di stop, alla fine Sarri ha dovuto accettare la decisione del suo estremo difensore, perdendo però le staffe: l'ex Napoli incontenibile tra imprecazioni e gesti di stizza ha improvvisato anche una mini-fuga negli spogliatoi.

Perché Kepa si è rifiutato di uscire nella finale di Carabao Cup

Ma perché Kepa ha detto al cambio con Caballero in Chelsea-Manchester City? La spiegazione (dopo che Sarri ha definito il tutto come un "malinteso", spegnendo le polemiche) è arrivata dalle parole del portiere nel post partita: "Prima di tutto, devo dire che è stato frainteso. In nessun momento era mia intenzione disobbedire, o qualcosa del genere con il tecnico. Solo che è stato frainteso, perché il medico mi aveva assistito due volte e pensava che non ero in grado di continuare. Ci sono voluti due o tre minuti di confusione finché i medici non sono arrivati ​​in panchina, e hanno spiegato tutto bene. Questo non ha nulla a che fare con i problemi che ho avuto questa settimana. Il mister pensava che non potevo continuare, e stavo cercando di dire che fisicamente stavo bene. So che se la vedi da fuori, non so come è andata, non è la migliore immagine. Ho parlato con il capo. Penso che sia stato frainteso. Capisco che in televisione, sui social media, stanno parlando di questo, ma sono qui per spiegarlo, per dire che non era mia intenzione andare contro il manager. Abbiamo parlato ora e stavo solo cercando di dire che sto bene".

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