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Carpi, Frosinone, Vicenza: la rivincita dei figli di un dio minore

La promozione del Carpi, il secondo posto del Frosinone e il quarto del Vicenza: tre indizi che fanno una prova. In serie B non basta spendere, bisogna farlo bene. Lo confermano il flop del Catania e del Bari. I top e i flop tra valore della rosa e punti all’attivo.
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Non c’è solo la promozione del Carpi. La serie B insegna che si può vincere anche con i giovani: gli emiliani, infatti, hanno la terza età media più bassa del campionato. Ma soprattutto che i soldi non sono tutto, che i milioni non danno la felicità. In un campionato con meno sperequazioni, meno disparità di risorse tra le grandi e le piccole, non basta spendere. Bisogna saper spendere, e non sempre si può vincere.

Bologna e i suoi orchestrali – È una verità che diventa palese con una semplice analisi sull’efficienza delle rose, ovvero il rapporto tra il valore di mercato della rosa (indicato da Transfermarkt, da cui sono tratti tutti i dati per questa analisi) e i punti ottenuti in queste prime 38 giornate di campionato. Quattro delle cinque squadre meno efficienti sono anche le più “ricche” del campionato. Esempio delle contraddizioni del campionato è il Bologna, che con una rosa da quasi 30 milioni è la più prestigiosa delle formazioni in cadetteria. Lopez ha a disposizione tre dei 10 giocatori con il più alto valore di mercato in serie B: Krsticic (2,8 milioni), Gastaldello (3) e soprattutto Mbaye, che vale più di tutti, 5 milioni, ma dall’inizio dell’anno si è anche deprezzato più di tutti (-1,5 milioni, sempre secondo le elaborazioni Transfermarkt). Il Bologna “americano”, che sogna la coppia Cassano-Pazzini, ha costruito una rosa costata 0,68 milioni per ciascuno dei 63 punti conquistati, e si giocherà un bel pezzo di promozione sabato con il Frosinone. I ciociari, con una squadra che vale complessivamente un terzo dei rossoblù, è avanti di una lunghezza e in caso di successo nello scontro diretto potrebbe festeggiare la promozione diretta in serie A, checché ne dica Lotito: per ogni punto, i giallazzurri sono costati al presidente Stirpe solo 160 mila euro.

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Miracolo Frosinone – Il sogno dei canarini è un grande sforzo di squadra, come dimostrano gli 11 gol di giocatori entrati dalla panchina (nessuna squadra ha fatto meglio in stagione). Il simbolo del miracolo della squadra di Stellone è Federico Dionisi, capocannoniere della squadra e unico giocatore nella rosa di Stellone con un valore di mercato superiore al milione (1,60 milioni). L’ex Livorno è solo il 31° calciatore più costoso della cadetteria ma insieme a Ciofani (800 mila euro) forma una coppia d’attacco tra le migliori del campionato: i due si ritrovano anche tra i primi sette giocatori che tirano di più in campionato, rispettivamente 102 e 98, e rende il Frosinone l’unica squadra insieme al Livorno con due elementi in top-7 di questa particolare classifica. Con loro, un’intera città può sognare in grande. E magari vedere finalmente completato il nuovo stadio Casaleno, da 13 mila posti (che potranno aumentare fino a 16 mila) dopo ben 13 anni di attesa, grazie a 4 milioni già stanziati dalla Cassa Depositi e Prestiti e ai 3 garantiti dai privati.

Trapani e Vicenza show – Solo altre due squadre scendono sotto i 200 mila euro per punto conquistato. Il Trapani, che non ha giocatori di valore superiore al milione, con un bilancio acquisti/cessioni positivo per 900 mila euro e la seconda età media più elevata del campionato dopo il Bologna. E il sorprendente Vicenza di Marino, che ha la quarta rosa più giovane della cadetteria. Con un futuro societario sempre più incerto, con i due giocatori di maggior valore, Ragusa e Di Gennaro, che insieme non arrivano ai 5 milioni di Mbaye, con un valore medio dell’undici base di poco superiore ai 500 mila euro, Marino ha costruito un piccolo grande capolavoro dal momento del debutto all’andata contro il Carpi. I biancorossi, che hanno recuperato più punti di tutti, 16, nei secondi tempi, con Marino hanno portato a casa 42 punti fino al match di ritorno, che ha interrotto una serie di undici risultati utili di fila (con sei successi consecutivi compreso il prestigioso 2-0 a Bologna), e 52 complessivamente nella gestione del tecnico siciliano.

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Flop Spezia – E' lo Spezia, all’altro estremo della classifica, ad aprire la “Flop 5”, la classifica delle cinque squadre che rendono meno in relazione al valore della rosa. I liguri hanno la terza rosa più ricca del campionato (22,15 milioni), e possono schierare un undici iniziale dal valore medio appena inferiore ai 900 mila euro (882), ma hanno raccolto solo 57 punti, 5 in meno del Vicenza che vale la metà dei liguri. Trascinatore dei liguri, a confermare l’assenza di un rapporto causale tra rendimento e valore di mercato, è Catellani, capocannoniere del campionato, che la scorsa settimana ha firmato la sua prima tripletta in carriera, suggello della prima stagione in doppia cifra nella sua storia. Eppure, secondo i dati Transfermarkt, non è certo il giocatore con il più elevato valore di mercato della squadra (graduatoria guidata da Bakic, arrivato in estate dalla Fiorentina, e De las Cuevas, acquistato a gennaio dall’Osasuna e già con 10 presenze in Italia).

Latina, l’altro lato della Ciociaria – Ha il portiere più prezioso di tutta la serie B, il 21enne Raffaele Di Gennaro (3,30 milioni), il cui valore è cresciuto del 120% da inizio anno: +1,80 milioni, l’incremento più cospicuo dell’intera cadetteria. Eppure il Latina, prima squadra a superare i 400 mila euro per punto conquistato, rimane sestultimo e in piena lotta per evitare la retrocessione. E non basta, come consolazione, l’incremento nel valore del cartellino di Viviani, stimato ora da Transfermarkt in 2,3 milioni, +1,10 rispetto a inizio stagione (terzo aumento in valore assoluto della serie B).

Il mistero Bari – Ancora peggio fa il Bari (420 mila euro/punto). I pugliesi, che l’anno scorso hanno sognato la promozione pur con l’ombra del fallimento, con la nuova proprietà e la quinta rosa più ricca della cadetteria navigano ora nella metà destra della classifica. Il Bari, con una rosa che vale poco più di 20 milioni (valore medio del cartellino di un giocatore: 849 mila euro, il secondo più alto del campionato dopo il Bologna), ha raccolto solo 48 punti, sedici in meno del Frosinone che “vale” la metà. Solo i primi 11 giocatori più preziosi della squadra biancorossa valgono più dell’intera rosa di 13 squadre. Ma nessuno di questi (De Luca e Galano gli unici accreditati di un prezzo di cartellino superiore ai 2 milioni) è nelle prime posizioni nelle classifiche di rendimento individuale. Specchio di una squadra che è sì seconda per media di tiri in porta a partita (5,5), ma solo decima per pericolosità (45,9%, come si evince dai dati forniti dalla Lega di serie B).

Le contraddizioni del Catania – C’è una squadra che però più di tutte incarna le contraddizioni di un campionato che premia le qualità degli uomini più che la quantità degli investimenti: il Catania. Con l’arrivo a gennaio di Maniero, i rossazzurri hanno una coppia gol da fare invidia: l’ex Pescara è vice-capocannoniere del campionato con 17 gol, Calaiò è bomber principe della cadetteria, in coabitazione con Catellani e Granoche, a 18. Alle loro spalle agisce Rosina, leader nella classifica degli assist per la Lega Calcio, che ha mandato i compagni al tiro in 82 occasioni. Ha la seconda rosa più ricca in valore assoluto (22,45 milioni), la terza in valore medio (774 mila). Numeri che però mal si combinano con i soli 47 punti in classifica, specchio di una stagione confusa, programmata male e proseguita con troppi cambi di pelle e di allenatori. Non basta avere due dei centrocampisti più preziosi della lega, Rinaudo (3,90 milioni) e Castro (2,8) per garantirsi il successo. In serie B, e Pulvirenti l’ha imparato meglio di tutti, non basta spendere. Bisogna saper spendere.

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