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Caos Lazio, Onazi: “Mi gridano negro di m…”. Lulic: “Non siamo una squadra”

Attimi di tensione dopo il flop della Lazio contro lo Sparta Praga. L’esterno bosniaco se la prende con alcuni compagni: “Sono scappati negli spogliatoi per non prendere i fischi”
A cura di Marco Beltrami
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Una notte da dimenticare per Onazi. Oltre al danno della figuraccia contro lo Sparta Praga costata l’eliminazione in Europa League, il centrocampista della Lazio ha incassato anche la beffa di un alterco con un tifoso. Il tutto è accaduto nel post partita davanti ai cancelli dell’Olimpico con il nigeriano che si è molto arrabbiato con un sostenitore della Lazio che lo avrebbe apostrofato con insulti razzisti. Un brutto episodio dunque dopo quello relativo ai cori intenta durante la gara d’andata finiti nel mirino dell’Uefa. A fare chiarezza e a denunciare l’accaduto ci ha pensato lo stesso Onazi sul suo profilo Twitter ufficiale: “Stanotte è stato pubblicato un video in cui litigo con una persona fuori dallo stadio. Non lo chiamo tifoso e capirete perché. Questa persona si è arrabbiata con me per la partita: tutti i tifosi hanno diritto di prendersela con i giocatori. Io non gli ho risposto ma ad un certo punto quella persona mi ha urlato che sono un negro di m. Lì non ci ho visto più. La mia pelle è nera, quindi? Ne sono fiero. Il razzismo è schifoso sempre, in qualsiasi contesto".

Ovviamente Onazi ha specificato di non essersela presa con tutti i tifosi della Lazio, ribadendo tutto il suo orgoglio: “Mi hanno trattato benissimo in tutti questi anni. I tifosi, quelli veri. Non chi si permette di urlarmi una cosa del genere. Sul calcio potranno dire tutte quello che vogliono, perché senza i tifosi il calcio non esiste e noi calciatori non esisteremmo. Ma qui non stiamo parlando di calcio. Si, sono negro. E ne sono fiero”.

 

Serata dunque a dir poco movimentata per la Lazio che ha dovuto fare i conti anche con la rabbia dei tifosi per la prestazione della squadra di Pioli. Uno 0-3 che non ammette repliche e che fa finire tutti sotto accusa. Nel post-partita non sono mancate le dichiarazioni pesanti da parte dei calciatori di casa a partire da capitan Biglia ai microfoni di Sky: “È una vergogna quello che abbiamo fatto. Una vergogna. Una vera vergogna. Speriamo che questa serata possa servire come esperienza. Oggi dovevamo fare di più, basta. Ora proviamo a fare bene in campionato, che non è ancora finito”.

Lulic invece senza troppi giri di parole ha puntato il dito contro alcuni compagni di squadra: “Quando si devono prendere i fischi come stasera si prendono tutti insieme. Noi non siamo rimasti tutti in campo. In 5-6 si sono presi i fischi, altri sono corsi negli spogliatoi, scappati. Questo dimostra che non siamo una squadra. Quando si prendono gli applausi si prendono tutti, lo stesso vale per i fischi".

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