Calciomercato Inter: Balotelli, Manchester is calling

Sicuramente è uno dei migliori giocatori italiani attualmente in circolazione. Molti lo avrebbero voluto in nazionale già per i mondiali 2010, ma Marcello Lippi ha deciso che l'Italia poteva fare a meno di li. Invece il nuovo allenatore Cesare Prandelli sembra aprirgli le porte azzurre. Nel frattempo però Mario Balotelli potrebbe lasciar la Serie A ed accasarsi in Premier League. Un'intera città lo vuole, e non una qualsiasi: Manchester. Già, perchè sia lo United di Sir Alex Ferguson che il City di Roberto Mancini vorrebbero acquistare SuperMario ("Mancio" tra l'altro lo conosce benissimo, ed è lui ad averlo lanciato nel calcio che conta).

Tanti gli indizi. Innanzitutto la dichiarazione di Moratti che ha rivelato che nessun giocatore è incedibile, seguita poi da quella dello stesso Balotelli che afferma che non sa se rimarrà all'Inter. I primi a muoversi fiutando l'aria sono stati gli emissari del City, che hanno offerto 25 milioni di euro. I "Red Devils" dopo la delusione della scorsa stagione non possono correre il rischio di farsi sorpassare dai rivali, quindi ecco la controfferta: 30 milioni di euro. "Ci siamo anche noi", questo è il chiaro messaggio di Ferguson. Ma non basta. Una volta saputo che effettivamente il numero 45 nerazzurro potrebbe concretamente lasciare Appiano Gentile ecco che altre due squadre molto molto spendaccione si fanno avanti, ovvero il Real Madrid ed il Chelsea. Mourinho sembra aver fatto pace con Balotelli e non gli dispiacerebbe portarselo in Spagna, mentre Abramovich…semplicemente segue la corrente, anche se Ancelotti ha avuto parole di elogio nei confronti di SuperMario. In più, non è del tutto tramontata l'ipotesi più affascinante: il Milan. Mino Raiola ha invitato tutti a non lasciar cadere nessuna ipotesi.

Al momento però, se davvero si consumasse l'addio di Balotelli, la strada più percorribile sembra proprio quella che porta a Manchester, con l'impressione che se l'offerta di uno dei due club arrivasse a 35 milioni di euro sarebbe affare fatto.

Jacopo Giove