Calciomercato, il City ha speso più di un miliardo di euro dal 2008 ad oggi

Quelle spese dal Manchester City sul mercato dal 2008 ad oggi sono letteralmente delle "cifre da capogiro". 1 miliardo e 26 milioni di euro per portare alla propria corte ben 46 giocatori: è questo il tesoretto investito dal patron dei Citizens Mansour per portare la sua società nell'Olimpo del calcio. Tanti i colpi a sensazione realizzati dal magnate arabo a partire dall'ultimo, ovvero quello relativo a Raheem Sterling. Per l'esterno offensivo del Liverpool il City ha versato nelle casse dei Reds ben 68 milioni di euro che ne fanno il giocatore inglese più caro della storia. In precedenza basti pensare ad Aguero (54 milioni), a quel Dzeko che piace tanto alla Roma e che costò al City quasi 39 milioni di euro e poi via con Milner (37 milioni), l'altro calciatore ambito in Italia Jovetic (36.5 milioni), Yayà Tourè (34 milioni), Bony (quasi 36 milioni) e Nasri (34 milioni). E pensare che nel 2012 gli inglesi offrirono addirittura 200 milioni per provare a convincere il Real a cedere Ronaldo, incassando un secco no da Florentino Perez.

Non tutti gli affari si sono rivelati all'altezza della situazione per un City che con il passare delle stagioni è diventato leggermente più cauto sul mercato cancellando le spese pazze del passato, come per esempio nell'estate 2009 quando per 7 giocatori, tra i quali c'era anche Carlitos Tevez, vennero spesi quasi 170 milioni di euro. Un discorso però che potrebbe non valere per la sessione di trattative di mercato in corso, che dopo il colpo Sterling potrebbe far registrare anche quello per De Bruyne sempre per 70 milioni di euro. 140 milioni complessivi, con la possibilità per il manager Pellegrini di usufruire di altri 60 milioni per completare il mercato in virtù di un budget complessivo di 200. Ma finora il gioco è valso la candela? Il Manchester City in queste stagioni ha messo in bacheca 2 Campionati, 1 Coppa d'Inghilterra, 1 Coppa di Lega e 1 Community Shield. Forse troppo poco rispetto ai grandi investimenti di Mansour che paga anche i deludenti risultati rimediati dalla sua squadra in Europa. E' questa infatti la pecca più grande della gestione del City che probabilmente tornerà a spendere e spandere nel tentativo di diventare competitiva anche in Champions League.