Calciomercato, i conti in tasca alle big: Napoli assennato, azzardo Inter
Calciomercato chiuso e conti in tasca alle squadre di Serie A. Non da un punto di vista tecnico per sapere chi ha fatto l'affare migliore e si sia realmente rinforzato. Per quello ci sono fior fiore di allenatori oggi pronti a giurare sulla bontà delle trattative e domani costretti a renderne conto a tifosi e presidenti. Conti veri, economicamente prlndo, tra entrate ed uscite, acquisti e cessioni sotto l'attenta osservazione dell'Uefa e del suo fair play finanziario che non allenta la presa. L'Inter, de esempio è da mesi sotto controllo ma anche la Roma deve stare attenta come il Napoli, o il Milan, la Fiorentina e la Sampdoria se vogliono aspirare alle Coppe con i conti in ordine. In questo senso ha fatto molto bene il Napoli di De Laurentiis che ha operato in anticipo, senza esagerare, colpendo nel segno con Gbbidini e Strinic e spalmando le uscite. Bene anche la Roma che ha fatto girare circa 30 milioni ma vendendo quasi altrettanto mentre il Milan e la Samp si sono rifatte metà squadra investendo un ventina di milioni. Ottima anche la gestione patrimoniale nerazzurra con una serie di prestiti che incidono poco o nulla sul bilancio attuale ma che potrebbero incidere sul futuro costringendo a dover vendere più di un big per rientrare in mancanza di obiettivi.
Napoli: 15 milioni spesi, a rate. La mossa migliore fatta dal Napoli è stato il gioco d'anticipo rispetto tutti gli altri, trascorrendo le ultime giornate di mercato a godersi i nuovi arrivi invece di impazzire alla ricerca di un riforzo last-minute. Il direttore sportivo Riccardo Bigon, in accordo con Benitez e De Laurentiis, è riuscito nell’impresa di individuare e assicurare alla squadra i giocatori più appropriati senza andare a toccare le risorse economiche del club. Manolo Gabbiadini dalla Sampdoria è stato pagato 12,5 milioni (metà del costo andrà alla Juventus) ma non tutti insieme: il Napoli elargirà quattro rate annuali. Poi c'è Strinic, esterno sinistro difensivo che addirittura è arrivato a parametro zero. Le due operazioni comprensive di ingaggi e di ammortamenti sono costate al club sul bilancio 2014/15 circa 15 milioni non alterando l’equilibrio generale dei conti.
Fiorentina: 32 milioni guadagnati da Cuadrado. I Viola hanno messo a segno il colpo più remunerativo di questa sessione, riuscendo a capitalizzare al massimo la crescita dell'esterno offensivo Cuadrado, il colombiano ceduto al Chelsea per 32 milioni di euro più il prestito secco di Salah fino a giugno. La Fiorentina ha messo subito a frutto l'entrata sostituendo calciatori inutilizzati come Marin e Brillante con giocatori d’esperienza come Gilardino e Diamanti costati poco e con il centrocampista arrivato in prestito dal Guangzhou, insieme a qualche giovane interessante come Rosi.
Inter, capolavoro Shaqiri-Podolski-Brozovic-Santon per 15 milioni. E' questa la cifra in totale che peserà sul bilancio 2014/2015 con le formule "inventate" da Thohir e i suoi uomini nell'acquisire giocatori in prestito con diritti e obblighi di riscatto da pagarsi più vanti, con la speranza che i risultati (e le entrate arrivino subito). E' evidente che le manovre attuali sono da applausi (anche da parte dell'Uefa e del fair play) ma anche un rischio economico non indifferente se la società rimanesse esclusa da tutto senza conquistare alcun trofeo. In quel caso, la partenza di più di un big per pagare i nuovi arrivati sarebbe obbligatoria. In entrata sono arrivati in prestito Podolski (totale 8 milioni più 3 d'ingaggio), Shaqiri (3 d'ingaggio e operazione da 15 milioni), Brozovic (1 d'ingaggio e 8 milioni in totale) e Santon (operazione da 4 milioni). Totale a bilancio 2014/215? Circa 14 milioni ma ci sono subito le entrate da M’Vila, i prestiti di Mbaye, Krhin, Laxalt, di Pereira all’Estudiantes, il riscatto di Duncan dalla Samp e la cessione di Bonazzoli.
Milan, 25 milioni per rifare (quasi) la squadra. Adriano Galliani ha usato il bisturi con calma e attenzione senza fretta o attendere i classici ultimi minuti di mercato. Si è andato a prendere Destro (in prestito dalla Roma), Paletta (3 milioni al Parma), Bocchetti (prestito con diritto di riscatto), Antonelli (prestito con obbligo di riscatto a 4,5 milioni dal Genoa), Suso (1,3 milioni da pagare a luglio), Cerci (in prestito dall’Atletico Madrid nell'affare Torres). Insomma una vera e propria campagna acquisti con 5-6 nuovi titolari per una spesa comunque limitata: 22/25 milioni, anche per le partenze di Niang, Saponara, Nocerino e di Torres.
Roma: affari per 30 milioni di euro. La Roma di Walter Sabatini ha ancora una volta movimentato il mercato come nessun altra. L’organico a disposizione di Garci è stato potenziato con innesti in attacco con l'arrivo di Doumbia pagato tra cartellino e bonus circa 16 milioni; in difesa con Spolli in prestito oneroso di 1,5 milioni e riscatto a 1,5 milioni dal Catania e poi con il riscatto di Yanga-Mbiwa dal Newcastle per 5,5 milioni di sterline senza intaccare il bilancio. Come altri club italiani anche la Roma è sotto osservazione da parte dell’Uefa ma le cessioni ci sono state e molto remunerative. Come Jedevay al Leverkusen venduto per 7 milioni, Mattia Destro al Milan per 500 mila euro ma con un riscatto già fissato a 16 milioni più 2 di bonus, Emanuelson e Borriello togliendosi di dosso ingaggi per circa 5 milioni. E infine potendo anche permettersi di prendere al volo Ibarbo dal Cagliari a 2,5 milioni per il prestito oneroso più 12,5 milioni per esercitare il diritto di riscatto a causa dell'infortunio di Iturbe.
Juventus: 6,5 milioni entrati, 4 usciti. La Juventus si è mossa poco, non ne aveva bisogno visti i risultati e soprattutto cosa potrebbe accadere la prossima estate con la probabile partenza di Paul Pogba per una cifra vicina ai cinque zeri. Però qualcosa ha fatto come la cessione di Giovinco che è andato subito al Toronto (risparmiando l'ingaggio da qui a giugno) e ha incassato i soldi per il 50% di Gabbiadini pari a 6,25 milioni andato in via definitiva al Napoli. La Juve ha acquistato per 3,5 milioni l’intero cartellino del giovane Rugani e poi ha richiamato a sè, a costi zero, De Ceglie, Sturaro e Matri (il cui ingaggio per metà è ancora a carico del Milan).
Samp, spendacciona: 25 milioni. La Sampdoria di Massimo Ferrero non ha badato a spese attingendo alle finanze del neo presidente che ha speso sul mercato oltre 25 milioni per consegnare a Mihajlovic un formazione comunque ancor più competitiva le cui uscite dovranno essere ricolmate dalle entrate provenienti dall'Europa. In totale 8 nuovi giocatori tra cui Correa, Muriel, Coda, Bonazzoli, Munoz e Samuel Eto’o che sono arrivati a gennaio dove però anche sul fronte uscite non si è rimasti a guardare con le cessioni di Gabbiadini al Napoli e di Gastaldello al Bologna per un totale di circa 7 milioni di euro.