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Calcio pratico vs teorico, chi ha ragione tra Adani e Allegri. Oppure sbagliano entrambi?

Sabato sera davanti alle telecamere di Sky l’ultimo episodio della diatriba tra le opposte visioni del calcio di Massimiliano Allegri e Daniele Adani. Uno scontro quello tra il tecnico della Juventus e l’opinionista di Sky che si protrae ormai da lungo tempo e spesso purtroppo degenera come accaduto sia ieri sia lo scorso anno al termine del derby d’Italia di ritorno.
A cura di Michele Mazzeo
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Il rapporto tra l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri e l’opinionista di Sky Daniele Adani non è mai stato idilliaco. Ormai è chiaro che i due ex calciatori hanno modi completamente diversi di intendere il calcio: sintetizzando potremmo parlare da un lato di calcio pratico finalizzato al raggiungimento degli obiettivi dall’altro di un calcio teorico che ha come priorità l’estetica del gioco. Inevitabile dunque che due visioni così distanti tra loro possano trovare un punto di sintesi, perciò lo scontro verbale tra i due è sempre dietro l’angolo.

Calcio pratico vs calcio teorico, chi ha ragione tra Allegri e Adani?

Ultimo esempio è arrivato proprio ieri, nel post partita di Inter – Juventus, dove il dialogo piccato tra i due si è concluso con il tecnico campione d’Italia che ha abbandonato i microfoni e se n’è andato visibilmente infastidito. La tensione si è alzata subito dopo la spiegazione di Max Allegri dei problemi che la Juventus ha avuto a San Siro soprattutto nel primo tempo: "Ci sono dei momenti particolari. Tra giocare bene e vincere c'è una linea sottilissima. Fare l'allenatore non è fare gli schemi tattici a tavolino, non è così. Io non sono un teorico io sono un pratico". "No" risponde Adani "tu sei un teorico e sono i tuoi giocatori ad essere pratici".

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Da qui il clima si surriscalda: "Tu (ad Adani, ndr) sarai un teorico perché ti metti a leggere i libri sul calcio, ma alla fine non sai nulla di calcio. Sei lì dietro e non sai nulla perché non hai mai allenato. Quindi adesso parlo io e tu stai zitto". No" alza i toni Daniele Adani: "Stai zitto lo dici a tuo fratello". Al che la discussione degenera definitivamente e vola anche qualche parolaccia. Allegri continua a zittire l’opinionista: "Io sono un allenatore che ha vinto sei scudetti e ora parlo io". Confusione in studio, voci che si sovrappongono, poi Adani provoca il tecnico bianconero: "Parliamo delle teorie del basket, allora visto che i grandi giocatori fanno la differenza: perché Le Bron non è andato ai play off?". Una domanda davanti alla quale Allegri non risponde: si toglie l'auricolare e lascia in diretta il collegamento da San Siro.

L’analisi dell’eliminazione in Champions di Adani

Una reazione forse spropositata quella del tecnico che ha da poco incamerato la certezza matematica del 6° scudetto personale (uno con il Milan e cinque consecutivi con la Juventus). Una reazione che potrebbe trovare la sua origine nel commento molto negativo che lo stesso Adani fece in seguito all'eliminazione della Juventus dalla Champions che censurò, per l’ennesima volta, il non gioco della Juventus. “Vi chiedo, la Juventus in queste partite si è meritata Cristiano Ronaldo? L’Ajax ha giocato con Ekkelenkamp, Sinkgraven e Huntelaar – rilevò Adani poco dopo l'eliminazione dei bianconeri -. Non puoi parlare dei giocatori infortunati in un confronto con l’Ajax. Hai fatto tre tiri in 180 minuti. Quest’anno la Juventus in Champions League ha perso 4 partite sulle 10 disputate”.

Il battibecco al temine del derby d’Italia della passata stagione

Ma l’acceso battibecco andato in onda ieri sera non è una prima assoluta dato che anche lo scorso anno sempre al termine del derby d’Italia del girone di ritorno (quando la Juve ribaltò il risultato nei minuti finali con l’autogol di Milan Skriniar e la rete di Gonzalo Higuain mettendo di fatto l’ipoteca sullo scudetto) i due si sono scontrati verbalmente davanti alle telecamere di Sky. E anche in quel caso le posizioni dei due sono similari rispetto a quelle espresse ieri sera. In quel caso fu però Allegri a mettere a confronto il calcio con il basket ma fu ripreso dall’ex difensore di Inter e Fiorentina che ricordò al tecnico di quanto gli schemi (e dunque l’allenatore) possano essere fondamentali in quello sport.

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