Cagliari, tifoso muore allo stadio sotto gli occhi di madre e sorella
Daniele Atzori, 45 anni, è il tifoso del Cagliari morto sugli spalti della Sardegna Arena quando al termine della gara di campionato tra rossoblù e Fiorentina mancavano una decina di minuti. Un malore, dovuto forse allo stress e alla concitazione del match vinto dai padroni di casa, ha stroncato la vita dell'uomo che si trovava nel settore di Curva Sud assieme alla madre e alla sorella. A causare il decesso dell'uomo è stato un infarto fulminante, un collasso dal quale non è riuscito a riprendersi nemmeno con l'intervento del personale sanitario che gli ha praticato a lungo il massaggio cardiaco e poi ha provato a rianimarlo utilizzando il defibrillatore.
Il malore allo stadio, inutili soccorsi
Nessuna di queste manovre di soccorso, però, sono riuscite a salvare la vita del sostenitore cagliaritano che s'era mosso dall'hinterland del capoluogo di provincia per assistere all'incontro della squadra di Maran. Inutile ogni tentativo da parte dei medici, nemmeno c'è stata possibilità di trasportare il signor Atzori in ospedale perché ricevesse cure ulteriori: ai medici null'altro è rimasto che constatare il decesso. Il cadavere dell'uomo, sotto gli occhi dei familiari che l'hanno visto morire, è stato coperto con un telo bianco nel piazzale della Curva Sud dell'impianto isolano, circondato dal personale del 118 e da alcuni vigili del fuoco che avevano prestato assistenza al momento del soccorso.
Pochi giorni fa il decesso del tifoso della Juventus a Torino
La notizia della tragedia s'è diffusa nella tarda serata e ha smorzato l'entusiasmo per la vittoria sulla Fiorentina che ha consegnato ai sardi punti importanti in chiave salvezza. Quanto accaduto, ha riportato alla memoria un episodio simile avvenuto in settimana a Torino, poco dopo il successo della Juventus in Champions contro l'Atletico Madrid. Anche allora il cuore di un tifoso andò in tilt: un commercialista 40enne di Atripalda (in provincia di Avellino) era in compagni del figlio undicenne quando restò vittima del malore.