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Burdisso: “Vi racconto di quando rischiai di mettere le mani addosso a Totti”

L’ex difensore ha rivelato i retroscena di una lite in campo con il suo ex compagno di nazionale Francesco Totti: “Cluj-Roma 1-1, sprecammo una palla gol e prendemmo gol. Mi andò il sangue al cervello, ma se litighi con il Capitano a Roma sei morto. Sarà sempre colpa tua, quello che Totti suscita nelle persone va al di là di ogni razionalità”
A cura di Marco Beltrami
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Parla ormai da ex calciatore Nicolas Burdisso. Il classe 1981 ha da poco appeso le scarpette al chiodo dopo le esperienze con le casacche di Boca Juniors, Inter, Roma, Genoa e Torino. Tanti i retroscena da raccontare, soprattutto quelli più curiosi e relativi al suo carattere tutt'altro che tranquillo che lo ha portato in passato a sfiorare lo scontro fisico con Messi e Francesco Totti, due colonne con cui l'argentino ha avuto la fortuna di giocare in nazionale e alla Roma.

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Nicolas Burdisso e la lite in campo con Francesco Totti

Con Francesco Totti, Nicolas Burdisso ha avuto modo di giocare dal 2009 al 2014. Una lunga esperienza in giallorosso per l'argentino che ha raccontato a La Gazzetta dello Sport – un curioso retroscena legato ai rapporti con il Pupone. Grandi elogi per l'ex numero 10 capitolino, considerato il più forte giocatore italiano conosciuto in carriera, ma anche un battibecco che poteva finire male: "L'italiano più forte con cui abbia mai giocato. Velocità di pensiero unica, anche se una volta ci è mancato poco che ci mettessimo le mani addosso. Cluj-Roma 1-1, sprecammo una palla gol e prendemmo gol. Mi andò il sangue al cervello, ma se litighi con il Capitano a Roma sei morto. Sarà sempre colpa tua, quello che Totti suscita nelle persone va al di là di ogni razionalità".

Rissa sfiorata con Leo Messi

Dal possibile litigio con Totti a quello di un'altra bandiera come Messi. Un episodio che Burdisso ha raccontato così: "Si mise in mezzo Gabi Milito, che giocava con lui nel Barça: ‘Nico, devi farla finita tu: Messi quando si incazza non si ferma'. Però porto ad esempio la sua umiltà. E la sua spaventosa emotività nei confronti dell'Albiceleste è da compatire, più che da biasimare. Messi è senz'altro il migliore che abbia incrociato nella mia carriera".

L'addio all'Inter e le parole di Mourinho

Di tutt'altra natura invece i rapporti con José Mourinho. Burdisso non nasconde un pizzico di rimpianto  per non aver partecipato alla stagione del triplete con la maglia dell'Inter, a causa del suo addio destinazione Roma. Un rimpianto che l'allenatore portoghese ha provato a cancellare: "Mou me lo diceva in tutti i modi ‘Non te ne andare, questo sarà il tuo anno'. E quando mesi dopo ci incrociammo a Roma dopo la finale di Coppa Italia mi toccò il cuore: ‘Se anche lo sarà, non potremo parlare di anno perfetto perché sei mancato tu'. Ma non ho rimpianti. Volevo ritrovare l'equilibrio che avevo sempre avuto, dimostrando di essere un centrale e non un terzino. Poi certo, il giorno della finale a Madrid guardavo la partita e metà tifavo Inter e metà mi sentivo ancora parte di quella squadra".

Il retroscena su Diego Armando Maradona

Stregato dallo Special One, ma anche da Diego Armando Maradona, ex ct dell'Argentina: "Sono cresciuto con lui, lui calciatore, campione del mondo, mito, simbolo della lotta a fianco dei più deboli. Nessuno ha il suo carisma, la sua capacità di andare dritto all'anima delle cose. Come fece con me due anni fa a Roma, alla Partita del Papa. Non lo vedevo né sentivo da sei anni, in Sudafrica ci aveva salutato, distrutto. Mi guardò e mi disse: ‘Nico, ti voglio bene: tu non mi hai mai tradito‘. E io: ‘Come avrei potuto, Diego?'. E lui: ‘Nico qui con noi oggi c'è qualcuno che mi ha tradito. Lo capisco quando qualcuno mi tradisce'".

La finale di Copa Libertadores tra Boca e River

E a proposito di Argentina, Burdisso ex Boca non potrà non assistere al super derby della finale di Copa Libertadores tra la sua ex squadra e il River Plate: "Non a caso mi stanno tempestando di telefonate per parlarne: Boca-River sarà l'incrocio più importante nella storia dei club. Sarà pazzesco, come la Bombonera, stadio impossibile da spiegare: per capire devi solo giocarci. Si dice che ‘non trema, batte', ma trema eccome, e stavolta anche più del solito."

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