Bundesliga, la parabola di Patschinski: l’ex attaccante ora guida carri funebri
Ci sono nomi che difficilmente i tifosi scordano. In Germania, dalle parti di Amburgo, quello di Nico Patschinski è ad esempio ancora scolpito nella memoria dei supporter del St. Pauli: società che ha sede nel quartiere omonimo e che milita nella "Zweite Liga", la seconda divisione del campionato di calcio tedesco. Il motivo di tale riconoscenza verso il 38enne ex calciatore di Berlino, è da ricerca nel lontano 2002 quando Patschinski segnò il gol decisivo nella prima, e attualmente unica, vittoria esterna del St. Pauli contro il Bayern Monaco. Una carriera non brillantissima, quella del classe 1976, finita anche per un brutto vizio: quello del gioco che, pian piano, gli ha fatto perdere tutti i suoi risparmi. Dilapidata la sua piccola "ricchezza", nei casinò di mezza Europa, Patschinski ha così detto basta e ha cominciato ad affrontare i seri problemi economici, cercando di trovare un lavoro che gli permettesse di pagare i debiti e di vivere serenamente.
Un bomber al volante – Subito dopo aver abbandonato i campi da gioco, Nico si mise a fare il postino. Un lavoro umile e gratificante per lui, fino a quando non fu aggredito, minacciato con un coltello e derubato dei soldi che aveva in tasca. Terminata l'esperienza come porta lettere, l'ex attaccante del St. Pauli ha trovato un'altra occupazione decisamente insolita per chi, come lui, è stato abituato ad altri palcoscenici. Attualmente Patschinski fa il becchino. Sì, avete letto bene. Guida i carri funebri. Una notizia che ha colto di sorpresa tifosi ed ex compagni che, in più riprese, lo hanno anche preso in giro per la sua nuova mansione. E il calcio? A dire la verità, Nico Patschinski è ancora un appassionato. Allena l'FC Schnelsen (squadra tedesca di nona divisione) e quando può si diverte anche a schierarsi in campo: "Lo faccio quando non siamo in undici – ha spiegato – Il mio ruolo? In difesa ma, se le cose non vanno per il verso giusto, mi sposto in avanti". L'area di rigore, dunque, è ancora la sua casa. Nonostante tutto e nonostante la sua nuova, e insolita, professione.