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Buffon, l’orgoglio dopo le lacrime: “Non sono qui per fare una passerella”

Il portiere bianconero, sbarcato in Inghilterra per le due amichevoli azzurre, rivendica la legittimità della scelta di Di Biagio: “Posso ancora essere utile per qualche ragazzo nello spogliatoio. Ho 40 anni ma sono pur sempre il portiere della Juventus, che non è proprio una squadra di quinta fascia”.
A cura di Alberto Pucci
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L'amarezza e le lacrime per la clamorosa eliminazione dal Mondiale di Russia, sono un segno indelebile nella memoria di tutti. Specialmente in quella di chi ha vissuto sulla propria pelle lo spareggio con la Svezia. A distanza di mesi dalla tragica serata di San Siro, per Gigi Buffon è però arrivato il momento di ripartire e di lasciarsi alle spalle l'apocalisse. In attesa di decidere cosa farà al termine della stagione, il 40enne portiere della Juventus si è intanto ribellato allo stupore di chi lo ha visto ancora una volta rispondere "presente" alla chiamata della Nazionale.

"Non sono venuto qua per fare una passerella e non voglio creare problemi alle mie squadre. Posso ancora essere utile per qualche ragazzo nello spogliatoio – ha dichiarato Buffon in conferenza stampa – Ho 40 anni ma sono pur sempre il portiere della Juventus, che non è proprio una squadra di quinta fascia. Il nostro è un paese strano, perchè polemizzare sulla mia persona dopo che sono 25 anni che indosso la maglia della Nazionale è sensazionale".

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Il futuro di Buffon

Davanti ai giornalisti, è dunque saltato fuori tutto l'orgoglio del capitano di tante battaglie: "Ho contribuito ad arricchire il palmares azzurro con 7 medaglie, dalla Under 15 in poi – ha aggiunto – Ho sempre pensato al ‘noi’ e rinunciato anche a piccoli record personali per il bene della squadra. Questo è sempre stato il mio ruolo. Sono convinto che chi ha scritto qualcosa ‘fuori dalla grazia di Dio’ fra qualche mese capirà e scriverà il contrario".

Nonostante non sia ancora stata presa una decisione sul suo futuro, Buffon ha però lasciato aperta una porta per un eventuale incarico da dirigente: "Ora sono concentrato sul momento importante di questa stagione – ha concluso il numero uno della NazionaleIn futuro magari avrò un rapporto maggiore con la stampa, con un altro incarico, per il bene del calcio. In 23 anni mi sono sempre chiuso e non ho mai dato una formazione a nessuno, perché altrimenti non sarei potuto entrare in spogliatoio e guardare i compagni in faccia. Io come Gigi Riva? Ci sono troppi Gigi in giro".

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